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Kimberley Agostinelli

Kevin e Kimberley, i miei figli belli

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Nati lo stesso giorno, il 5 luglio, con tre anni di differenza 1991 Kimberley e 1988 Kevin. I miei due ragazzi, come è giusto che sia, sono caratterialmente diversi se non addirittura opposti. Molto social e da selfie seriamente confezionati la femmina e molto più riservato il maschietto di casa. Da papà orgoglioso, mi sento molto vanitoso. Vederli andare d’accordo per me è una gioia comprensibile.

Questa foto, scattata 6 giorni fa in occasione del loro compleanno, me la sono gustata un po’ da solo ed ora è tempo di renderla pubblica. Siete davvero belli ragazzi miei e del resto come si suol dire “ogne scarrafone è bell’ a mamma soja” ma pure del papà, aggiungo io…

Kevin e Kimberley i miei gioielli hanno un anno in più

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da
Vedete in questa foto due bei bambini? Ecco è l’effetto che fa al cuore il pensiero rivolto ai propri figli. In realtà crescono ma dentro di noi rimangono piccoli. Una sorta di incantesimo che non ce li vuole far apparire adulti e con le normali problematiche che la vita spesso ci riserva. Con loro si accende l’ansia dell’esistere, vorremmo ancora dominarli con le scelte. Noi genitori ci appelliamo al diritto di proteggerli, di consigliarli e in fondo anche con la, non tanto nascosta, tentazione di non farli crescere.
Tranquilli non sto parlando di quello che poi succede ma sto tentando di descrivervi le parole non dette. La comprensibile insicurezza di essere padre o madre. Il fatto di non capirci niente della loro vita e soprattutto per quel bene immenso che mi accorgo di conservare intatto, quando penso a loro.
Anzi ora c’è pure il tempo che passa sempre più velocemente e sembra arricchire il tutto. Quasi fossero interessi di un fortunato investimento economico. E’ vero mi sento ricco e fortunato. Ecco il mio stato d’animo per questa sera, quando ci incontreremo intorno ad un tavolo e ripeterò a loro un semplice ma appassionato, auguri Kevin e auguri Kimberley

Amore ed amicizia virus che aiutano a vivere

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

In questa foto non si vede bene Fontana di Trevi? Poco male c’è Roberto, l’amico di una vita (oltre cinquanta anni di complicità), Kimberley la mia bimba (il 50% esatto del mio amore fortunato di padre) e pure la sua amica di sempre Cecilia che ho visto crescere. Ecco i social hanno un senso quando descrivono emozioni. E dovrebbero esistere se non altro per continuare a far vedere foto come queste. Il contagio dell’amore e dell’amicizia per fortuna non si può sconfiggere.
#parolechegraffiano

Irrinunciabili briciole di felicità per un tris di kappa

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Ed ora posso dire tranquillamente che chi di foto colpisce di foto perisce. Stanotte al compleanno (poi non ne parlo più) dei miei due ragazzi, ampiamente pubblicizzato, ho avuto un’implacabile regista, mia figlia Kimberley. Ha praticamente setacciato ogni foto fatta e dopo un rigido e scrupoloso controllo ha deciso quale potessero essere pubblicate. Niente da dire è un’artista. Da parte sua Kevin invece si sottomette, per non fare torto a nessuno, a farsi fare delle foto con delle espressioni spesso non molto convinte. Quel tavolo allegro dove con Mila, Elba, Kelly, Milo, Alice e Nicola ci siamo voluti bene divertendoci, sembra aver funzionato sul serio. Ora mentre, dal mio cellulare, mi ripasso tutte le immagini della serata mi accorgo che fra tutte quelle pubblicate manca proprio questa da tris di Kappa. Trovo quindi bello concedermi ancora a questa incontrollabile vanità dell’apparire che in fondo nasconde piccole ma irrinunciabili briciole di felicità. A cui nessuno di noi dovrebbe mai rinunciare

Kevin e Kimberley cinquantasette anni in due, ancora non mi hanno superato

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Perlomeno oggi non mi dovrò impegnare per il tema della giornata. È semplice e allo stesso tempo infinitamente piacevole, il compleanno di Kevin eKimberley. Che belli in questa foto che è in fondo l’allegoria della vita in un mare di emozioni, grassa di difficoltà ma preziosa nei momenti di felicità. Di sicuro a loro penso di aver regalato il profondo senso della libertà e mi sono dimenticato (in fondo non l’ho mai capito) di come essere opportunisti per rimanere a galla. Preferiamo voler bene al prossimo senza remore, anche se si dovesse sbagliare. È tanto per citare Ivano Fossati “È questo (capirai) vuol dire responsabilità “. Questa sera saremo insieme al resto della famiglia per un piccolo momento di festa davanti a quella torta che fa scoccare 57 anni in due. Ancora non mi hanno superato. A questo punto non mi rimane che dire vi voglio bene, come farebbe ogni padre di fronte ai propri figli. Il volersi bene, questo è sicuro, non ha bisogno di classifiche

un abbraccio che non finisce mai, dedicato a mia madre Ave

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Mi sono svegliato e in questa bella giornata mi sono ricordato che oggi sarebbe stato il tuo compleanno. Te ne sei andata poco prima che arrivasse Kimberley nella mia vita, il tempo di assaporare il gusto di essere nonna Ave per quella peste di Kevin. Oggi cara mamma trovo molta serenità nel pensarti mentre mi appari in questo bel sogno ad occhi aperti in cui mi mancherà soprattutto l’odore delle rose del nostro giardino. Il tuo abbraccio invece è sempre presente e non lo confonderò mai…

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