Paolo Ruffini paladino della comicità stile “Benvenuti al Centro”. L’intervista aspettando Tyche Friday

in Senza categoria da

Paolo Ruffini lo rintraccio telefonicamente e mi adopero per parlare con lui di tutto. Parlare del “senso della vita”, poiché mi ricorda una sorta di Monty Python toscano. Le sue sono risposte acute e mai scontate, che ci permettono di farvi conoscere un po’ di più questo personaggio, che dimostra di sapersi districare bene fra schermo e palcoscenico. In attesa di vederlo protagonista venerdì 1 aprile al Tyche Friday, show live del Donoma di Civitanova.

Paolo Ruffini, per un artista eclettico come te chi vince nell’eterno conflitto fra palcoscenico e schermo?

<<La cosa che credo mi diverta di più è stare sopra il palcoscenico, per un semplice fatto che lì hai la possibilità di trovarti di fronte ad un pubblico, mentre la televisione non ti permette ovviamente questo tipo di rapporto diretto. Il palco è una responsabilità. Chi fa questo mio lavoro si sente insignito di un dovere nel confronti del pubblico che per assistere allo spettacolo decide di uscire di casa, la sera, e magari piove pure! Poi il teatro è una delle forme di comunicazione più costose. Se però dovessi farti una classifica non saprei cosa scegliere, perché anche il cinema mi lusinga molto. Ecco, è un po’ come scegliere la stanza più importante di una casa. Tutte sono utili a seconda della giornata!>>.

Siamo in tempi di guerra. Pensi che un sorriso possa essere ancora un buon antidoto?

<<E’ una risorsa, una terapia, è una soluzione fondamentalmente. Sarebbe bello riuscire a far abbassare un’arma con un sorriso, ma non sempre ci si riesce. Per me il modo migliore per risolvere la violenza è sempre con una carezza o un abbraccio. La violenza è molto spesso determinata dalla mancanza di amore, una parola che nel mondo è ormai quasi desueta. Tanti anni fa si diceva che l’amore era una parola banale, ma è ora talmente banale che manco la si sente più pronunciata. In realtà non è banale: è una parola semplice come bontà. E’ una strana razione dell’essere umano. Se per la strada vediamo due ragazzi che si baciano ci scandalizziamo ma se quei due ragazzi si picchiano siamo pronti a tirare fuori il telefonino per riprendere la scena>>.

Quasi una citazione alla John Lennon. Cambiamo discorso: non ci sono troppi toscani comici in questo periodo?

<<Non credo, dici? Credo invece che la hit spetti sempre al sud in quanto a comicità. Nel cinema i risultati più straordinari ce li hanno Alessandro Siani, Ficarra e Picone, Checco Zalone o Vincenzo Salemme, per citarti alcuni nomi. Non i comici del centro o del nord. Nei comici meridionali c’è una grande musicalità e capacità di accaparrarsi il favore del pubblico. Quanto sarebbe bello fare anche un “Benvenuti al Centro” sul grande schermo!>>.

A proposito di “regionalità”. Cosa ti fanno venire in mente le nostre Marche? Hai aneddoti legati a luoghi o persone?

<<Sì, ho belle situazioni legate a dei teatri che ho avuto modo di scoprire a Fermo, a Senigallia o alla bellissima arena all’aperto a Porto Recanati. E’ bello per me visitare una regione così viva anche dal punto di vista comico. E, come in tutta l’Italia, c’è una grande tradizione enogastronomica. Sono un appassionato di cucina e di vino>>.

Giorgio Montanini, quello di Nemico Pubblico, ha detto che <<l’esperienza di Zelig e Colorado dal punto di vista artistico è stata totalmente negativa. L’impostazione dei due programmi è basata su “Questo in Tv funziona, questo non funziona”. Invece la prima domanda che dovrebbero porre un comico è: “Hai qualcosa da dire?”>>.  Cosa ne pensi di questa affermazione ora che ti tocca giudicare i giovani aspiranti su “Eccezionale veramente”?

<<Tu prima mi citavi John Lennon. Io ricambio con Madre Teresa, quando diceva “Non invitatemi mai ad una manifestazione contro la guerra ma se ne organizzate una a favore della Pace, invitatemi”. Ecco, io sono stanco di essere sempre contro qualcosa, mi piace essere invece a favore. Non mi riferisco a lui o a nessuno, ma detesto la spocchia abbinata alla comicità: non c’è una comicità giusta o una sbagliata. Questo perché “Una risata ci seppellirà” ed una risata è una risorsa. Non voglio difendere nessuna trasmissione, ma non mi piace quando si giudica il pubblico che la guarda. Non credo che la comicità deve dire sempre qualcosa ma può anche essere fine a se stessa. Se poi è in buona fede non può essere mai sbagliata. Non deve quindi avere sempre un contenuto, anzi tante cose che mi fanno ridere non ce l’hanno proprio. Montanini è molto pungente, estremamente colto e fa una grande satira, ma ognuno ha la sua peculiarità. Non mi piacciono le classifiche tanto che non credo che Bombolo valga sempre meno di Stanlio e Ollio o Franco e Ciccio meno di Alberto Sordi. Tutti i comici sono belli. Anche ad “Eccezionale veramente” faccio davvero fatica a giudicare perché la risata è la cosa più soggettiva del mondo. Basti pensare che l’autore dell’ “Inno del corpo sciolto”, una canzone sulla merda, ha dopo qualche anno vinto un Oscar con un suo film sull’Olocausto… Il pregiudizio è sempre sbagliato, soprattutto nello spettacolo e nell’arte>>.

Promuovi ora il tuo spettacolo del primo aprile. Cosa proporrai al pubblico di Tyche Friday, il venerdì live del Donoma, con il tuo Paolo Ruffini Show?

<<Più che uno spettacolo il mio è un happening. Io lavoro sempre interagendo con il pubblico. Sarà quindi uno spettacolo in totale divenire, un’occasione collettiva e conviviale, dove non si va ad assistere ad uno show ma ad un evento sempre irripetibile, cambiando ogni sera il pubblico. C’è un’interazione dove accadono delle cose, dove invito tutti a tenere cellulari accesi e a sentirsi a proprio agio come a casa. Poi succederanno delle cose che riguardano cinema, magia, sogni e ci sarà anche spazio ad un’irriverenza legata alla sana, sanissima, voglia di prendersi in giro, che molto spesso ci viene a mancare nella quotidianità>>.

Pesci d’aprile inclusi?

<<Mah, speriamo che i pesci siano fritti. Mi piace molto il fritto, anche se so che fa male!>>.

Kruger Agostinelli

PAOLO RUFFINI 1 APRILE 2016 DONOMA CIVITANOVA

Show 15 euro compresa consumazione (ingresso al club dalle 23)

Area Club: Cena servita disco + tavolo + show = 40 euro

Area Ristorante: Cena Servita alla carta (prezzo menu + 10 euro per Show oppure 20 euro Show + tavolo)

Donoma Sound Theater and Food, via Mazzini 43, Civitanova Marche (MC)

Info e prenotazioni 0733 775860

Dopo mezzanotte e mezza, Formula Disco con dj’s Davide Domenella & Aldo Ascani Donne ingresso gratuito – Uomo 10 euro (compreso consumazione)

 

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Captcha *

Ultime da

Go to Top