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Tre giorni con Marina Malvezzi tra bellezze e sapori delle Marche

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Marina Malvezzi è una nota giornalista enogastronomica. Tre giorni marchigiani per lei fra arte, natura ed enogastronomia. Io la sua guida.

Ma quanto sono belle le Marche?

Primo giorno: Ancona, il Duomo di San Ciriaco. La pietra bianca della Basilica colpisce le mia amica. Più che bianca è bianca e rosa. Accecante, comunque, perché il cielo è limpido ed il sole diretto. Sono le 12. Il porto brilla. Se vi capitano delle ore di attesa al porto di Ancona, abbiate coraggio e salite sul colle Guasco. Vale la pena. Sempre. Cena a Portonovo, moscioli e raguse. Siamo al Laghetto nella Baia, coccolate come due Principesse.

Secondo giorno: Loreto. La “mia” Sala del Pomarancio. Il soprannome dell’artista viene da Pomarance, il paese francese dove è nato Cristoforo Roncalli che a Loreto ha dato il meglio di sé. Andate a vedere il “mio” asinello. Un ciuchino che cerca il tuo sguardo da qualsiasi parte lo guardi. E poi da Andreina. Lo spiedo più antico delle Marche. Nonna Andreina tirava la sfoglia, faceva gli gnocchi, curava lo spiedo con la dedizione delle donne di un tempo. Errico Recanati, nipote di nonna Andreina, figlio di mamma Ave, papà dei piccoli Rachele e Riccardo, ha dato una svolta personale al locale che è meta di tutti i bon-vivant che bazzicano le Marche. Complice la bella Ramona Ragaini, sua moglie, sommelier, anima della sala e delle iniziative che lievitano intorno a loro, dopo che la Michelin li ha celebrati con una stella (su Andreina approfondiremo a breve). Per Marina, fritto misto alla marchigiana: un cartoccio natural/chic con bocconi a sorpresa. Stessa panatura, sapori diversi. C’è anche un pavesino fritto.

Terzo giorno: Pergola. Prima di lasciare le Marche, Marina è voluta tornare nella città dei Bronzi Dorati e del tartufo bianco pregiato. E’ anche sede del Trofeo Galvanina, ideato dall’amica Elsa Mazzolini. Il sindaco ci accompagna in una visita privilegiata. Dopo due anni, sulle bacheche ministeriali ci sono ancora le correzioni che Vittorio Sgarbi ha fatto, indignato. Non sono un’opera d’arte, scrive il Ministero. Vittorio, con un pennarello nero, indelebile, ha cancellato quel non! Il viaggio marchigiano di Marina Malvezzi finisce qui.

Carla Latini

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