A Cile’s il menu è servito: prima, adesso, quindi e per finire

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Cile’s è a Fano, vicino al mare, in via Dante Alighieri al numero 89. Un po’ Costa Azzurra, un po’ Provenza. Vi piacerà sia fuori che dentro. Non potrete fare a meno di emettere qualche “oh!” di meraviglia. Seduti al vostro tavolo, Cile vi porterà il menu che racconta di pescato del giorno, di verdure di stagione, di primi piatti colorati, di legumi e latticini freschi.

Qui tutto ha le sfumature del mare, del cielo e del corallo. I tavoli sono coperti da lunghe tovaglie di fiandra. I sotto piatti sono tono su tono. Chiudo gli occhi e mi immagino l’atmosfera della sera, quando le candele ai tavoli sono accese. Gli antipasti da Cile’s si chiamano “Prima di…”; i primi piatti “Adesso”; i secondi: “Quindi” ed i contorni (che bello trovare i contorni a menu!) “Insieme a quindi”; i dolci: “Per finire”. Fra gli “Adesso” mi salta all’occhio un piatto che mi ricorda un amico comune, Marco Bistarelli. Un cuoco di quelli della lista dei top 40 in Italia. Il piatto si chiama Spaghetti alla carbonara di pesce secondo Marco Bistarelli. Cile mi dice che è il loro piatto forte. Non posso non assaggiarlo. Anzi, visto che è la prima volta che sono qui, voglio assaggiare i piatti che identificano la filosofia del locale. Libero il grande tovagliolo color lavanda dall’abbraccio di una bianca stella marina, mi consulto con il mio accompagnatore e poi scegliamo di assaggiare due “Prima di…” un “Adesso” e un “Quindi”. Tartare di tonno con rametti freschi e croccanti di finocchio selvatico. Rosa e verde chiarissimo. Anche i cromatismi del piatto fanno pendant con l’ambiente. Percepisco in bocca sapore di alici. Chiederò a Susy dopo, quando la vedrò. Per il mio accompagnatore, invece, Flan di ricotta e gamberi con mazzancolle arrostite. Così mi rendo conto di come sono gli abbinamenti mare/latticini, tipici delle coste che hanno le montagne a pochi chilometri. Il Flan giustamente tiepido e perfetto nella sua sofficità. Ed ecco la Carbonara di pesce. Sono indecisa se svelarvi o no il mistero che si cela all’interno di questo bel piatto di spaghetti artigianali. Appena arrivano sembrano lavorati come per una carbonara a regola d’arte. Un movimento delicato con la forchetta ed ecco la sorpresa. Ho deciso. Non ve la svelo. Dovete andare da Cile’s e scoprirlo da voi. Vi concedo solo un aiuto. Come d’incanto gli spaghetti cambiano colore. Prima lentamente e poi, ad un certo punto, completamente. Devo fare i complimenti a Susy. Cile mi dice che non ama uscire dalla cucina. Ma io devo farle una foto! <<Sarà difficile>>. Mi fa preoccupare Cile. Sono molto brava a convincere le persone ma stavolta mi sembra dura. Il mio naturale pessimismo mi porta a fare tante foto al locale. Nell’ipotesi che non riesca a fotografare la cuoca insieme a Cile e alla figlia Alessandra che controlla e sovrintende la sala. Il nostro “Quindi” è il fritto misto tipico dell’Adriatico con le verdure tagliate a grandi ovali. Si presenta dentro una cassettina di legno che vien voglia di portare a casa. Ed è in verticale. Per cui si mangia scendendo. Anche qui c’è la sorpresa. In fondo ci sono i pescetti più piccoli. Croccante e classico. Uno dei migliori fritti di quest’anno per me. Esce Susy dalla cucina. Bella donna con piglio deciso. Ha già scelto dove vuole mettersi per la foto. Quindi la fa! Uno scoop questo per Tyche. Mentre non faccio altro che dire grazie, grazie, grazie… la convinco a rimanere con la bandana. È sicuramente un tocco di ‘cinema’ in più che non guasta mai. Faccio tanti scatti e li scegliamo insieme. Ed ora chiacchiere e racconti. I miei per loro e i loro per me. Susy mi fa leggere la recensione che le ha fatto una nota Guida. Non le è piaciuta. La capisco. Dopo tanta fatica e stanchezza dispiace passare per quello che non si è. In questi casi vale sempre la pena di dire la frase, scontata ma vera: l’unica vera guida sono i clienti con la loro fedeltà e i loro passaparola. E Cile’s è sempre pieno a pranzo e a cena. Prenotate che è meglio! Tornando al sapore di alici nella tartare di tonno Susy baciandomi nel salutarmi mi dice: <<Sì ci metto sempre un “soffio” di alici nella tartare. Mi piace di più. Accentua il mare>>.

Carla Latini

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