Ronn Moss Paolo Rossi

Addio Paolo Rossi, orgoglio italiano. Un ricordo fra pubblico e privato.

in Giornalista e dintorni/Le parole che graffiano da

E chi non si ricorda Pablito, pure quelli come me che il calcio lo hanno consumato distrattamente e a tinte viola, ne hanno un ricordo gigante. All’epoca era il vanto di un’Italia che come Davide che batte Golia, riuscì a piegare tutti, pure l’irraggiungibile Brasile. Eppure ho continuato negli ultimi anni a seguire il Paolo Rossi privato grazie al mio amico toscano Fabio Romagnoli con cui spesso ci raccontiamo l’assurda quotidianità di questo stravagante presente. Di lui conosco, grazie ai racconti di Fabio, del suo spettacolare agriturismo, della sua predilezione per l’ arrosto girato e soprattutto della sua magica famiglia con moglie e due figlie “educate ed accoglienti”. E pensate che il destino mi ha permesso pure di incontrarlo e di parlarci. Ero a Verona per il Vinitaly nel 2019 mentre ero in visita a Susanna ed Isidoro del Podere Casanova Montepulciano e Gianluca dei Vini di Montecappone di Jesi. Impossibile non riconoscerlo. Forte dell’amicizia in comune  ho cominciato a chiacchierare con lui. Poi per la serie “posso fare un selfie con te” ci abbiamo provato ma lo smartphone si è messo a fare i capricci. Nessun problema perché ci saremmo sicuramente rivisti o in Toscana o in qualche evento che il buon Romagnoli stava progettando. E invece eccomi qui per un piccolo omaggio alla grande persona che sei stato e sempre sarai. E con uno scoop video che vidi grazie al nostro comune amico. Un inedito duo musicale con Ronn  Moss, il Ridge di Beautiful. Cantavate “Un’avventura” di Lucio Battisti. Eh già “”perché non è una promessa ma è quel che sarà. Domani e sempre vivrà”.

Ciao Paolo.

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