La varietà di grano Senatore Cappelli compie 100 anni. Gli “auguri” di Carlo Latini

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L’agricoltore marchigiano si emoziona quando la Festa per i Cento anni del Senatore Cappelli, il grano duro più conosciuto al mondo, inizia con il racconto, da parte di Michele Stanca, di un giovane agricoltore visionario che, nel lontano novembre 1991, si carica in macchina 4 quintali di seme di Senatore Cappelli in sacconi da 50 chili. L’anno dopo, 1992, Carlo Latini propone sul mercato mondiale dei gourmet, spaghetti e spaghettini in purezza. Solo grano duro Senatore Cappelli. Le boutique di Parigi, New York, Berlino, Tokyo, Sidney, Barcellona ecc, fanno delle vetrine assolutamente spontanee. Da quel momento Latini semina e riproduce la varietà in stretta collaborazione con Natale di Fonzo, allievo di Stanca, e con Orazio Li Destri. Con loro c’è Beyene il collaboratore più vicino a Cesare Maliani, maestro di scienze agrarie di Carlo e figlio di Cirillo, allievo prediletto di Strampelli, il papà del Senatore Cappelli. Un’altra emozione forte per Carlo viene provocata dalle parole di Beyene sul il grano duro San Carlo, attualmente il preferito dai pastai marchigiani, che Maliani selezionò lavorandoci insieme a Latini. Per questo motivo si chiama San Carlo. La Festa a Foggia, voluta dal Crea, consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, con lo slancio organizzativo di Pasquale De Vita, ha visto la partecipazione entusiasta di ricercatori cerealicoli, agricoltori, mugnai, pastai e panificatori intervenuti per il grano duro Senatore Cappelli selezionato, nel 1915, da Nazareno Strampelli. Genetista, genio, innovatore per l’epoca, marchigiano di nascita e rietino d’adozione. Strampelli lavorò durante il ventennio e il Cappelli fu il grano duro celebrato dalla famosa battaglia del grano mussoliniana. Dimenticando, volutamente, l’uso propagandistico dell’epoca, il Senatore Cappelli fece passare la produzione italiana da 9/10 quintali di resa per ettaro a 20/ 25. Una rivoluzione agroalimentare di grande importanza economica. Dopo la guerra, si ascolta durante il convegno, la ricerca, incoraggiata dall’industria, lavora solo sulla quantità non sulla qualità, massificando e livellando gusto e sapore. Fatta eccezione per illuminati coraggiosi genetisti che il 19 scorso a Foggia, hanno avuto il loro meritato momento di gloria.
Oggi la varietà di grano duro Senatore Cappelli è quasi entrata a far parte dei Guinness dei primati. Mai un grano duro ha avuto vita così lunga come ha detto Michele Pisante, moderatore della seconda sessione del convegno/festa.

Grazie a Carlo Latini che riprese le coltivazioni, interrotte negli anni ’60, ’70 perché poco produttive, questo grano rappresenta, oggi, la rivincita della piccola e forte, capillare artigianalità italiana. Anche il business industriale se ne è accorto ed ora cavalca l’onda. Ma ogni terreno da Matera ad Altamura, da Osimo a Siena, da Foggia a Montefalco esprime il suo Senatore Cappelli, che sia pane che sia pasta. Prodotti, entrambi, nel rispetto che si deve a questa storica varietà ricca di profumi e sapori. Così avrebbe voluto Strampelli, afferma Carlo Latini. Abbraccia gli amici di sempre, ricercatori, agricoltori e mugnai, e ringrazia chi ha voluto questa festa: avete fatto una cosa grande! Grazie. Buon compleanno Senatore Cappelli, bisnonno, nonno, papà, fratello, zio, cugino… di tutte le varietà di grano duro del mondo.

Kruger Agostinelli

 

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