Intervista a Pezzali: ecco come farò decollare l’astronave Max

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Grande attività promozionale per Max Pezzali pro “Astronave Max”. In attesa del tour che esordirà proprio da Ancona, venerdì 25 settembre, organizzato da Tyche Eventi. Lo raggiungiamo telefonicamente e trasformiamo un’intervista in una piacevole chiacchierata. Max offre risposte che riescono a descrivere il reale cambiamento della scena panoramica musicale e discografica degli ultimi anni.

Max, hai contribuito alla vendita di otto milioni di dischi. Ora il supporto è in estinzione e sta diventando virtuale. Non pensi che la mancanza fisica del disco possa essere stato un danno notevole per la musica?

<<Credo che la poetica dell’acquisto dei dischi e l’appagamento nell’avere l’oggetto fisico si siano un po’ perse già con l’avvento del cd. Un supporto apparentemente comodo e pratico che però ha tolto molto del piacere e del fascino di possedere musica. Ad un certo punto, a livello distributivo, si è deciso di puntare sulla scelta più comoda. Tutto ciò che è più agevole diventa quindi vincente. Oggi assistiamo alla tendenza a smaterializzare i contenuti. E’ capitato con la musica, adesso sta succedendo con film e telefilm. Quando viene smaterializzato un contenuto artistico questo è più facile da reperire sul mercato, ma così il fruitore si disamora più facilmente del contenuto stesso. Questo uso immateriale porta ad un consumo superficiale, quasi compulsivo. Una canzone va per uno, due, tre mesi e poi diventa vecchia. Non c’è voglia di approfondire la conoscenza di un artista ascoltando il suo album per intero>>.

Facciamo un’equazione musicale: Max Pezzali sta a Claudio Cecchetto come quelli di Amici stanno alla De Filippi. Cosa è cambiato nella musica?

<<E’ cambiata l’equazione stessa. Cecchetto era ed è un produttore musicale che si occupava e si occupa solo di musica. Faceva televisione come dj e solo per quel tipo di programmi sulla musica. Ora con il talent è diverso: un contenitore televisivo molto importante diventa veicolo non solo di promozione ma anche di produzione musicale. Si è spostato l’asse, con la musica che è asservita alle necessità di spettacolo della televisione. Spesso la musica invece non è spettacolare perché è anche intima. Il processo più importante nella musica, per me, è quando si scrivono le canzoni. Un’operazione che è interiore, che spesso si fa dentro una stanzetta buia. Questo lavoro non si può raccontare in tv perché non è spettacolare. In televisione diventa necessariamente più importante l’aspetto scenico, la gran voce, i grandi sentimenti, ma difficilmente il processo creativo>>.

C’è chi ti considera il cantore delle storie di provincia degli anni Ottanta e Novanta. Ti ci senti? E nel 2015 chi ti senti di rappresentare?

<<In linea di massima credo che chi racconta qualcosa con delle canzoni racconta se stesso. C’è sempre una componente autobiografica. Magari c’è chi raccoglie qualcosa dalle storie degli altri, ma, almeno nel mio caso, parlo spesso dell’ambiente che mi circonda. Ho descritto gli anni Ottanta e Novanta seguendo il mondo che mi circondava, che era quello della provincia e dei luoghi in cui sono nato e cresciuto. E che continuo a vivere. Oggi, visti i cambiamenti che ci sono stati nella mia naturale evoluzione biografica ed anagrafica, credo sia normale che io parli di cose diverse, ma che sono sempre parte del mio vissuto. Chi rappresento al momento? Non so. Racconto delle cose. Poi le persone, magari di altre generazioni, possono condividerle o no. O magari le hanno vissute o le vivranno>>.

Inevitabile che ti chiediamo del nuovo tour. Cosa ci puoi anticipare? Insomma, delle buone ragioni per acquistare il biglietto.

<<La ragione principale è che deve piacerti quello che faccio. Chi ama, ha amato, o semplicemente si è divertito con le mie canzoni le troverà fondamentalmente tutte. Sono dell’idea che i tour non debbano essere troppo incentrati sulle dinamiche dell’ultimo album. Quando hai tanti anni di carriera devi fare quello che le persone vogliono sentirsi raccontare. Cioè in parte la colonna sonora dei loro anni. Cercheremo di farlo però con una nuova veste grafica e scenografica, prendendo dall’ultimo album il pretesto dell’idea dell’astronave. Il tema spazio è sempre divertente da affrontare e lo faremo con parti visive e grafiche di effetto>>.

Ci diamo appuntamento per un’altra chiacchierata e forse gli strapperemo una promessa prima del concerto. Seguiteci con fiducia che Max Pezzali non ci deluderà.

Kruger Agostinelli

Max Pezzali ad Ancona, venerdì 25 settembre 2015 ore 21,30 al PalaRossini. Infoline 0733 817259 – Prevendite online su TicketOne Ciaotickets

Per maggiori informazioni sul concerto di Max Pezzali ad Ancona consulta il nostro sito degli eventi.

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