Un mazzo di fiori per commuovere Teresa Mannino, mattatrice in “Sono nata il ventitré”

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Teresa Mannino interpreta con vigore e convinzione il ruolo della donna del sud non certamente sottomessa, bensì protagonista nel suo ruolo matriarcale anche a Civitanova. Un gustoso viaggio nei ricordi e le abitudini degli anni ’70 per quantificare tutte le contraddizioni sociali che ora ci appaiono ancora più evidenti e divertenti. Una partenza presa in prestito dalla mitologia greca, con la figura di Ulisse alla luce dei tormenti di Penelope che ne evidenzia tutti i difetti maschili. Mattatrice sul palco e, per sua stessa ammissione, complice della gremitissima platea marchigiana con cui, oltre a ritrovarsi in piena sintonia, ne diventa spietata alleata.

Poi quel mazzo di fiori che le viene omaggiato a fine serata la fa commuovere, dimostrando un’altra preziosa sfaccettatura del suo essere donna. Qui di seguito potrete vedere e sentire un’intervista esclusiva che ha concesso al nostro magazine. Nella quale afferma pubblicamente che <<sembra un paradosso, ma la sincerità può essere male interpretata>>. Eppure qui al teatro Rossini il lungo applauso finale, non aveva altra interpretazione se non quella di un “quanto sei brava Teresa!”

Kruger Agostinelli

(Foto e video Federico De Marco)

 

 

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