le confidenze di Alex Britti fra ricordi e aneddoti, “viva le donne del Lola”

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“Passiamo a salutare Alex Britti?” mi propone l’amico e collega Marco Chiatti del Corriere Adriatico. Da parte mia c’è la curiosità di incontrarlo per la prima volta e poi abbiamo il gancio della bella promoter Angelica Curzi. E’ proprio Angelica che con la sua insuperabile cortesia ci introduce alla corte di Britti. Non è difficile entrare in confidenza con lui e poi abita a Roma, precisamente a Monteverde nel mio quartiere, di quando abitavo lì anche io. Parliamo del ristorante capitolino il Focolare, anzi da Calogero come ben si ricorda lui. Poi la nostra conversazione passa al meteo, complice la sera decisamente freddina di agosto che stiamo affrontando.  Ed ora di cosa parliamo ? Inevitabilmente di musica e…dintorni.
– Ci sono artisti che seguono le tendenze e tu?
<< Non ci riuscirei mai, io compongo quello che sento e non potrebbe essere diversamente. Non so davvero quello che scriverò ma l’ispirazione è così, quando arriva è pronta per essere servita. Se funzionerà? Spero di si ma è una condizione secondaria. >>
– Con un prezioso collaboratore del Tyche Eventi, Maurizio Della Fortuna hai collaborato, al teatro Manzoni di Milano ad un progetto ambizioso con Toquinho
<< E’ vero con il leggendario musicista brasiliano ci siamo regalati questa occasione in cui raccontavamo, chitarra in mano, le nostre rispettive canzone famose. E poi abbiamo dedicato una parte a noi due. Mi ricordo che mio padre aveva un suo disco con Vinicius De Moraes, lo conoscevo a memoria. Ho iniziato a strimpellargli quei pezzi e lui divertito mi è venuto dietro. Si è fatto buttare giù da internet i testi e ci siamo esibiti così. Che bel successo. Penso proprio che sia un’esperienza da ripetere>>.
– E delle Marche cosa ricordi?
<< Un esperienza importante e stimolante per le Winx. Questo mi ha permesso di venire diverse volte giù a Recanati>>.
A questo punto scatta la memoria del buon Marco Chiatti, che lo vide appunto come cliente divertito al mitico Lola di Porto Recanati.
<< Mamma mia che… – il resto continua in romanesco che tradotto in lingua italiana sta per – che belle donne che lo frequentavano>>.
Da lì il suo ricordo diventa più prolifico e praticamente era all’epoca un esperto di tutti i locali da ballo degli Ascani (Green Leaves, etc etc). In pieno buonumore arriva Angelica che ricorda che manca una manciata di minuti al concerto in piazza XX settembre a Civitanova. E’ salito più sorridente sul palcoscenico, del resto i buoni ricordi fanno bene e fanno dimenticare pure che, stasera l’aria è proprio fresca. Grazie Alex

Kruger Agostinelli

(foto di Federico De Marco)