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Tyche in viaggio a Vienna, appunti di una città mai invadente

in Itinerari/Racconti da

IMG_2562Vienna è ordinata, pulita, importante, tranquilla, silenziosa, tradizionale e mai invadente. Appunti di viaggio? Certo, è una buona abitudine ripassare con la mente qualcosa di diverso che c’è stato. Come in un diario cerco di appoggiare alcune sensazioni che mi sono rimaste attaccate a pelle nel corso di un blitz che con i responsabili di Tyche Eventi, direttore generale ed amministratore, ho fatto oltre i confini. Proprio quei confini da cui spesso si sente l’esigenza di uscire da una logica del quotidiano. E’ prematuro anticipare le strategie che hanno portato a questo viaggio. Ma posso anticipare che aiuteranno sicuramente per un salto di qualità nella programmazione artistica che prenderà forma dal prossimo ottobre nei venerdì serali del Donoma, il popolare locale della riviera adriatica a Civitanova Marche. E quindi mi concentrerò nell’intercettare altri curiosi dettagli che possono, in fondo, contraddistinguere anche qualunque vostro viaggio. Ci saranno delle similitudini? Della serie “mi sono accorto che” proprio il nostro direttore generale Salvatore nota con sorprendente attenzione un’assenza diffusa di piccioni, solo tre solitari pennuti in tre giorni. E vi assicuriamo che non ce n’è traccia in nessun menu. Da parte mia, considerando le mie attuali abitudini, aggiungo che pure i cani a spasso sono pochissimi. Saranno misteri metropolitani? Va meglio al nostro amministratore Mimmo che va a caccia della Vienna imperiale e non rinuncia neppure alle tracce di Mozart. Quindi si è meritato di atterrare piacevolmente sulla golosa ed inimitabile sacher torte. Maurizio, un consulente della società, rincorre il suo cognome e lo trova insieme a Salvatore in una roulette di un mini casinò. Ah dimenticavo, si chiama Della Fortuna. Ma la notizia vera è che io, almeno una volta, non ho perso al gioco. A Lavinia, responsabile della segreteria, tocca la scoperta, non proprio comoda ma funzionale, del taxi a cinque posti, attraverso uno strapuntino che per incanto si materializza nell’auto. Il suo fisico si adegua impeccabilmente, una missione che sarebbe stata impossibile per tutti gli altri robusti maschietti presenti. Il divertimento è saggio in qualsiasi occasione e noi ne facciamo buon uso. La pioggia ci diverte, soprattutto nella sua unicità a dispetto delle previsioni che pure in Austria non ci prendono proprio. Ci siamo bagnati una sola volta per salire su un taxi. Poi l’invito a pranzo a casa di un importante amico austriaco, sono degni della migliore macchietta italiana. Mangiare maccheroni poi successivamente affogati con un sugo di cozze e vongole mette di buonumore qualunque comitiva italiana. Insomma, per ridere non c’è bisogno solo di Checco Zalone, siamo bravi anche da soli. E poi il mangiare, da sempre un termine di paragone irrinunciabile per chi ha la fortuna di vivere in Italia. Le birre assaggiate non sono niente di entusiasmante, compresa quella sapientemente spillata nella più antica e rinomata birreria di Vienna. Ottime le carni, sia il gulasch che la cotoletta impanata alla viennese, ovvero la giustamente rinomata Wiener Schnitzel. Perplessità sui würstel, soprattutto quelli affumicati, che per molti di noi, si sono rivelati sempre molto ostili ad essere digeriti. Per il caffè stendiamo un velo pietoso. Delizioso invece lo strudel opportunamente imbevuto da una calda crema alla vaniglia. Come ci si muove? I taxi hanno vita facile, il traffico è sopportabile, un po’ meno i semafori che sembrano sincronizzati sul rosso. Mentre stazione, metro ed aeroporto risultano puliti ed efficienti ed i loro mezzi di locomozione moderni ed affidabili. Proprio dalla stazione notiamo, anche se tendente all’ordinato, i primi segnali degli attuali turbamenti del vecchio continente. Dall’Ungheria arrivano i primi profughi. Tutto qui? Certo che no. Il raggio di sole c’è e splende non a caso in un interessante luogo di cultura, fra le contaminazioni artistiche di opere del recente novecento, nel Mumok, il museo di Arte Moderna della capitale austriaca. A proposito visitatelo, dove due ragazzini si mettono tranquillamente a scarabocchiare disegni proprio di fronte ad una classica opera di popart. Salvatore mi guarda e sorride. Ecco l’istante di uno scatto da cogliere, il segnale di una speranza o semplicemente l’intuizione del destino…

Kruger Agostinelli

Intervista a Pezzali: ecco come farò decollare l’astronave Max

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Grande attività promozionale per Max Pezzali pro “Astronave Max”. In attesa del tour che esordirà proprio da Ancona, venerdì 25 settembre, organizzato da Tyche Eventi. Lo raggiungiamo telefonicamente e trasformiamo un’intervista in una piacevole chiacchierata. Max offre risposte che riescono a descrivere il reale cambiamento della scena panoramica musicale e discografica degli ultimi anni.

Max, hai contribuito alla vendita di otto milioni di dischi. Ora il supporto è in estinzione e sta diventando virtuale. Non pensi che la mancanza fisica del disco possa essere stato un danno notevole per la musica?

<<Credo che la poetica dell’acquisto dei dischi e l’appagamento nell’avere l’oggetto fisico si siano un po’ perse già con l’avvento del cd. Un supporto apparentemente comodo e pratico che però ha tolto molto del piacere e del fascino di possedere musica. Ad un certo punto, a livello distributivo, si è deciso di puntare sulla scelta più comoda. Tutto ciò che è più agevole diventa quindi vincente. Oggi assistiamo alla tendenza a smaterializzare i contenuti. E’ capitato con la musica, adesso sta succedendo con film e telefilm. Quando viene smaterializzato un contenuto artistico questo è più facile da reperire sul mercato, ma così il fruitore si disamora più facilmente del contenuto stesso. Questo uso immateriale porta ad un consumo superficiale, quasi compulsivo. Una canzone va per uno, due, tre mesi e poi diventa vecchia. Non c’è voglia di approfondire la conoscenza di un artista ascoltando il suo album per intero>>.

Facciamo un’equazione musicale: Max Pezzali sta a Claudio Cecchetto come quelli di Amici stanno alla De Filippi. Cosa è cambiato nella musica?

<<E’ cambiata l’equazione stessa. Cecchetto era ed è un produttore musicale che si occupava e si occupa solo di musica. Faceva televisione come dj e solo per quel tipo di programmi sulla musica. Ora con il talent è diverso: un contenitore televisivo molto importante diventa veicolo non solo di promozione ma anche di produzione musicale. Si è spostato l’asse, con la musica che è asservita alle necessità di spettacolo della televisione. Spesso la musica invece non è spettacolare perché è anche intima. Il processo più importante nella musica, per me, è quando si scrivono le canzoni. Un’operazione che è interiore, che spesso si fa dentro una stanzetta buia. Questo lavoro non si può raccontare in tv perché non è spettacolare. In televisione diventa necessariamente più importante l’aspetto scenico, la gran voce, i grandi sentimenti, ma difficilmente il processo creativo>>.

C’è chi ti considera il cantore delle storie di provincia degli anni Ottanta e Novanta. Ti ci senti? E nel 2015 chi ti senti di rappresentare?

<<In linea di massima credo che chi racconta qualcosa con delle canzoni racconta se stesso. C’è sempre una componente autobiografica. Magari c’è chi raccoglie qualcosa dalle storie degli altri, ma, almeno nel mio caso, parlo spesso dell’ambiente che mi circonda. Ho descritto gli anni Ottanta e Novanta seguendo il mondo che mi circondava, che era quello della provincia e dei luoghi in cui sono nato e cresciuto. E che continuo a vivere. Oggi, visti i cambiamenti che ci sono stati nella mia naturale evoluzione biografica ed anagrafica, credo sia normale che io parli di cose diverse, ma che sono sempre parte del mio vissuto. Chi rappresento al momento? Non so. Racconto delle cose. Poi le persone, magari di altre generazioni, possono condividerle o no. O magari le hanno vissute o le vivranno>>.

Inevitabile che ti chiediamo del nuovo tour. Cosa ci puoi anticipare? Insomma, delle buone ragioni per acquistare il biglietto.

<<La ragione principale è che deve piacerti quello che faccio. Chi ama, ha amato, o semplicemente si è divertito con le mie canzoni le troverà fondamentalmente tutte. Sono dell’idea che i tour non debbano essere troppo incentrati sulle dinamiche dell’ultimo album. Quando hai tanti anni di carriera devi fare quello che le persone vogliono sentirsi raccontare. Cioè in parte la colonna sonora dei loro anni. Cercheremo di farlo però con una nuova veste grafica e scenografica, prendendo dall’ultimo album il pretesto dell’idea dell’astronave. Il tema spazio è sempre divertente da affrontare e lo faremo con parti visive e grafiche di effetto>>.

Ci diamo appuntamento per un’altra chiacchierata e forse gli strapperemo una promessa prima del concerto. Seguiteci con fiducia che Max Pezzali non ci deluderà.

Kruger Agostinelli

Max Pezzali ad Ancona, venerdì 25 settembre 2015 ore 21,30 al PalaRossini. Infoline 0733 817259 – Prevendite online su TicketOne Ciaotickets

Per maggiori informazioni sul concerto di Max Pezzali ad Ancona consulta il nostro sito degli eventi.

Ad Ascoli un Renzo Arbore ad “Alto Gradimento”

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Renzo Arbore ci fa un volante saluto prima del concerto, con un bacio a Carla Latini e uno scatto con il terzo numero cartaceo di Tyche Magazine, che riporta la sua intervista. Non nasconde gli acciacchi che i suoi 78 anni rendono legittimi, ma quando sale sul palco ridiventa un leone. La goliardia di sempre, quell’irresistibile umorismo del sud che la “erre” moscia rende aristocratico. Il tutto condito da tanta, ottima nostalgica musica italiana con la predilezione alla componente partenopea. Più che un concerto quello con l’Orchestra Italiana è un programma. Uno di quei suoi programmi che in radio e tv sono riusciti ad infrangere gli schemi classici del comunicare.

Lui, amante del rock’n’roll e dello swing, in fondo è il più italiano di tutti. Gioca con i suoi talentuosi musicisti e li rende personaggi con e senza lo strumento. Un menestrello che prende spunto con ironia della vecchiaia per alleggerire l’umore del numeroso pubblico intervenuto anche “in Ascoli”. Un ottimo banco di prova per l’organizzazione Tyche Eventi, in questa occasione impeccabilmente supportata dalla Simbiosi Marketing. Una menzione poi per il giovane sindaco di Ascoli, Guido Castelli, rivelatosi un buon corista. Una serata in definitiva, tanto per dirlo alla sua maniera, ad “Alto Gradimento”.

Kruger Agostinelli

Foto di Federico De Marco

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Goran Bregovic: “Con la mia musica chi non diventa pazzo non è normale”

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Goran Bregovic è in giro con il suo tour da Mosca e Pietroburgo  a Barcellona, dove lo becchiamo in transito, per questa intervista esclusiva. Ritornerà in Italia sabato 11 luglio e proprio a Civitanova, in occasione del Rive Festival, ci sarà l’anteprima nazionale grazie a Tyche Eventi.

Goran cosa unisce culturalmente, questo mare?

<<Da sempre sono affascinato dalle contaminazioni musicali, quelle presenti nella mia musica, soprattutto.  La musica infatti, è il primo linguaggio, ha un valore universale e arriva dove la lingua e la politica non arrivano. Non è un caso che la musica balcanica sia stata influenzata dalla tradizione musicale italiana, così come la musica italiana, specialmente nel sud, rivela influenze della musica greca, albanese e di tutti i Balcani.>>

Goran, tu sei una bandiera della musica etnica balcanica, pensi che si possa contaminare il tuo sound?

<<Mi piace pensare ad una musica senza frontiere. Qualche anno fa, con la mia Orchestra per Matrimoni e Funerali, accompagnati dall’Orchestra della Notte della Taranta, abbiamo dato  vita ad un progetto musicale originale in cui le due rive dell’Adriatico si sono mescolate. Abbiamo cercato di coniugare la dimensione di festa. Una contaminazione allegra e coinvolgente tra due tradizioni che hanno diversi elementi in comune.  Il senso? L’Adriatico è un mare che apparente ci separa, ma nel tempo stesso è un mare che ci unisce.>>

Cosa ti piace dell’Italia?

<<Mi piacerebbe essere italiano se potessi! Appena diciottenne ho suonato nei locali tra Napoli ed Ischia. Ora penso ciò che pensavo allora: è una grande fortuna essere italiano. So che pensate di avere problemi, ma qualsiasi persona dei Balcani sarebbe felice di cambiare uno dei nostri problemi con cento dei vostri!>>

Cresce l’attesa per il tuo arrivo a Civitanova. Ogni tuo concerto è una grande festa, lo sappiamo. Tu giri spesso in tutto il mondo ma la reazione del tuo pubblico e sempre uguale? Ovvero si assomigliano i sorrisi della gente?

<<Ci siamo esibiti dall’estremo Ovest come Seattle, o all’estremo Est come Seul, dal profondo Nord Tomsk in Siberia al Sud di Buenos Aires. Il posto più strano dove abbiamo suonato e con il più grande pubblico è stato a Dyarbakir, alla frontiera tra Turchia, Siria e Iraq, dove ci siamo esibiti davanti a 250mila curdi. Ma 250mila o 2.500 o persino 750 persone, io do sempre il massimo, poiché solo così posso divertirmi  e così si diverte con me anche il pubblico. E per Civitanova? Con la mia musica, chi non diventa pazzo, non è normale!>>

I biglietti, che hanno volutamente il prezzo più basso di tutte le date italiane, ovvero 15€ + prevendita, e sono disponibili nel circuito TicketOne  e Ciaotickets. Infoline, Teatri di Civitanova (0733 812936); Tyche Eventi (0733 817259).

Per maggiori informazioni consultate il sito di Tyche Eventi

Kruger Agostinelli

 

Annalisa in concerto a Civitanova Marche per “Splende Tour”

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Ci saranno anche le Marche  nel nuovo “Splende Tour” che porterà Annalisa in concerto al Teatro Rossini di Civitanova Marche martedì 12 maggio 2015.  Una partenza formidabile per le prime due date con tutto esaurito a Milano e a Roma dove si è vista la presenza in platea di Gianni Morandi, Francesco Renga ed i Modà. Annalisa da tempo è apprezzatissima protagonista al talent show Amici e proprio in questo 2015 ha ottenuto un’ottima prestazione al Festival di Sanremo, piazzandosi con un importantissimo quarto posto con “Una finestra tra le stelle” scri da Francesco “Kekko” Silvestre dei Modà. Apparentemente breve la carriera di Annalisa ma ricca di significativi riconoscimenti che l’hanno posta in primo piano all’attenzione di pubblico e critica . La cantante  ligure, per la precisione di Savona, acquisisce notorietà alla decima edizione del talent show “Amici”, dove arriva in finale e si aggiudica il Premio della Critica. Non passano inosservati i suoi duetti con Fiorella Mannoia, Mario Biondi, Alessandra Amoroso e Christian De Sica. Ecco una veloce cronologia di una carriera destinata ancora a crescere esponenzialmente:

2011 – La sua attività discografica prende il via con l’album “Nali” conquistando dal primo giorno il web al punto di conquistarsi subito la seconda posizione della classifica di iTunes. Poi nella Prima del tour estivo di “Amici” si esibisce all’Arena di Verona e viene premiata per il disco di platino ai Wind Music Awards. Intanto il sito Rockol.it decreta “Diamante lei e luce lui” il miglior videoclip italiano nella categoria emergenti. Sempre nel 2011 partecipa al Festival O’Scià organizzato da Claudio Baglioni a Lampedusa, dove interpretata con il cantautore romano “Cuore di aliante”.

2012 – Il secondo album “Mentre tutto cambia” dopo aver partecipato all’edizione di Amici “Big”, riceve alla serata finale il “Premio della critica” da parte della stampa presente. Sempre all’Arena di Verona successivamente duetta con Antonello Venditti durante il concerto del cantautore romano. A Marina di Carrara il suo album vince il “Premio Lunezia”. Anche il suo video di “Senza Riserva” vince il Premio Videoclip Italiano nella sezione Mainstream (categoria donne).

2013 –  Annalisa pubblica “Pirati” il brano ispirato alle avventure del film d’animazione L’Era Glaciale 4: Continenti alla deriva. Partecipa al 63° Festival di Sanremo con due brani: ”Scintille” e “Non so ballare” tratti dal suo 3° album pubblicato durante il Festival di Sanremo 2013.

2014 –  “Mentre Tutto Cambia”, il secondo album in studio di Annalisa viene pubblicato in Olanda e i brani “Tutto sommato” e “Non so ballare”, insieme all’ inedito “Capirai”  scritto dall’autore olandese  Ronald Schilperoort con liriche di  Giancarlo Romita, vengono inclusi nella colonna sonora del film Toscaanse bruiloft (Matrimonio toscano), una delle più importanti pellicole uscite in Olanda per la regia di Johan Nijenhuis. Escono due singoli  “Sento solo il presente”   e “L’ultimo addio” con la produzione artistica affidata a Kekko e a Kikko Palmosi , storico produttore dei Modà.

2015 – Partecipa al Festival di Sanremo con il brano Una finestra tra le stelle che anticipa il suo nuovo album “Splende”. Parte il suo tour e Civitanova Marche l’aspetta

La prevendita è disponibile presso tutti i punti CiaoTickets e la biglietteria del Teatro Rossini (Tel.0733.812936)

I prezzi dei biglietti sono: 1^ Platea – 30.00 + prevendita; 2^ Platea – 25,00 + prevendita; Galleria e Palchi – 20,00+ prevendita

Kruger Agostinelli

 

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