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Giornalista e dintorni - page 2

Elezioni nella Regione Marche, “hanno messo prima i nomi”

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/politica da

ORGOGLIOSAMENTE, POLITICAMENTE SCORRETTO.
Evito di parlare di politica o almeno lo faccio il minimo indispensabile sui social. Del resto qui, purtroppo, è solo un chiacchiericcio da tifosi da bar dove ognuno rimane sulle proprie posizioni, senza nessun appello per un barlume di onestà intellettuale. Ora però le prossime elezioni regionali si intrufolano in maniera opulenta su qualunque luogo e la tentazione di esprimere un giudizio diventa inevitabile. Perlomeno per citare alcuni protagonisti che lo meritano in positivo. In fondo sono talmente pochi che vale la pena provarci.
Ha scatenato questa mia necessita di esprimermi un recente articolo dell’ex rettore dell’Università Politecnica Sauro Longhi, con il quale concordo. In quel rifiuto a Maurizio Mangialardi motivato con un “hanno messo prima i nomi ai contenuti del programma” c’è lo squallore della politica ormai ridotta da tempo ad un mezzo specifico solo per raggiungere più gli scopi personale che quelli di un territorio. Non da meno, mi sembra, la celebrazione di Acquaroli, candidato della destra più per un’imposizione esterna che regionale. Ero quasi stupito quando venne fuori il nome del sindaco di Jesi Massimo Bacci di cui nutro una sincera e personale stima. Poi ora il solito can can di tromboncini alla ricerca di candidature e la presenza di personaggi ampiamente bocciati dall’elettorato che sponsorizzati dalla sindaca di turno vengono candidamente riproposti invece che mandati finalmente a lavorare (qualora ne fossero capaci). Insomma sento di nuovo la necessità di astensione. Non certo per viltà ma per puro disgusto.

Leva l’interesse che ‘l monno è giusto

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/politica da
Dino, il mio padre che non c’è più, sempre molto pacato nel distribuire insegnamenti, aveva però un motto popolare che spendeva volentieri per spiegarmi il senso del denaro: ” Leva l’interesse che ‘l monno è giusto”. E non ci fa una piega sempre, neanche fra fratelli di latte, figuriamoci fra persone diverse. E quindi tutti questi attacchi “spontanei” contro il nostro Primo Ministro Conte, non tanto dall’opposizione che continua a fare il suo naturale ruolo, quanto dagli “indipendenti ” Chiesa, industria, gruppi editoriali come Cairo (Corriere della Sera, La 7) e non ultima la Mafia (ben nascosta ma onnipresente ovunque) hanno una “nobile” causa, I TANTI SOLDI IN ARRIVO PER LA COSIDDETTA RICOSTRUZIONE.
Lo slogan ben espresso ovunque è e sarà, d’ora in poi, “basta sussidi ai poveri, soldi soltanto alle imprese”. Intanto l’ex Fiat (sede in Olanda) vuole 6 miliardi garantiti dallo Stato italiano.
Quindi stiano attenti soprattutto i piccolini (negozi, ristoranti, piccole aziende artigiane), ho già vissuto questo incubo al tempo della nascita dei Centri Commerciali. Tutti insieme (negozietti e nascenti Centri Commerciali chiedevamo finanziamenti ed agevolazioni per il commercio, che puntualmente arrivavano. Ma confluivano soltanto alla nascente Grande Distribuzione.
Ho l’impressione che si stanno già studiando come generare un Governo su misura che li agevoli nella “distanza sociale” fra i cittadini e il denaro pubblico.
Da qui penso di aver compreso il senso di “COSA NOSTRA” anzi Cosa Loro. 

Agitare prima dell’uso è il titolo della diretta facebook al tempo del CoronaVirus

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da
Musica e dintorni per accompagnare la quarantena e raccontare il grande cambiamento. La voce e le idee dai protagonisti di quell’intrattenimento che ora “non s’ha da fare”.
Bel lavoro del Corriere Adriatico, grazie a Stefano Fabrizi e Marco Chiatti , attenti testimoni di questo spontaneo movimento.
Sono felice di far parte ancora di questa bella brigata, formata da Aldo Ascani, Fabrizio Fratta, Enrico Filippini e Samuele Sartini.

– Il titolo “Agitare prima dell’uso” perché?

Mi ricorda l’avvertenza di certe medicine o magari un irriverente doppio senso. Vedi il format prevede parole, musica, immagini e video e poiché nasco filosoficamente disc jockey , sono portato ad essere impegnato a creare movimento per rendere efficace il tutto. Mi viene naturale e stimolante proporre un recipiente di circa mezzora quotidiana in cui condivido, con chi mi segue, quello che ho scoperto o magari riscoperto durante le 24 ore che precedono il programma.

– Quindi sei tornato sul luogo del delitto?

Io pioniere delle radio libere quasi 50 anni dopo mi ritrovo a giocare di nuovo con la fantasia ma chiaramente come contenuti hanno un volume           diverso da quello che ero. Insomma mi metto in una prospettiva emozionale dove cerco di carpire l’ironia e la bellezza nella semplicità delle cose e delle situazioni che descrivo. C’è il CoronaVirus e i suoi derivati, i racconti divertenti sul rapporto di coppia, la nostra prigionia del #iorestoacasa e non ultimo la follia umana che ci protegge dalla paura. Naturalmente un giusto dosaggio fra prodotti ripresi dal web e proposte completamente rielaborate in video con colonne sonore spero mai banali. Poi anche spezzoni dal mio viaggio a Shanghai e pure le cattive compagnie di ReGurk ovvero foto con personaggi famosi incontrati durante la mia carriera.

– Il pubblico?

Non numeroso ma qualitativamente sorprendente. Non voglio (e onestamente non posso tecnicamente dare) un prodotto perfetto alla moda. Mi piacerebbe invece avere la leggerezza di una piuma capace di fare solletico ma anche di incantare nel suo volo, qualora trovassi il vento giusto.

– sul profilo Kruger Agostinelli ogni giorno diretta facebook dalle ore 15,15 circa

grazie a Marco Chiatti per l’intervista.

Disuguaglianza sociale da CoronaVirus

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

Mi è capitato di leggere un appello, anche se nei modi rischiava di sembrare una richiesta forzata, di far donare le indennità di funzione alla giunta comunale della mia città, Falconara Marittima.
Trovo francamente non efficace una battaglia contro questi modesti emolumenti. Rischia di avere più il sapore di una ripicca che di un effettivo bisogno di equità sociale.
Mi domandavo infatti se utilizzare invece quell’energia e giusto bisogno di equità, per far comprendere a tutti che si sta verificando un terremoto dentro moltissime famiglie apparentemente benestanti o presunte tali.
Già da questo mese c’è una parte di cittadini che percepisce regolarmente e legittimamente uno stipendio. Per contro una stragrande parte che non sarà in grado di resistere a questo stop epocale, non avendo più ne un compenso, ne uno straccio di reddito.
Ben vengano gli aiuti per l’emergenza alimentare e siano dati con scrupolosa coscienza a chi ne ha effettivamente bisogno. Per contro sarà bene analizzare le vere problematiche che si stanno verificando in questo periodo. Ed ho il sospetto che siano più o meno volutamente ignorate.
Personalmente mi viene il vomito a pensare a quante porcherie si nascondono dietro molti (ma non tutti) diritti acquisiti ma ce ne siamo per ignavia dimenticati.
Mi ricordo che quando chiudevano i negozietti tutti se ne fregavano mentre se ora chiude una catena di supermercati, grandi mobilitazioni. Siamo un popolo strano ma dovremmo imparare a combattere altre battaglie di giustizia in cui le ragioni non si misurano con chi urla o piange di più.
Non guardiamo se il piatto del vicino è più grande. Guardiamo semmai se può essere vuoto. Sarebbe un bel salto di civiltà.
#iorestoacasa

Boris Johnson ? Vuoi vedere che il CoronaVirus è pure democratico.

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

Boris Johnson positivo. Per carità che possa salvarsi anche lui come tutti gli altri ma questo demente che voleva farla prendere a tutti, ironia della sorte, un po’ se l’è meritata. Onore comunque al CoronaVirus che è davvero una brutta, bruttissima cosa ma almeno, diamogliene atto è democratico. Non guarda in faccia a nessuno e non ci sono figli e figliastri. E’ da tempo (o forse mai) che non eravamo abituati a questo sul pianeta Terra.
#iorestoacasa

Kelly e Milo nei tempi del CoronaVirus

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Kelly e Milo, i miei due fantastici pelosetti, mi permettono di raccontarvi una piccola storia che in fondo è l’allegoria della vita che stiamo vivendo in questi complicati momenti.
Kelly ha nove anni ed è (permettetemelo di dirlo) una bellissima labrador, divertente, giocarellona ma nello stesso tempo molto aristocratica nei modi. Milo invece, il nuovo arrivato, è un meticcio tricolore di due anni e mezzo. Ha diverse problematiche come accade spesso per tutti i cani abbandonati, ha ovviamente paura dell’abbandono e non si fida molto del prossimo soprattutto dei bambini e delle persone anziane. Ma per contro è affettuoso e molto, ma molto, geloso.
Di una cosa posso garantirvi che, superato il primo comprensibile momento di smarrimento, ora sono una coppia affiatata. Giocano, Milo è dispettoso ma la cosa piace a Kelly, I nostri amici dicono che lei si è ringiovanita ha perso peso ed è molto reattiva. A trarne i vantaggi è tutta la famiglia, figli ed amici compresi. La loro presenza è gioia pura e tutti coloro che hanno la fortuna di avere un cane mi capiranno perfettamente.
Eppure c’è un momento debole nel loro rapporto e gira intorno al tema mangiare. A parte i pasti, c’è durante la giornata un carosello di momenti in cui li omaggiamo di biscottini. Ed ora vi racconto quello che succede. Io tendo a spezzare lo snack in due parti diverse, più grande per Kelly che pesa 30 kg e ovviamente un terzo a Milo che pesa 15 kg.
Se sono disattento Milo che oltre a mangiare la sua razione è molto attento a ciò che fa Kelly, appena può gli frega la parte che lei avrebbe mangiato successivamente.
Ora la vostra reazione potrebbe essere, è più furbo e fa bene. Mi sono dimenticato di dirvi che ora Kelly è cieca e che quindi ha delle difficoltà nel gestire la situazione. Quindi, da tempo aspetto che finiscano insieme il loro spuntino proprio per evitare questi inconvenienti.
Tutto questo per dire che?
Vorrei che lo Stato facesse così come me, anche noi esseri umani, in questo momento difficile di CoronaVirus, Covid-19 o come diavolo volete chiamarlo. Cerchiamo di volerci bene ma non facciamo il tifo per i furbi, che spesso sono pure divertenti. Non dimentichiamo mai che quelli realmente in difficoltà, hanno dignità e non lo danno a vedere.

Coronavirus in attesa di antidoti ricchi di intelligenza e buonsenso

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

Per fortuna l’Italia vera non è quella di certi presunti cittadini costantemente rabbiosi davanti alla tastiera.
Poni un problema legittimo di prevenzione al CoronaVirus su certi attività in atto all’interno dei punti vendita dediti alla somministrazione di generi alimentari ed invece di ragionare e confrontarsi su quelle tematiche si sposta l’attenzione sulle implicazioni personali e con il non tanto nascosto desiderio di offendere chi ha cercato di alzare l’attenzione. Nessuna risposta ne esercizio mentale per loro ma tanta tristezza.
Insomma siamo passati da “prima gli italiani” a “prima i cazzi nostri”, ovvero quel virus, altrettanto pericoloso, chiamato ignoranza.
Il senso della paura e del timore per il futuro ci rende sicuramente peggio degli animali, perchè siamo vocati sempre di più all’egoismo e di conseguenza rischiamo inevitabilmente l’autodistruzione.
Una ragione in più affinché la soluzione dei problemi sia affidata all’intelligenza ed al buon senso, prima che infettino del tutto pure questi, piuttosto che all’ottusità di comodo.
E porre delle legittime domande non è necessariamente una provocazione o una mancanza di rispetto per il prossimo ma semplicemente del bisogno di chiarezza.
#iorestoacasa

 

questo il post su facebook in questione

Alla ricerca di ricordi per un vecchio concerto di James Brown al Piranha di Falconara Marittima

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/pino scaccia da
Davide Zannotti ha pubblicato un post su Facebook di James Brown e il ricordo dei suoi spettacoli in zona. Ecco cosa mi ricordo e cerco di raccontarlo bene. Allora James Brown, nel periodo d’oro fu portato da Tonino Roby Carraro. leggendario proprietario del Covo Nord Est di Senigallia dove transitò il meglio dello spettacolo inizio anni 70 fra cui anche Fabrizio De Andrè e per gli amanti del soul ricordo uno spettacolo davvero emozionante di Ray Charles e ci fu pure Carol Douglas, allora cantante di successo grazie a Doctor’s Orders , Poi ci su il Carillon Cub di Cesano di Senigallia (che inaugurò con Gloria Gaynor ed il dj ero io) Poi il Piranha Club che subentrava al Krakatoa Club (già Garage Club) ovviamente un locale completamente nuovo che inaugurò con Donna Summer e poi portò pure Grace Jones e un doppio concerto (pomeriggio e sera) con James Brown. Poi rilevo’ anche il Billy Club di Senigallia che poi diventò Carillon Club. E portò allo Sferisterio Macerata pure Van Mc Coy quello di “The Hustle”. Ritornò James Brown un decennio dopo ma si trattò di uno spettacolo indecente a detta di tutti. Mal organizzato e lui decisamente fuori forma.
Di James Brown mi ricordo ancora perfettamente più che dei due concerti, ero un ascoltatore privilegiato essendo io il dj del locale, tre episodi in particolari. Il primo durante il pomeriggio mentre mettevo i dischi la presenza di James alle mie spalle che era interessato alla musica che mettevo. Il secondo episodio riguarda sempre James Brown che nell’intervallo fra l’evento pomeridiano e quello serale incontrai il bar centrale del Piranha che mi domandò testualmente quali erano i suoi brani che funzionavano da me in discoteca. Dal momento che il mio inglese era ed è inesistente mi fece da traduttrice Nicoletta Montanari (chissà se lo ricorda ancora) e gli spiegai che una di quelle canzoni non l’aveva fatta e si trattava di “Give it up or turn it loose”. A momenti si mangia vivo il suo direttore d’orchestra. Di quel giorno purtroppo non sono riuscito a trovare nessuna fotografia e neanche registrammo l’audio come invece successe con Donna summer https://youtu.be/1vH84jIgm0k . Il terzo aneddoto invece per Tonino Carraro che con ironia disse, se facevo distribuire dei volantini in Africa avevo più pubblico.
Le foto della serata potevano esserci grazie a Michele Cozzari, indimenticabile fotografo del Corriere Adriatico e chissà se fra Roby Carraro, Pino Scaccia, Fabio Saccuta, Loris Baldini e Luca Valentini riusciranno a fare il miracolo.

Fermate il mondo che voglio scendere ma ora non si può. #iorestoacasa

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

La parola d’ordine è cambiare le abitudini e stare fermi. Certo c’è chi chi come me parte avvantaggiato, l’abitudine principale della giornata, tre volte per la precisione, la passeggiata con Kelly e Milo, con relativo recupero negli appositi sacchetti delle loro deiezioni, rimane inalterata. Il contatto con i nostri animali domestici per fortuna è consentito. Poi la telefonata per scambiarsi le idee. esercizio che effettuo soprattutto con Fabio per commentare le stronzate politiche della giornata. Argomenti disgustosi ma anche questo è consentito. Poi la fortuna, in questo caso, di abitare a Falconara Marittima dove per la verità nulla o poco accade, quindi il rischio di indurre in tentazioni è pressoché vicino a zero.
Poi a casa si può leggere di più, guardare e magari riguardare film belli ma dimenticati, chattare con le persone che ci mancano ed ascoltare tanta tanta buona musica.Insomma ci dobbiamo impegnare per non ammalarci stupidamente, purtroppo ci sono persone che non possono scegliere e stanno male per forza.
Tutto sembra surreale, le strade vuote, un rallentamento di vita sociale che mi ricorda (e qui mi accorgo di non essere più un giovincello) di quelle domeniche con le targhe alternate.
Sono convinto che ce la faremo e che l’impegno che la nostra Italia ci sta mettendo per affrontare questo momento dimostrerà la differenza con quei paesi che hanno scelto la strada della furbizia. Certo dovremmo riflettere sulla fragilità della nostra società dove un imprevisto (sempre che si possa chiamare così) è capace di minare l’equilibrio instabile del nostro mondo.
Un ultimo appello ai giovani che una volta tanto possano parcheggiare il loro senso innato di ribellione e di apparente immortalità trasformandolo in spirito di amore verse le persone a loro care. Ve lo dice uno che come motto nell’inizio degli anni 70 aveva “fermate il mondo voglio scendere”.
E ricordare che fermare il corpo non vuol dire smettere di pensare.
A giorni migliori.

Sguardi di donna, il mio omaggio in un video dedicato all’8 marzo per la festa delle donne

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

A proposito di 8 marzo un po’ di anni fa avevo realizzato, insieme al mio amico e regista Massimo Cerioni, un video collage in cui avevo scelto scene fra molto dei più bei film degli ultimi decenni con una colonna sonora di brani interpretati da donne cantanti, secondo me fantastiche. Una bella iniziativa che il Comune di Falconara Marittima dell’epoca promosse.

Un omaggio all’universo femminile che avevo intitolato “Sguardi di donna”, proprio un mosaico di varie situazioni in cui le donne protagoniste hanno espresso secondo me i colori più belli dell’esistere. Buona visione e vi garantisco che ne vale la pena.

Per vedere il video cliccate QUI

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