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Stand-up comedy

Giorgio Montanini al Tyche Friday del Donoma: “Un monologo contro il buonismo che lava la coscienza”

in Donoma Civitanova/Eventi da

Giorgio Montanini, massimo esponente della Stand up comedy, approda venerdì 6 novembre nelle sue Marche e precisamente al Donoma di Civitanova, nel live targato Tyche Friday. Al suo quarto monologo satirico, con “Liberaci dal bene” mette in evidenza le contraddizioni della società e del pensiero comune. Un viaggio attraverso le debolezze dell’autore che si mette a nudo sul palco. Un feroce attacco al buonismo di circostanza. Vi proponiamo una veloce intervista con lui in attesa del suo imminente spettacolo.

Giorgio Montanini, Playboy non mette più le “donnine” completamente nude dentro il suo giornale. Sei turbato?

<<Guarda non ho mai comprato una copia di Playboy in vita mia. E non me ne frega niente! Se l’hanno fatto per bigottismo stupido è giusto che chiudano proprio. Invece se hanno cambiato linea editoriale non me ne frega niente della notizia. Quindi non ci trovo nulla di positivo>>.

A proposito il tuo nuovo monologo che proporrai al Donoma è intitolato “Liberaci dal bene”. Pensi che dobbiamo “indurci in tentazione”?

<<Tu l’hai visto a Portonovo (l’articolo QUI). E’ un monologo contro il buonismo del cazzo non contro il bene in assoluto, ammesso che il bene esista come esiste il male. Secondo me esistono invece degli individui, che hanno la possibilità di scegliere con il proprio cervello senza doversi aggrappare a miti o idolatrare Dei che non ci sono>>.

Il buonismo esasperato!

<<Certo, è lo stesso buonismo che sta su Facebook quando muore un comico in Francia, lo stesso che c’è a Pasqua per gli agnellini e lo stesso buonismo che c’è per un bambino migrante che muore sulla spiaggia. Cerchiamo di pulire la coscienza sentendoci un po’ migliori degli altri, ma in realtà, purtroppo, siamo delle brutte persone>>.

Ma gli ipocriti ti temono oppure in cuor loro fanno il tifo per te?

<<Gli ipocriti non devono temermi, semplicemente perché lo siamo tutti. Uno che dice “guarda che io non lo sono” è un essere umano che, come tale, è intriso di ipocrisia. Poi c’è chi ne fa uno status e quindi è un cattolico che va alla messa ma anche cocainomane e puttaniere, al lavoro non paga i dipendenti, fa bancarotta fraudolenta e sfrutta le persone; e c’è chi è ipocrita nel modo più sano e classico. Nascondiamo la verità per stare un po’ meglio. Questo non è però motivo per sentirsi migliori. Siamo delle merde ma siamo in buonissima compagnia>>.

Le tue conclusioni mi evocano il testo “Quelli che” di Jannacci.

<<Jannacci era sagace e satirico>>.

Istruzioni per assistere al tuo spettacolo?

<<Non credo ci siano istruzioni per uno spettacolo del genere. L’importante è che ci sia senso dell’umorismo, del non prendersi sul serio. Se una persona non si prende sul serio si diverte al mio spettacolo. Se invece esce fuori con una maschera e viene con quella struttura sociale che gli permette di sentirsi qualcuno è meglio che resti a casa, perché passerebbe un’oretta e mezza davvero difficile>>.

Kruger Agostinelli

Venerdì 6 novembre al Donoma di Civitanova, cena spettacolo per il Tyche Friday con la Stand Up Comedy irriverente di Giorgio Montanini in “Liberaci dal bene”. Dalle 21 cena a buffet a 20 euro nella zona “Theater” o menu alla carta nel “restaurant”. Oppure dalle 23 per il solo spettacolo a 10 euro, compresa consumazione. Infoline; 0733775860

La lingua di Montanini frusta il perbenismo a Portonovo

in Cultura da

Giorgio Montanini è sul piccolo palco dell’Hotel La Fonte di Portonovo. Luigi Socci lo ha appena presentato, in maniera diretta, precisa senza nessuna retorica, come ospite per “La punta sulla lingua”. Il pubblico, seppure in maggioranza molto giovane, sembra adulto e vaccinato. Dissente con il silenzio e applaude il doppio quando la sua morale glielo permette. Risultato? Meglio essere disinibiti con il sesso dal momento che la religione è ancora un serio tabù. La sua satira frusta con violenza bigotti, omofobi e ipocriti. Magari fosse vero che la reazione del pubblico anconetano potesse diventare realtà. Forse Montanini dovrebbe cambiare lavoro ma almeno la nostra società ne gioverebbe molto in termini di libero pensiero. Tranquilli Montanini rimarrà al suo posto, opportunamente confinato in seconda serata. Ma con la certezza del “meglio pochi ma buoni”. L’irriverenza del comico fermano è spietata e priva di compromessi e contraddizioni. E quel testo lui lo recita agevolmente, con le pause giuste ed una mimica efficace, molto fisica. Lui si definisce nella sua comicità come uno da Standup comedy. Questo mi ricorda un film della mia infanzia, “Lenny” di Bob Foss con Dustin Hoffman, ma poi preferisco avvicinarlo a due cattivi comici che ho sempre adorato. Rivedo, con le debite differenze, il buon Paolo Villaggio e Beppe Grillo. Con la soddisfazione che da Genova siamo passati nel cuore inedito della regione Marche. E mi riecheggia il ritornello <<E’ bravo ma dice molte parolacce>>. Mi piace di Montanini come abbatte la logica del nazional popolare e come infrange la regola del “volemose bene”. Morde, graffia e offende sui luoghi comuni. Scava nelle depravazioni, che ognuno di noi conosce bene nel proprio lato oscuro. Quasi parafrasando Bertold Brecht sembra dire vantandosi, quando parla di Brignano o Conti il presentatore, <<mi sono seduto dalla parte del torto perché ogni altro posto era occupato>>. Lui preferisce stare in cattiva compagnia con zingari, trans e immigrati. Insomma spallate al conformismo in una società che è, lo spiega parlando delle vicissitudini fiscali di Valentino Rossi, forte con i deboli e debole con i forti. La sua satira è corrosiva, sembra abbattere tutto ma ha un raggio di sole che splende forte, l’inno alla curiosità. E rivolgendosi al suo pubblico, abbandona per un attimo la provocazione e si lascia andare ad una saggia esortazione: <<Dovete essere curiosi come Cristoforo Colombo, perché se non lo fosse stato avrebbe scoperto solo l’isola di Ponza>>.

Poi arriva il dopo spettacolo e tocca a lui sopportare noi giornalisti. Lo fa con gentilezza ed un pizzico di rassegnazione. Ed è qui che avverto dentro di me il virus Montanini che sta esplodendo. Avverto il bisogno di pensare: <<Ma che cazzo di domande state facendo?>> Poi mi adeguo e sorridiamo. Consumo insieme a lui anche le mie osservazioni (qui sotto il video) e chiedo pure una banale ma innocente foto ricordo. Eh già certe serate non vanno dimenticate.

Kruger Agostinelli

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