Tag archive

pesca saturnia

Hilde Soliani e la pesca Saturnia: un viaggio tra profumi e sapori mitologici

in Itinerari da

Quaranta ettari di frutteto dal sapore mitologico. Il naso più sensibile di questa terra. Un profumo che sta conquistando il mondo. Hilde Soliani, la sua creazione “Il Tuo Tulipano” e la pesca Saturnia. Cronaca favolosa di un pomeriggio a Montecosaro fra filari carichi di pesche, grandi e schiacciate come satelliti lontani, vellutate e rosse rubino (vivo) con impercettibili sfumature dorate. Le pesche Saturnia accolgono Hilde Soliani. Che anni fa creò “Il Tuo Tulipano”, il suo profumo più venduto nel mondo (perché si sta su questa terra anche per fare business) partendo da una base di agrumi che stabilizzò con la pesca. Questo incontro si doveva fare. E si doveva fare nel migliore dei modi. Francesco Annibali è il nostro cicerone. Sa tutto di queste pesche. Della loro polpa gialla, dolce, soda e succosa. Della buccia “pelosa”, buonissima da mangiare. Di come l’alta cucina le osanna non solo nei dolci. Rendendole sublimi con pesce crudo, cozze, carni importanti, formaggi, salumi ecc… Di come sono apprezzate da un pubblico colto e attento. Di come sono belle. Hilde è qui con il suo fotografo personale Marco Bargnesi, con il suo abito “di scena” e con “Il Tuo Tulipano”. Il sole che scende sul frutteto scalda l’obiettivo e i nostri animi. Perché ci sono anch’io. Gancio “profumato” per l’occasione fra Hilde e le pesche. L’abito è bianco, quasi mistico, tagliato dal sarto Ettore Matera di Catanzaro. Una miriade di bottoncini da allacciare uno per volta rendono magico il rito della vestizione. Tanto le pesche ci aspettano. Francesco si allontana discreto ma continuiamo a parlare. Le coltivazioni vengono effettuate seguendo un rigido disciplinare che tutela al massimo la pianta e il consumatore. È o non è la Saturnia una pesca da mangiare con la buccia? A qualcuno piace molto. È croccante e non amara. E la sensazione di velluto rende la masticazione piacevole. Scrocca in bocca come fosse non ancora matura ma poi si arrende deliziosamente.

Hilde Soliani profumo saturniaHilde vestita di bianco si muove sinuosa fra i filari. Ha in mano “Il Tuo Tulipano” e lo spruzza fra i rami, sotto le pesche. Il sole ferma con la sua luce le bollicine vaporizzate. Se volevamo un’emozione ecco, ora c’è. Il pescheto profuma de “Il Tuo Tulipano” e “Il Tuo Tulipano” di pesca. Mentre spiego a Francesco che queste foto faranno il giro degli amici di Hilde che sono miriadi come i bottoni bianchi del suo abito, la stessa Hilde coglie la prima pesca e gnam! «Ma è buonissima! Sembra il Tuo Tulipano». Un viaggio annunciato questo qui. Poi ci spruzziamo profumandoci a vicenda e Francesco, serio professionista del mondo del vino e della comunicazione, sta al gioco e capisce che ormai stasera va così. Si torna a casa profumati di agrumi fissati da una pesca. Che qui, con il nome di Saturnia, è un marchio registrato dagli anni ’80. Mantenuta in purezza, coltivata e venduta dall’azienda agricola Laura Eleuteri, un’eccellenza dell’agricoltura marchigiana. Che merita di essere ammirata in tutta la sua bellezza. I filari sono bassi e raccolti. Nel mezzo coltivazioni in difesa e di sostegno sembrano un innocuo prato verde. Hilde cammina scalza e Marco la segue catturando lei, le pesche, le foglie, i rami, i raggi di sole, il profumo frizzante, il calore della sera che sta andando via. Ci fermiamo a parlare di cuochi e di ricette. Di quello che fanno gli stellati con le fette, il succo e l’essenza della Saturnia. Hilde dice la sua. Ne mangia e ne conosce tanti di cuochi a questo mondo. Francesco comincia a fare domande e, mentre mi accollo l’onere della “svestizione” slacciando uno ad uno i bottoncini bianchi, inizia fra loro un gioco che suona così: «Vissani? Il meglio. Bottura? Ci penso. Uliassi? Il mio preferito. Lo Priore? Un genio come il suo Maestro Marchesi. Il più grande di tutti». Sarebbe bello raccogliere in una guida tante ricette di grandi cuochi dedicati alla Saturnia e presentarla con Hilde e ‘Il Mio Tulipano’ nel frutteto la prossima estate. Francesco ci starà già pensando. Come abbiamo chiuso il bellezza il nostro mitico incontro con la Saturnia? Da Rosaria Morganti ai Due Cigni. Ma questa è un’altra storia. Per info: www.pescasaturnia.it.

Carla Latini

La Pesca Saturnia e lo chef Michele Biagiola, sintonia al primo morso

in Mangiare e bere da

 

La Pesca Saturnia, soprannominata da appassionati a addetti ai lavori la Rolls Royce delle pesche, prodotta in via esclusiva dalla azienda Eleuteri di Civitanova, sulle colline maceratesi, è stata protagonista in un intero menu dello chef Michele Biagiola del ristorante Le Case di Macerata. Il laboratorio ha coinvolto un ristretto numero di addetti ai lavori: oltre allo chef e “all’ambasciatore” della Pesca Saturnia Marco Eleuteri, erano presenti Francesco Annibali, giornalista enogastronomico; Ugo Bellesi, giornalista e grande gourmet maceratese, presidente della sezione locale della Accademia Italiana della Cucina e la fotografa civitanovese Monica Palloni. Ad aprire il menu quell’Orto nel Piatto che si è guadagnato persino la lode di Gianni Mura sulle colonne di Repubblica. La Pesca Saturnia in questo caso è andata a sostituire la zucca di base. Un fondo delicatamente fruttato per la piccola enciclopedia di erbe aromatiche poste a rifinitura. Un piatto che è una sorta di testamento culinario, una dichiarazione di profondo amore dello chef verso il mondo vegetale. A seguire Scampi crudi di Civitanova con pizzaiola di Pesca Saturnia. Un “solo materia prima” che ribadisce la complicità tra la pesca e i crostacei più pregiati e che riesce ad essere anche un’interpretazione ‘campagnola’ di un piatto di pesce, con i fiori e l’origano sempre in primo piano. Dal lusso degli scampi all’esaltazione della cucina umile, ma senza nostalgia e retorica, nel Brodo di Pesca Saturnia, peperoncini, capperi e portulaca. Erba spontanea, carnosa. Un ingrediente povero per eccellenza. Il risultato è stato forse il piatto migliore del viaggio, un’esplosione piccante e vegetale in prospettiva fruttata, fatta di contrasti e tinte forti. Se gli Spaghetti alla puttanesca di Pesca Saturnia con alici, acciughe e olive taggiasche mostrano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la potenza e la complessità aromatica – veramente unica – del frutto, capace addirittura di stemperare il sapore violento delle acciughe mantenendo una forte nota minerale al piatto, le Costarelle di maiale alla brace con Pesca Saturnia spingono sulla gola: piatto poco tecnico, lussurioso e antiborghese. Quello che ho scelto nella foto qui sopra. Finale sul velluto, con la Crema bruciata, Pesca Saturnia e basilico. Al servizio e agli abbinamenti del sommelier Matteo Magnapane, capace ormai di giocare sui sapori mantenendo sempre coerenza e riuscendo a non distrarre l’attenzione della centralità del piatto, va una nota di merito per il Riesling Trocken (ovvero secco) 2014 di Dr. Loosen, mostro sacro del vino tedesco, abbinato alle costarelle: un binomio semplicemente perfetto. Come vi ho già scritto, il menu potrà essere degustato (forse con alcune varianti) anche venerdì 31 luglio a cena, sempre alle Case, ad un prezzo promozionale. Tenetevi aggiornati.

Carla Latini

 

 

 

Go to Top