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Violante, vino rosso lacrima da bere fresco ma non freddo. Consigliato da Mirizzi di Montecappone

in Mangiare e bere/Vini di Montecappone da

“Violante, vino ottenuto da uve Lacrima, è un vino rosso da mettere in fresco per l’estate” è una delle recenti proposte di Gianluca Mirizzi, apprezzato viticoltore di Jesi. L’azienda Mirizzi di Montecappone, questa la denominazione aggiornata, che fonde l’attuale produzione con quella storica. Da sempre leader nei vini bianchi, soprattutto di verdicchio, si sta strutturando anche nell’offerta del vino rosso e in questo caso ci spiega che: “Violante è un vino lacrima fresco, giovane ed estremamente godibile. Abbiamo deciso di imbottigliare un vino rosso da uve lacrima in purezza dopo tanti perché crediamo profondamente nei vitigni tradizionali del nostro territorio ed anche perché abbiamo ricevuto molte richieste di questo vino soprattutto nei mercati esteri. Benvenuta Violante, vino estivo soprattutto se servito tra i 12 ed i 14 gradi di temperatura, poco sopra la temperatura di un vino bianco giovane.  Una bottiglia che segue, sempre fra le nostre proposte di rosso, il pluripremiato Cogito R., da uve grenache, un nobile vino che nasce a Monte Roberto, uno dei Castelli di Jesi più vocati per la produzione di vino. situato a 300 mt. E certificato “eroico” dal CERVIM. A metà strada tra gli Appennini ed il mare. I suoi suoli sono composti da marne arenaria calcaree con poche argille. Il risultato è un vino elegantissimo e longevo”.

Vino bianco e rosso, bollicine e olio evo un assortimento di elevata qualità che raccontano il nostro territorio marchigiano nel suo autentico valore.  “Questi anni di pandemia hanno reso la nostra clientela più attenta e propensa alla conoscenza dei prodotti, quando possibile, direttamente in azienda” continua Gianluca Mirizzi “ed ecco perché con il periodo estivo  abbiamo recentemente ottimizzato il nostro show room aziendale, per venire incontro ai sempre più numerosi enoturisti ed appassionati”.

E’ uno dei punti forti del nuovo turismo marchigiano?  “Certo, le parole d’ordine sono accoglienza e competenza. Visitando la nostra azienda, previo appuntamento, si  potranno assaggiare buona parte della nostra produzione Mirizzi di Montecappone sia di vini che di olii extravergini con visite guidate, singole e di gruppo con annesse degustazioni”.

Le emozioni non vengono solo raccontate ma vengono partecipate anche attraverso eventi mirati come il recente Cantine Aperte o nell’imminente Cena in Vigna. C’è poi anche la soddisfazione del medagliere che annualmente guide e blog di settore riconoscono meriti e riconoscimenti all’intero settore a livello nazionale. E qui cosa succede ? “Senza entrare nello specifico delle varie ed autorevoli testate, ormai visibili a tutti in tempo reale, ammetto di essere orgoglioso che sia l’azienda Montecappone che l’azienda Mirizzi (nata nel 2015) hanno piazzato entrambe un vino nella top 50 dei migliori vini d’Italia. La classifica di GENTLEMAN, viene effettuata semplicemente attraverso una media aritmetica dei punteggi di tutte le guide nazionali”.  Le bottiglie  presenti nella top 50 sono state  Utopia, Castelli di Jesi Verdicchio classico Riserva 2018 ed Ergo Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2019.

 

Destinazione Marche: 50 anni di Vinitaly e un nuovo “Polo Enogastronomico”

in Mangiare e bere da

Il Padiglione 7 del Vinitaly così pieno non l’ho mai visto. Sono qui, a Verona, di lunedì. Il giorno classico destinato agli “operatori”. Ne riconosco molti ma vedo anche tanta “folla comune”. È inconfondibile. Non mi piace cominciare polemizzando e quindi mi fermo qui. Ma siccome sono sempre (ho fatto giuramento) dalla parte del produttore divento suscettibile e sensibile agli “sprechi”. Chi vuole capire ha già capito.

vinitaly tycheL’interesse per il vino italiano è in crescita. Lo dicono gli addetti ai lavori. I nostri vini marchigiani, grazie al lavoro lento e costante nel tempo di persone che sanno bene cosa stanno facendo e lo fanno bene, sono diventati indispensabili protagonisti nelle più belle cantine del mondo. “So’ soddisfazioni!”, direbbe Marcello Nicolini del Laghetto di Portonovo. Il primo che incontro accanto allo stand di Marco Caprai. Pure lui al 7. Mi precipito al primo piano nello spazio Imt. C’è la stampa che conta, tant’è che incontro Valentina Conti del Messaggero, riunita per ascoltare nuovi progetti e progetti realizzati. Sulla “Terrazza delle Marche”, così la chiamano gli affezionati, la cucina è in mano a Errico Recanati. Con lui Ramona e tutto lo staff. C’è Neri Marcorè, simpatico e disponibile. C’è Moreno Cedroni, frizzante come sempre. C’è Carlo Cambi, un mito. C’è Tiziana Forni, il naso marchigiano che lavora e vive a New York. Bello rivederla. Alberto Mazzoni, insieme al sindaco di Jesi Massimo Bacci, annuncia l’apertura, questa estate, del “Polo enogastronomico” di cui faranno parte TreValli Cooperlat (fregiata della certificazione Qualità Marche per il latte), consorzio Casciotta d’Urbino Dop, BovinMarche, Con Marche Bio, consorzio Vini Piceni, istituto marchigiano Tutela Vini, associazione Maccheroncini di Campofilone Igp, consorzio tutela Oliva Ascolana del Piceno Dop, consorzio del Tartufo di Acqualagna e delle Marche. Con loro aderiscono al Polo altri quattro soggetti: l’agenzia dei Servizi del settore agroalimentare delle Marche (Assam), il consorzio Frasassi che gestisce le grotte, l’agenzia di viaggi Esitur ed il centro agroalimentare San Benedetto del Tronto.

Nel frattempo si materializza, come d’incanto, un buffet stellato che ha l’eleganza e l’allegria dei colorati e ghiotti antipasti di Andreina, insieme alle idee culinarie che Errico si è inventato con i prodotti e i produttori del prossimo “Polo enogastronomico”. La Terrazza è strapiena. Vedo facce note, molto note, di “non marchigiani”. Saluto e abbraccio Elio Ghisalberti e Andrea Grignaffini. Per i colti lettori di guide e riviste d’elite, Elio e Andrea sono tra le firme più interessanti del panorama della critica eno-gastronomica italiana. Sono qui, nella “Terrazza Marche” per la riunione interna di una famosa guida. Con Elio e Andrea altri colleghi da ogni parte d’Italia. Bell’occasione. Complimenti a chi l’ha creata!

montecappone monteschiavo vinitalyScendo insieme ai miei amici di Malta, Marco e Benji (interessati al verdicchio), e provo a passeggiare fra i produttori. Sgomito rende meglio l’idea. Bello il nuovo stand di Monteccapone. Gianluca Mirizzi e la moglie sono sorridenti e instancabili. Monteschiavo è un’altra tappa e ci vado con Mirizzi. Mosè Ambrosi di Fontezoppa ha gli occhi di un bambino a Gardaland. ambrosi e cambi vinitalyIntravedo Angela Velenosi e il suo staff tutto al femminile. Che donna questa donna: se le Marche del vino volano così in alto lo devono anche a lei. Da lei c’è Mauro Uliassi. E a produttori eclettici e lungimiranti come Stefano Antonucci. Lo stand di Santa Barbara è assolutamente sold out. La mia amica Luciana è bloccata lì da due giorni e non ha visto ancora nulla intorno. Errico Recanati ha “rappresentato” le Marche in cucina per tutta la fiera che si è conclusa con un pranzo, chi c’è stato mi ha confermato quanto sto per scrivere, nel quale il nostro ha raccontato i piatti in abbinamento ai vini della Cantina dei Colli Ripani, di Velenosi, Tenuta De Angelis, Tenute del Borgo, Cantina Offida, Carassanese Vinicola, Costadoro, Vinicola del Tesino e Moncaro. Un menu studiato per l’occasione e solo per i tantissimi privilegiati intervenuti: gambero con sapa, perle d’aceto e aromi; crocchetta di latte di baccalà; sgombro marinato con stracciatella delle Marche e polvere d’oliva; pizza di baccalà; rotolo di fegato grasso arrostito, caprino e visciole; marshmallow con alici di San Benedetto, ripassato nella paprika.

Esco e fuori, in fondo ai padiglioni 7 e 8 c’è il camion/cucina di Marco Caprai. Gianfranco Vissani e i suoi sono dietro i fornelli. Passo a salutare e porto i saluti dei marchigiani. Prima di andare faccio una fila di quasi mezz’ora per prendere un caffè e una bottiglietta d’acqua al padiglione 11, dove c’è un bar degno di essere chiamato tale (in mezzo a tanto vino è assolutamente impossibile trovare dell’acqua!). Ho aperto con una polemica e chiudo con un’altra. Amo Verona, è una città bellissima. Ma i giorni del Vinitaly diventa invivibile. Si passa più tempo in coda in macchina, taxi o bus navetta che dentro alla fiera. Cambi di direzione, vigili affaticati. Si inciampa su marciapiedi che sono così da sempre. Con una polvere/terriccio che è terribile quando piove e quando c’è il sole. L’ho sempre scritto e pensato e non c’è verso che una nuova “impostazione” di questa struttura mi faccia cambiare idea. Leggete i pensieri di Oliviero Toscani. Lui è molto diretto e tagliente. Purtroppo dice la verità. Ancora di più, quindi, sono grandi grandi i nostri marchigiani che, pazienti e contenti, sorridono e versano i loro magnifici vini e raccontano, coinvolti e commossi, le loro storie più belle dalla vigna alla cantina, dall’enologo alla bottiglia. Moltissimi, ora, votati al biologico, biodinamico e vegano… Bevete marchigiano!

Carla Latini

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