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Il meglio di Re Gurk - page 11

Consenziente o abituale

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

La parola che rimbalza con più frequenza nelle rassegne stampa della giornata è “consenziente”, in riferimento al presunto stupro in uniforme a Firenze. Io a leggere bene fra le righe della descrizione, non a caso scelte da una donna avvocato, riesco ad immaginare (vista la disinvoltura con cui entrambi hanno lasciato incustodita per 20 minuti l’auto) solo il termine “abituale”. Sono passati i tempi di quando si diceva, non beviamo siamo in servizio. Ora evidentemente la nuova generazione opta per il detto, è meglio non porre limiti alla provvidenza.

La legge non può essere uguale per tutti

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

Ho sempre pensato che quando un ladro ruba è grave ma se lo fa chi deve controllare i ladri lo è ancora di più. Le mele marce vanno eliminate se vogliamo essere credibili nel rendere veritiera ed efficace la giustizia. I primi a tradirci, se ci pensate sono proprio i politici che si guardano bene dall’autoregolamentazione, se fra di loro c’è un malandrino diventano come le tre scimmiette non vedono, non parlano e non ascoltano. Tutti complici pur di mantenere integri i loro vergognosi privilegi. E le forze dell’ordine troppo spesso stanno prendendo una china sudamericana. L’Italia ha sempre avuto un debole per le scorciatoie da furbetti. Vi prego di controllare inoltre come l’America difende i propri cittadini indipendentemente che si tratti di Amanda Knox oppure di queste due ragazze, mentre noi nel caso Regeni abbiamo lasciato tutto in mano a quel miserabile di Alfano. In sostanza voglio dire che, nei confronti di chi sbaglia, ci deve avere la certezza della pena. Mentre se sbaglia chi deve far rispettare le leggi, deve essere punito ancora più pesantemente.

Stagione 2017 le foto dello Shada di Civitanova Marche

in foto/Shada Civitanova da

Qui le foto dello Shada di Civitanova Marche stagione 2017:

Rumba de Mar 8 settembre 2017

Matteo Borghi 1 settembre 2017

Tree Gees 25 agosto 2017

Rumba de Mar 18 agosto 2017

Deejay Time Reunion 16 agosto 2017

Corona 14 agosto 2017

Peppino Di Capri 11 agosto 2017

Eiffel 65 7 agosto 2017

Fabio Concato 4 agosto 2017

Ricchi e Poveri 28 luglio 2017

Pezzi da 90 Summer Edition 21 luglio 2017

Fausto Leali 14 luglio 2017

Rumba de Mar + La Bouche 7 luglio 2017

Dik Dik 30 giugno 2017 ANNULLATO PER MALTEMPO

Leroy Gomez 23 giugno 2017

Nino Frassica 16 giugno 2017

Snap 9 giugno 2017

Opening Max Giusti 2 giugno 2017

 

 

 

 

Piove, madonna come piove

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

E’ quasi un’ora che piove e già ha rotto il …., quasi quasi chiedo al padreterno di farmi avere il telecomando per scegliere il tempo. Poi ci ripenso considerando che quando sono sotto la doccia non riesco neanche a regolare la temperatura passando dal bollente stile pentola in voluttuosa attesa della pasta da cuocere al freddo per ibernazione per rendere (quasi) giovane quell’idiota di Vacchi. Non mi rimane che lamentarmi. Che dite segnali di vecchiaia?

Tutto dentro quell’istante, il mio incidente stradale un anno dopo

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Quante volte ho cercato quell’istante dentro la mia mente, eppure è una specie di corto circuito. Solo un rumore strano, una specie di implosione. E poi? Poi nessun dolore da ricordare ma l’angoscia di non poter più respirare. Non ci riuscivo. E il tempo che si dilatava, non riuscivo a comprender se fosse tanto o poco. Tutto maledettamente surreale, degno di un sogno o forse un incubo. Eh già l’incubo in quel vetro scheggiato. Eppure era tutto tranquillo quella notte dell’11 giugno 2016. Io, il viaggio, la macchina, i pensieri. Tutto tranquillo e forse lo era pure il destino che aveva deciso di non fare scelte definitive. Di quell’istante prima sapevo tutto. La velocità regolare 70 km o poco più. L’ora, ero in anticipo rispetto alle altre volte, appena le 3,15. Addirittura il tempo di rimanenza all’arrivo, 8 minuti. E poi come se non bastasse scommettevo pure su dove avrei trovato Kelly nel mio letto, avevo scommesso che stavolta fosse proprio sul mio cuscino. E poi? Già pure quella canzone orrenda su Rai 2 ma chi mi conosce lo sa bene, non cambio mai stazione. Poi? Già poi l’istante dopo, con quella voce che arrivava da lontano. Domande poste in modo rassicurante. Avete presente quei film in cui arriva l’eroe? Mi fa il checkup su di me e sulla macchina. Sembrava che fosse normale per lui, dare assistenza negli incidenti. Il suo volto e il suo suo nome, Domenico, me lo sono imparato dopo. In quel momento lì era il primo segnale umano che mi riportava alla realtà. A lui ho dovuto chiedere di raccontarmi quell’istante che la mia testa mi ha voluto risparmiare. Anzi nascondere in un labirinto buio in cui mi perdo ancora adesso. Dell’altra ragazza, Sonia, ho avuto vaghe notizie e nulla più. Su tutto, mi hanno raccontato del suo amore incondizionato per il ballo. Il resto poi appartiene al coro dei tanti amici che sapevo di avere ma che non pensavo sapessero proteggermi così, con le loro attenzioni. Poi arriva tanto tempo dopo la consapevolezza del rischio. Uno strano peso e la necessità di voler resettare tutto. Ma quell’istante è come una calamita che prima mi attira e poi mi respinge. E allora mi aggrappo a quelle emozioni che mi commuovono , convinto che forse per qualcuna di loro sono ancora qui. Negandomi quella normalità che in fondo non ho vissuto mai.

Finanziamenti a senso unico, Italia il paese di un peso e due misure

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

Ora che sono libero di scrivere quello che voglio, nel senso che posso tranquillamente farmi dei nemici, stavo riflettendo su un’apparente bella iniziativa del web #destinazionemarche. Poi mi accorgo che è finanziata dalla Regione Marche che fanno lavorare nomi dell’area PD.

Penso che nei 15 mesi in cui è vissuta l’esperienza autonoma del TYCHE magazine, abbiamo fatto della buona editoria libera senza aiuti di nessuno. Anzi con il continuo sospetto dei tromboni della politica che dietro ci fosse chissà cosa. Tanta gente ha chiesto perché non ha continuato, chiedetelo a chi annualmente si spartisce i fondi della cultura che vanno spesso agli uomini delle solite aree politiche. Questa è un’altra ragione perchè non potranno mai crescere dei giornalisti liberi o un’informazione realmente autonoma. Andate a vedere del resto a quali uffici stampa vengono affidate gli incarichi di Teatri Comunali e associazioni affini. Italia, sempre e cmq il paese di un peso e due misure.

Cambiare?  Certo abolendo tutti i finanziamenti, tanto per cominciare. Per poi premiare solo quelli che hanno realmente ottenuto risultati. Ma nella continua necessità di ottenere il consenso almeno questi politici, debbono privilegiare le loro “parrocchie” e quindi non lo faranno mai.

Kelly labrador un vaccino sicuro contro l’ansia

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Condominio, banca, commercialista, avvocato, assicurazione, spettacolo, pubblicità, auto, etc etc etc Volevo scrivervi un post sullo stress ma non riesco a trovare neanche le parole. Il genere umano certe volte non merita neanche di essere raccontato quando è vittima delle sue cattive scelte. È allora? C’è lei con la pallina rosa che tenta di guarirmi mentre la sua vita che va sette volte più veloce della mia. Urlare o sorridere? Meglio stringere il nasone umido di Kelly sulle mie guance e stringerla forte forte. E poi tento di sincronizzare il mio cuore con la velocità della sua coda che si muove forte, solo per me. Grazie Kelly.

un abbraccio che non finisce mai, dedicato a mia madre Ave

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Mi sono svegliato e in questa bella giornata mi sono ricordato che oggi sarebbe stato il tuo compleanno. Te ne sei andata poco prima che arrivasse Kimberley nella mia vita, il tempo di assaporare il gusto di essere nonna Ave per quella peste di Kevin. Oggi cara mamma trovo molta serenità nel pensarti mentre mi appari in questo bel sogno ad occhi aperti in cui mi mancherà soprattutto l’odore delle rose del nostro giardino. Il tuo abbraccio invece è sempre presente e non lo confonderò mai…

L’altalena del tempo per accarezzare ricordi

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Vedendo l’immagine di un’altalena in una campagna, mi viene in mente la mia infanzia. Quei viaggi in macchina con i miei da Roma a Torre di Palazzo, nel comune di Arcevia. Per me che venivo dalla grande città mi appariva tutto così magico, ovattato e con i colori di quella natura che mi facevano stare bene. Rubavo il tocco di formaggio che sporgeva dalla torta che mia nonna Stella aveva preparato per noi, e lei diceva a voce alta “ci deve essere stato un topolino, qui”. Si rideva per questo e l’accompagnavo a vedere polli e conigli e quant’altro sarebbe diventato cibo per tutto noi. E poi si avvicinava la notte, tinta d’inchiostro nero, in cui le luci delle stelle illuminavano la mia fantasia. E chiedevo allora se potevo accendere quella radio tanto grande quasi maestosa, che sapientemente sintonizzavo su Capodistria, da cui catturavo musica senza parole. Sono momenti che non pensavo potessero ritornare così ricchi di sapore. E non avverto stavolta la solitudine, c’e’ tutto il mio vissuto e c’è l’amore per quelle persone che ho rifatto vivere dentro di me. Mi dimentico del tempo che rimane e annego felicemente nei ricordi, come non ho fatto mai.

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