Elezioni nella Regione Marche, “hanno messo prima i nomi”
ORGOGLIOSAMENTE, POLITICAMENTE SCORRETTO.
Evito di parlare di politica o almeno lo faccio il minimo indispensabile sui social. Del resto qui, purtroppo, è solo un chiacchiericcio da tifosi da bar dove ognuno rimane sulle proprie posizioni, senza nessun appello per un barlume di onestà intellettuale. Ora però le prossime elezioni regionali si intrufolano in maniera opulenta su qualunque luogo e la tentazione di esprimere un giudizio diventa inevitabile. Perlomeno per citare alcuni protagonisti che lo meritano in positivo. In fondo sono talmente pochi che vale la pena provarci.
Ha scatenato questa mia necessita di esprimermi un recente articolo dell’ex rettore dell’Università Politecnica Sauro Longhi, con il quale concordo. In quel rifiuto a Maurizio Mangialardi motivato con un “hanno messo prima i nomi ai contenuti del programma” c’è lo squallore della politica ormai ridotta da tempo ad un mezzo specifico solo per raggiungere più gli scopi personale che quelli di un territorio. Non da meno, mi sembra, la celebrazione di Acquaroli, candidato della destra più per un’imposizione esterna che regionale. Ero quasi stupito quando venne fuori il nome del sindaco di Jesi Massimo Bacci di cui nutro una sincera e personale stima. Poi ora il solito can can di tromboncini alla ricerca di candidature e la presenza di personaggi ampiamente bocciati dall’elettorato che sponsorizzati dalla sindaca di turno vengono candidamente riproposti invece che mandati finalmente a lavorare (qualora ne fossero capaci). Insomma sento di nuovo la necessità di astensione. Non certo per viltà ma per puro disgusto.
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Insomma ognuno vorrebbe la propria verità, in grado di irrobustire le proprie convinzioni. Anzi leggendo nei social c’è una non simpatia per la realtà dei fatti e qualcuno tende addirittura ad esorcizzarla preventivamente poiché cozza con le proprie aspettative. Mi domando che fine ha fatto il buonsenso di ogni cittadino dotato di un minimo di senso civico. Sul dolore per la morte siamo tutti uniti (ci mancherebbe) ma ora è bene stabilire il perchè di evidenti anomalie, compreso il libero arbitrio della nostra polizia. Io non riesco a comprendere, se così fosse, un pusher, assai noto nell’ambiente trasteverino, essere addirittura incensurato. Non possiamo avere i buoni o i cattivi secondo i nostri gusti, altrimenti continueremo a perdere ancora una volta tutti quanti, diventando irrimediabilmente ciechi. Una verità che comunque non attenua il dolore di chi in queste ore piange per la morte del militare
.
cosa penso di Falconara Marittima, la mia città
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Troppi divieti per i cani di Falconara Marittima
Stefania Signorini, Sindaco di Falconara Marittima ho letto e non le nascondo con estrema delusione e preoccupazione la sua Ordinanza n.27 del 9 luglio 2019 in cui definisce la regolamentazione delle aree e disciplina sulla conduzione dei cani. Non sono riuscito infatti a trovarne un minimo di soddisfazione, cosa che qualche collega di Parco mi incoraggiava a fare.
Tutto questo succede esattamente dopo nove mesi fa, quindi possiamo dire che è stato un concepimento importante. Avevamo chiesto di comune accordo fra i firmatari del comitato MyFido, di cui sono un semplice firmatario, alcune richieste fra cui un nuovo punto luce al Parco Kennedy (promesso e ripromesso dai tempi della Giunta Brandoni che lei bene conosce), il controllo delle recintazioni dei vari parchi (a cui va dato atto di essere stato affrontato) e pure la realizzazione dello spazio estivo 2019 al mare (era anche sul suo programma politico mi sembra di ricordare e scusi se non l’ho conservato) e appunto la rimozione di un’esagerata miriade di cartelli di divieto ai cani (forse pure irregolari nella loro composizione, essendo mancante l’indicazione dell’ordinanza a cui erano riferiti e se mi dovessi sbagliare chiedo scusa). Il mio vizio di essere giornalista, addetto alla comunicazione e soprattutto molto curioso su un tema a me caro, mi ha suggerito una inevitabile verifica dei fatti. Se l’ho fatto bene lo vedremo da un’eventuale sua risposta che a mia volta comunque controllerò. Lei mi insegna che in Italia è abbastanza facile trovare l’eccezione che conferma la regola. Mi creda non mi interessa aver ragione, mi interessa semmai la regola per cui il pubblico non deve diventare privato e almeno in questo mi auguro di stare, visto il ruolo che lei ricopre, dalla sua stessa parte.
Cosa stabiliscono le regole in merito all’accesso degli animali nei parchi o giardini pubblici? Semplice, è necessario che questo sia legato a un guinzaglio di lunghezza non superiore a 1,50 metri. Inoltre, bisogna
portare sempre con sé una museruola, da applicare al cane all’occorrenza, cioè in caso di rischio per l’incolumità delle persone o di altri animali oppure su richiesta delle autorità competenti.
Giustamente esiste un divieto di introdurre cani in aree particolari, come quelle destinate e attrezzate per il gioco dei bambini. In questi casi, poiché si tratta di divieti circoscritti, devono essere segnalati con appositi cartelli, una norma che deve essere considerata legittima e quindi rispettata.
Ma nel caso della sua ordinanza n.27 del 9 luglio 2019 si legge che “nei sottostanti parchi o aree pubbliche dotate o no di attrezzature per i bambini è vietato l’accesso dei cani”. Quel semplicissimo “o no” lo ritengo
personalmente una discriminazione pura, su uno spazio pubblico che si rischia di poterlo far trasformare in modalità privata, ovvero solo per inquilini con villetta .
Se poi dovessimo sapere che sono state addotte delle ragioni di emergenza sanitaria o di igiene pubblica, è bene precisare che la sola presenza di “escrementi canini in ambito urbano comunale” non può corrispondere a questo. Non lo dice Kruger Agostinelli ma il TAR Toscana, poi anche in altre simili situazioni viene ripetuto dalla giurisprudenza amministrativa di Lombardia, Veneto, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria, Sardegna. Addirittura recentemente il TAR Puglia (sentenza 16 marzo 2018) ha ribadito che lo scopo di mantenere il decoro urbano e l’igiene pubblica può essere ottenuto attivando i mezzi di prevenzione, vigilanza controllo e i poteri sanzionatori di cui dispone la Pubblica Amministrazione.
In pratica quello che noi stessi padroni “sani” di cani da tempo sosteniamo e di cui anche lei Sindaca con grande risonanza mediatica fece pubblicare alla fine dello scorso anno su tutti i quotidiani cartacei e online. Tuonava giustamente alla tolleranza zero e raccontava delle prime multe messe sia a Castelferretti che a Falconara, colpendo (da quello che si è letto) i trasgressori anche alle 6 di mattina, poi (almeno mediaticamente) il nulla.
I giudici semplicemente rimarcano (mi piace ripeterlo) che il problema delle deiezioni non raccolte, così come quello dei cani talvolta lasciati liberi o incustoditi, possono essere risolti aumentando i controlli da parte dell’Autorità preposta. Semplice, no. Ed ora per cortesia provveda ad esempio alla rimozione dell’area verde n.12 unicata in via delle ville, lato mare, tra le via Spagnoli e G. Matteotti. E chiaramente a tutte quelle che corrispondono a questo tipo di area pubblica. Non è tollerabile essere assaliti da donne anziane del luogo che ci insultano anche se il nostro comportamento è regolare e al massimo i nostri pelosetti preferiscono camminare sul prato che sull’asfalto rovente.
Le confesso che ci ha fatto piacere vederla in foto con la cagnolina di famiglia per ricordare l’ultimo giorno in spiaggia, il suo appello per il non abbandono dei cani d’estate ed ora pure un lodevole appoggio al cimitero a quattro zampe. Considerando l’età che abbiamo (lei è più giovane e più ben conservata di me s’intende) e considerando pure la sua professione da professoressa mi bacchetti pure se ho torto ma qualora avessero un minimo di consistenza le mie osservazioni provveda in una direzione che sicuramente non farebbe comodo a me ma farebbe senz’altro crescere questa Falconara Marittima che in questo primo anno, a mio avviso, ha stentato a prendere il passo.
Buon lavoro.
Kruger Agostinelli
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Stefania Signorini sindaco di Falconara Marittima un anno dopo
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Sindaco di Falconara Marittima, cento giorni di me e di te
Cento giorni di me e di te. Non voglio rovinare la festa, perché dopo questi pochi giorni sarebbe ingiusto di
Stefania Signorini sindaco di Falconara Marittima un anno dopo
Quando ho deciso di fare un sondaggio pubblico sulla percezione del primo anno da Sindaca nella mia Falconara Marittima di Stefania Signorini non mi è passato neanche per l’anticamera del cervello di volerlo pilotare. Anzi conoscevo perfettamente tutti i rischi a cui mi sarei sottoposto, primi fra tutti dagli algoritmi di facebook che tende a nascondere tutti post, alle cordate pro o contro che potevano determinare l’esito. Non ho volutamente votato contro, ho scelto due belle foto e apprezzo pure l’ironia del voto contro se stessa della prof. Stefania. In quarantaquattro hanno giocato e qui potete vedere tutto tranne chi ha optato per il pro e chi per il contro: https://www.facebook.com/kruger2011/posts/2230040590378773 quello è un privilegio mio. Finale in linea con un anno fa il 50% preciso neanche a farci apposta.
Non ho mai nascosto l’insoddisfazione di avere una città priva di personalità e alla continua preoccupazione del consenso dei media e dei social a scapito di una seria o perlomeno coraggiosa progettazione che permettesse di imboccare una strada verso una città vivibile, intellettualmente briosa e intelligentemente friendly. Assisto annoiato ad un continuo chiacchieraticcio (tranne qualche rara ed illuminata eccezione) da bar dello sport o pro o contro. Ed il confronto delle idee e delle realizzazioni possibili una illusoria speranza. Quanto vorrei che il gusto e lo sforzo che la nostra Sindaca nell’apparire quotidianamente si concretizzasse in reale sostanza. Mi piace come si veste ma non basta. Insomma che forma e contenuti possano finalmente incontrarsi e non rimanere distratti sconosciuti. Che senso ha schierarci contro un muro che ci separa dal mare quando poi esiste un muro continuo ideologico e pratico in questa Falconara perché nulla cambi? Ci sono alcune belle risorse intelligenti in questa città che vanno messe in rete, altrimenti tutto rimarrà come una veniale bugia da far scrivere a pieni titoli su qualche disattento giornale.
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Mi è capitato di leggere un appello, anche se nei modi rischiava di sembrare una richiesta forzata, di far donare
Kelly e Milo nei tempi del CoronaVirus
Kelly e Milo, i miei due fantastici pelosetti, mi permettono di raccontarvi una piccola storia che in fondo è l’allegoria
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Davide Zannotti ha pubblicato un post su Facebook di James Brown e il ricordo dei suoi spettacoli in zona. Ecco
La Capitana renda ridicola la cosiddetta sinistra italiana
C’è la sinistra (chiamarla così mi sembra ormai da decenni decisamente eccessivo) di casa nostra che non perde l’occasione per fare la figura del caxxo.
Inopportuna, ripetitiva, offensiva nel confronti di tutti quei cittadini che quotidianamente (anche per colpa delle loro scelte scellerate) non riescono ad avere un minimo di equità sociale. Ovvio che le vittime sono quei disperati ma invece di fare i soccorritori del niente quelli del PD farebbero bene a farsi sentire con quelli che in questo continente comandano, ovvero i loro compari. I veri carnefici sono quelli dell’Europa che non sembrano dolersi molto di questa situazione in cui l’Italia grazie a quel trattato di Dublino (chi sono quei fenomeni che l’avevano firmata?) deve farsi carico praticamente (quasi) di tutto.
Ferrovie, autostrade e poste italiane quando diventeranno moderne ed efficienti?
Io credo che Ferzan Ozpetek, il regista turco che ha firmato la campagna istituzionale “La casa che ti porta a casa” delle Ferrovie delle Stato non sia mai salito su un treno. Tutto questo buonismo per un’azienda che spesso e volentieri crea disservizi e al pari di altre importante aziende non c’è mai per il consumatore.
I ritardi dei treni sulla maledetta tratta Ancona Roma. Come del resto le autostrade perennemente con i lavori in corso ma senza operai che ci lavorano. Infine come non metterci pure Poste Italiane che continuano a passare negli orari in cui si lavora e lasciano raccomandate che dopo settimane si riescono a trovare dopo aver fatto file interminabili in degli uffici dove fanno di tutto tranne che dare la posta.
Ci vuole modernizzazione in tutto e dobbiamo contribuire a questo anche incazzandoci per bene qualche volta. E comunque con l’avvertenza di non rimandare più al potere “quelli bravi” per i prossimi 30 anni.
#metodidisopravvivenza
Un teatro a Falconara Marittima ma per recitare quale commedia?
Ho letto un post sulla pagina facebook “la sai l’ultima di Falconara Marittima” in cui si invita la Sindaca Stefania Signorini a pensare ai cassonetti dell’immondizia invece che al teatro.
E’ chiaro che trovo tutto questo pretestuoso e rischia inevitabilmente di mandare fuori tema il dibattito cittadino su ciò che necessita. E’ bene mettersi in testa che l’educazione civica è ai minimi storici, soprattutto nelle città povere del loro senso di appartenenza. Il problema del teatro invece va analizzato in un altro senso. Se serve per appoggiarci qualche associazione locale o poco più è un conto. Se invece diventa un recipiente culturale e d’intrattenimento serio merita una considerazione diametralmente opposta.
La mia percezione da cittadino, aldilà delle buone intenzioni fin troppo infantili, è che si voglia inseguire un consenso virtuale. In realtà Falconara necessita di una progettualità che possa rendere usufruibile il proprio territorio. C’è da allontanare il rischio quotidiano di una concreta desertificazione o peggio ancora di un’invivibilità irreversibile della città. Insomma se non funziona già bene una biblioteca o un caffè letterario e ci si affida a festicciole stile sagra, come possiamo pensare che con un teatro ci si riesca? Mancano idee, o perlomeno non si riescono a mettere in ordine nelle legittime priorità e manca soprattutto quella qualità che ne decreterebbe la differenza in positivo.
La città non può reggersi con uno spot ogni tanto, magari ideale al massimo per un insignificante selfie. Falconara Marittima ad esempio mi piace quando ci sono le emergenze meteorologiche (neve o bufere), avverto un funzionamento corretto e quasi immediato dei mezzi di pulizia (da non confondere con la polizia municipale dove occorrerebbe aprire un altro capitolo). Quindi si apprezza questa presenza che poi diventa rassicurante per i cittadini. Per contro trovo timido e troppo educato invece il comportamento nei confronti delle emergenze ambientali. Dove invece sarebbe opportuno incazzarsi realmente con le aziende che puntualmente maleodoranti inquinano. E soprattutto imporsi con quel carrozzone della Regione che da tutto questo ci guadagna pure tanti soldi, senza lasciare niente alla città.
Ci sono purtroppo sempre più ombre che luci in questa Falconara NoDog (altro tasto dolente in termini di insensibilità). Cerchiamo di non dare ora la colpa di tutto questo buio, magari a quell’ora legale che è da poco cambiata …
- didascalia per la foto: “E dopo la discesa il mare. La mia città non l’hanno mai saputa capire. Squarci di bellezza in un luogo violentato da prepotenze, indifferenza e incapacità”.
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Mi è capitato di leggere un appello, anche se nei modi rischiava di sembrare una richiesta forzata, di far donare
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Kelly e Milo, i miei due fantastici pelosetti, mi permettono di raccontarvi una piccola storia che in fondo è l’allegoria
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Davide Zannotti ha pubblicato un post su Facebook di James Brown e il ricordo dei suoi spettacoli in zona. Ecco