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Il meglio di Re Gurk - page 12

Pasqua fra pensieri e dintorni

in Aforismi di Re Gurk/Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Avete fatto caso che le persone vecchie dentro, sono sempre astiose, si dedicano solo a mentire e a parlare male del prossimo. C’è solo una soluzione per vivere bene, per coltivare al meglio le vostre emozioni, evitarli. Evitarli non solo nei vostri momenti intimi ma anche quando scegliete i momenti del vostro divertimento. E siccome la Pasqua che sta arrivando serve proprio per rinascere, dedicatevi a chi merita il vostro sorriso. State tranquilli che il tempo è galantuomo.

Qui gli altri aforismi di Re Gurk

Pubblicità in tv ma a quale pubblico si rivolgono?

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

Per fortuna che mi emoziono ancora con gli spot di Amazon Prime, altrimenti che tristezza le pubblicità televisive in questo periodo. Rivolte chissà a quale pubblico, mi preoccuperebbe notevolmente la risposta dei nostri pubblicitari. Testimonial come Carlo Cracco che confessa che il suo posto preferito a casa sua è il bagno oppure Buffon che con disinvoltura passa dalle patatine ad una recentissima che ora neanche ricordo. E poi immagino i commenti per Elena Santarelli afflitta dall’effetto plin plin di un’acqua minerale. E su tutti sparerei alle gambe al tizio irritante della Tim che zompetta come un’idiota. E adesso se provo a ricordare il piacere di quando c’era Carosello, rischio di essere etichettato per un vecchio nostalgico. Eppure quanto calore e che magia la sera prima di andare a dormire. E i colori ce li mettevamo noi in quell’ingombrante ma irrinunciabile tv in bianco e nero.

Buon Compleanno Kelly, 2011-2017

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Eh già l’8 marzo è festa a casa mia. Di femmine si parla ma la protagonista è Kelly, la mia meravigliosa labadror. Lo dico con un pizzico di malinconia. I suoi sei anni mi ricordano che il tempo per loro corre veloce e me la ritrovo una bellissima ragazzina di mezza età. Che dire? Tutto e di più. Non riesco a spiegare con le parole cosa rappresenta la sua presenza nella mia vita ma potrei farvi sentire il mio cuore che ogni volta si inventa una nuova sinfonia per lei. E’ gioia pura, stupore, attenzione ed amore infinito senza compromessi. Kelly rivolge ad ognuno della famiglia e anche degli amici che ci frequentano un’attenzione particolare, direi personalizzata. Per quello che mi riguarda ha frantumato una delle antiche paure con cui ho sempre evitato di convivere, la paura della solitudine. Grazie a lei non so più cosa sia. Con lei tutto diventa “buono” sia nel bene che nel male. Eh già perchè una famiglia in sei anni ne vive di cose belle e di cose brutte. Qualche volta potrei risultare eccessivo nella sua esposizione pubblica ma che ci volete fare noi folli innamorati, siamo fatti così. Grazie Kelly per esserci ogni giorno. E queste lacrime che ora ho mentre scrivo, per fortuna oggi sono di gioia.In fondo noi umani ci vogliamo bene anche così, commuovendoci per troppo amore. Ah dimenticavo il fatidico Buon Compleanno Kelly!!!

Festival di Sanremo 2017, le mie previsioni

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

Mi sono divertito a commentare tramite twitter le mie reazioni in diretta sulle canzoni di questa edizione 2017 del Festival di Sanremo. Ho cominciato ricordando le canzoni che ho amato del passato? Di getto ho scritto Ancora, E dimmi che non vuoi morire, Almeno tu nell’universo. Poi il giorno dopo ho aggiunto Come foglie e Tutto quello che un uomo su tutte. Ora mi cimento nei pronostici e come ogni volta ho aspettato di ascoltare gli incisi definitivi, insomma il prodotto discografico finito. Ecco cosa mi viene da raccontare.

LA MIA PREFERITA
A me piace decisamente Samuel  con “Vedrai”. Prevedo e mi auguro che questo brano non entri nel dimenticatoio e anzi azzardo che sarà programmatissimo nelle radio.

CANZONI VINCENTI
In pieno stile Fiorella Mannoia c’è “Che sia benedetta”, la sua nuova preghiera laica. Magari non originale ma efficace. Se vince non si potrà gridare allo scandalo. Anzi lo meriterebbe proprio per quello che rappresenta nella musica italiana. Qualità, stile e calore.
Fabrizio Moro è un’eterna promessa della musica italiana. Molto sanremese ed intima “Portami via”. Per saziare gli incurabili romanticoni. E non sarebbe uno scandalo se riscuotesse un risultato importante, insomma fra i primi tre posti.
A proposito dei primi tre posti , azzardo che ci dovrebbe essere Michele Bravi con “Diario degli errori”. Il pubblico giovane che ama Mengoni e compagnia bella lo adotterà senza ombra di dubbio. Meno peggio di altri replicanti, voce ed interpretazione credibile.
Una sorpresa arriverà, magari nel dopo Sanremo, da Francesco Gabbani “Occidentalis Karma” ha un ritmo paraculo peccato che la sua voce è ai confini fra il decente e l’indecente. C’è un sentore ed un vago ricordo del buon Daniele Silvestri.
Guardate che il brano che Zibba ha scritto per Marco Masini non è brutto, anzi. “Spostato di un secondo” è di una levatura superiore alla media.
Attenzione anche a “Fatalmente male” di Giusy Ferreri, potrebbe diventare un tormentone da portarsi appresso anche nell’estate. Brano sul banale andante ma successo garantito, anche grazie ai locali della notte.

CANZONI DELUDENTI
Michele Zarrillo non mi mai piaciuto e “Mani nelle mani” ha rafforzato questa mia convinzione. La musica italiana a cui non riesco proprio ad abituarmi.
A proposito di incompiute Paola Turci è una delle testimonial perfette. Ha una tonalità vocale molto piacevole, ha scritto canzoni bellissime tipo “Attraversami il cuore” e poi si perde nel pantano di questa inutile “Fatti bella per te”. Brano che non va da nessuna parte.

CANZONI INSOPPORTABILI
Chiara ha una di quelle voci perfettine che detesto. La sua “Nessun posto è casa mia” è di una noia mortale, di quei brani che quando la becchero’ in radio, mi costringerà a cambiare stazione.
Che dire di Bianca Atzei? E’ un’altro pollo d’allevamento della premiata ditta “Amici & Company”. “Ora esisti solo tu” sembra uscita da un Sanremo stile anni 70 ma senza anima e cuore. Eppure ahimè piacerà.
Ma come si fa a proporre canzoni inutili come “Nel mezzo di un applauso” di Alessio Bernabei? L’insostenibile leggerezza dell’essere.
Non voglio neanche pensare che Ermal Meta possa arrivare fra i primi tre. Artista sopravvalutato e questo “Vietato morire” è di un’agghiacciante banalità. Testo deprimente, da suicidio intellettuale.
Il più sopravvalutato di questo festival è Sergio Sylvestre, “Con te” è un brano furbo ma veramente brutto, brutto. Per intenderci come sono lontani i periodi esaltanti in cui la novità era Malika Ayane con “Come foglie”
Che noia Lodovica Comello. E’ una delle tante replicanti stile “Amici”. “Il cielo non mi basta” è di un palloso abissale.
Dopo aver ascoltato Clementino con “Ragazzi fuori” sono afflitto da una grande tristezza. Mielosa e parrocchiale descrizione di una gioventù priva di coglioni. Potrebbe aver successo fra i giovanissimi
Ascoltavo Elodie e poi mi sono chiesto ma perchè questa canzone non l’ha cantata Giusy Ferrari? “Provate ad ascoltare “Tutta colpa mia” ad occhi chiusi e ditemi se lo pensate pure voi.

CANZONI ESCLUSE
Ron sembra la mia Fiorentina, va a corrente alternata. Alterna belle canzoni a insipide proposte come questa “L’ottava meraviglia”
Stendiamo un velo pietoso sulle due coppie Raige e Giulia Luzi & Nesli e Alice Paba. Una volta tanto il plotone di esecuzione delle giurie popolari ha fatto centro.
Lungi da me esaltare Gigi D’Alessio e Al Bano e ammetto che un tempo neanche avrei pensato quello che sto per scrivere. Eppure per onestà intellettuale entrami i loro brani, sono due esempi corretti di canzone tradizionale italiana.

Kruger Agostinelli

Re Gurk goes to London ovvero Turista per caso

in Giornalista e dintorni da

 

Appunti di viaggio. Ero partito dimenticandomi tre cose: le medicine, la sciarpa e alleggerirmi di almeno 20 anni. Sono sopravvissuto alla mancanza delle medicine, mi sono accorto che si sta bene anche con i propri anni e per la sciarpa c’ha pensato Roberto, gli amici veri del resto ci proteggono sempre.  Di seguito foto e video. #KrugerGoesToLondon

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La vita è fatta di attimi, il mio incidente stradale dell’11 giugno

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

incidente kruger agostinelli 11 giugno 2016

Solo qualche giorno fa ho visto per la prima volta le foto della mia auto dopo l’incidente dell’11 giugno.

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Stagione 2016 le foto dello Shada di Civitanova Marche

in Eventi/foto/Shada Civitanova da

Qui le foto dello Shada di Civitanova Marche stagione 2016:

Gran Finale con Rumba de Mar 9 settembre 2016

Drupi 2 settembre 2016

Renato Pozzetto 26 agosto 2016

Quisisona Band 19 agosto 2016

Alan Sorrenti 14 agosto 2016

Matteo Borghi 12 agosto 2016

Drupi 5 agosto 2016 ANNULLATA PER MALTEMPO

Agostino Penna 29 luglio 2016

Al Bano 22 luglio 2016

Matteo Borghi 15 luglio 2016 ANNULLATA PER MALTEMPO

Marcella Bella 8 luglio 2016

Rumba de Mar 1 luglio 2016

Max Giusti 24 giugno 2016

Maurizio Vandelli 17 giugno 2016 ANNULLATA PER MALTEMPO

Gipsy Kings Legend 10 giugno 2016

Opening 3 giugno 2016

 

Il Tyche Festival parte il 4 agosto dai Tiromancino: “Canteremo insieme le mie canzoni”

in Concerti/Eventi/Giornalista e dintorni da

Se dite Tiromancino, naturalmente ad una persona con un minimo di interesse per la musica, vi accorgerete della sua espressione favorevole. E se vogliamo essere ancora più minuziosi questo succede soprattutto con il pubblico femminile. Lo stile e la sensibilità di Federico Zampaglione sono sicuramente coinvolgente. Un pop romantico che, come dirà anche lui nell’intervista, entra in profondità e tocca il cuore. “Nel respiro del mondo – Summer tour 2016” vi catturerà. Sarà un viaggio musicale ricco di emozioni e rimarrete sorpresi soprattutto dalle sonorità, mai scontate, che Federico e il suo gruppo hanno voluto plasmare per questo appuntamento in concerto.

Come va il tour 2016 dei Tiromancino e cosa dovranno aspettarsi i tuoi fan all’Arena del Mare di Civitanova il prossimo 4 agosto?

«È un tour proprio bello, stiamo facendo molte date. È un’estate ricca di concerti e abbiamo questa nuova scenografia elegante. Abbiamo una scaletta che mischia pezzi dell’ultimo album con alcuni brani storici. Viene fuori un mix ben riuscito, ben articolato».

Ho avuto la fortuna di vedere la prima del tour a Cagli. Ci sono novità?

«Grosso modo il tour è stato concepito in quel modo. Chiaramente, visto che a Cagli eravamo in un teatro in quella data non è venuto fuori al 100% il lato più ballabile dei Tiromancino. In teatro abbiamo un po’ smussato tutto per rendere l’esibizione adeguata allo spazio. All’aperto c’è molta energia e stiamo avendo in questo momento ottimi riscontri. Siamo contentissimi».

In particolare, pensando ai vostri concerti, in cosa si differenzia il pubblico in Italia dal nord al sud, oppure dalla grande città alla provincia?

«Mah dipende, nel senso che poi le persone che ci seguono sono appassionate di quello che facciamo. Sono fan calorosi e quindi alla fine cantano sempre tutte le canzoni. Partecipano. Farei dei torti a dire che ci sono differenze. Nelle Marche per esempio c’era molto coinvolgimento, ma la stessa cosa accade anche al nord e al sud. L’atmosfera è abbastanza omogenea e sono le canzoni che si fanno cantare e voler bene. Molti brani si sono consolidati negli anni diventando “storici”: la gente ha legato a loro molte esperienze di vita, perché certe canzoni hanno accompagnato le persone a livello più profondo. Si vede. Ecco, non sono state solo “canticchiate”. La mia caratteristica, il mio “destino”, è quello di scrivere canzoni che magari quando escono hanno più bisogno di tempo per arrivare al pubblico rispetto a brani più orecchiabili. Un percorso in salita anche perché mi sono sempre rifiutato di ricorrere a facili mezzi, pure negli arrangiamenti. Vedi “Tra di noi”: in un mare di canzoni da spiaggia, ho fatto uscire una canzone d’autore. Poi sta avendo successo ma sta passando per altri percorsi. Non c’è mai la voglia di arrivare subito con una scorciatoia. È una strada lunga, che però ha prodotto brani che sono rimasti negli anni».

Erano 8mila persone a vedere i Deep Purple a Servigliano e ce ne saranno molte anche con i Jethro Tull, nel Tyche Festival di Civitanova. Il Festival che proprio voi inaugurerete. C’è solo nostalgia da parte del pubblico oppure c’è la consapevolezza che le leggende hanno ancora un fascino tutto da scoprire?

«La gente probabilmente ha voglia di live, si è anche un po’ stancata di cose preconfezionate. Chi ama la musica è tornato allo spettacolo dal vivo, suonato anche come si deve».

C’è una canzone italiana che avresti voluto scrivere tu?

«Ce ne sono troppe».

Dai, dimmene una di Lucio Dalla.

«“Anna e Marco”, perché è una canzone stupenda, meravigliosa».

Dopo Cagli e Macerata, ora il mare di Civitanova e la piazza ad Offida. Ma non rischiate di diventare dei marchigiani DOC anche voi?

«Tutti i nostri tecnici sono marchigiani, quindi…».

A Civitanova arriverai il giorno prima del concerto?

«Probabilmente sì…».

Saranno proprio i Tiromancino il 4 agosto ad inaugurare il primo Tyche Festival. Un contenitore in cui abbiamo voluto unire contenuti diversi, dal loro pop melodico vincente, al cantautorato di primordine con Vinicio Capossela e una pietra leggendaria nel mondo rock di tutti i tempi con i Jethro Tull di Ian Anderson. Note positive anche sui prezzi, i più bassi in Italia. Si comincia con i 15 euro dei Tiromancino.

Kruger Agostinelli

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