Tag archive

alimentazione

Ecco i 12 segreti per invecchiare felici… mangiando e bevendo

in Senza categoria da

Il tempo passa per tutti, lo sappiamo, ma facciamo spesso finta che non sia vero. Dormiamo in un sogno utopistico nel quale siamo immortali. Parlando di cibo, vino e vita, ho scambiato due parole con il dott. Francesco Guidi, amico d’infanzia, responsabile del reparto di Degenza post acuzie del Geriatrico di Ancona dell’Inrca.

Chi meglio di lui, che cura e sta accanto agli anziani e alle loro famiglie, può indicarci una linea guida che tenga conto come lo scopo principale, oltre alla salute, sia lo stare bene con se stessi e con gli altri? Svegliarsi felici di esserci. E addormentarsi per lo stesso motivo. Dialogando con Francesco Guidi abbiamo toccato l’argomento, direi gli argomenti, dividendoli in punti che ora trasformo in “segreti”. Così diventano più stimolanti. Attenzione amici cari, si parla di alimentazione per anziani ma questi “segreti” valgono per tutti. Perché, come mi ha spiegato, gli anziani sono un po’ come dei bambini e devono alimentarsi come loro. Quindi poco, spesso e di tutto! Che sia fresco, stagionale e locale. Il nostro Mauro Mario Mariani approverà certamente (di lui potete invece leggere QUI).

Il segreto numero 1: l’ideale sarebbe avere sempre qualcuno che prepari da mangiare. L’anziano, spesso solo, si trascura e mangia male. L’alternativa potrebbe essere che qualcuno gli prepari dei manicaretti e glieli porti. Anche solo il momento di un breve incontro renderà il cibo ed il pasto più gradevole.

Il segreto numero 2: la bocca e i denti. Per apprezzare il cibo e goderne dobbiamo fare in modo di arrivare ad una età avanzata senza perdere la possibilità di masticare. La masticazione stimola e attiva anche il cervello e favorisce la digestione. Si eviteranno così pancotti e minestrine fatte con il dado che sono la peggiore cosa che un anziano, ed un bambino, possano mangiare.

Il segreto numero 3: bere molto e spesso. Questo vale per tutti. Tisane, the, succhi di frutta naturali e non industriali. Con l’età che avanza si riduce la percezione della sete. Salta la regolazione dei liquidi nel nostro corpo. Per cui bere molto deve diventare una piacevole abitudine.

Il segreto numero 4: mangiare di tutto, assaggiare tutto. Togliersi qualche sfizio ogni tanto. In casi di malattie come diabete, ipertensione, insufficienza renale bisogna seguire la dieta data dal medico senza mortificare il gusto. Se, ad esempio, si soffre di glicemia alta non va eliminata la pasta, che va cotta al dente e mangiata al dente, ma andrebbero eliminare i dolci confezionati, le brioche e tutte quelle “diavolerie” industriali ricche di zuccheri “cattivi” e chissà di cos’altro.

Il segreto numero 5: durante il giorno, almeno un pasto, deve contenere le proteine nobili. Carne, pesce, legumi come fagioli e lenticchie. Le proteine nutrono senza appesantire e sono gradevoli anche con cotture semplici condite con olio extra vergine d’oliva italiano.

Il segreto numero 6: l’allegria. Il cibo è allegria. Con allegria impegnarsi a cercare solo cibo di qualità. Fresco, locale e stagionale. Un impegno costante per la nostra salute, qualsiasi età abbiamo.

Il segreto numero 7: la carne. I dati che hanno allarmato tutti derivano da una ricerca effettuata sull’alimentazione negli Stati Uniti e non sulla nostra alimentazione. La piramide della dieta mediterranea prevede il consumo di carne. Che sia locale e controllata. Nelle Marche abbiamo degli ottimi e sicuri allevamenti di bovini, ovini e suini. Un pezzo di carne magra di maiale al forno o in padella con spezie ed erbette è un mangiare sano e buono. Da non trascurare pollo e tacchino. Dando la preferenza al tacchino che è difficile da allevare in batteria. Per il pollo valgono gli stessi consigli: che sia locale a filiera controllata. E ogni tanto un polletto allo spiedo, anche quelli del supermercato a filiera corta, va benissimo.

Il segreto numero 8: la prima colazione. Assolutamente vietato saltarla. È quella che ci dà la spinta principale per partire alla mattina. Anche solo per concentrarsi sulle parole crociate o su una partita a carte. Un caffè o un latte e caffè, oppure un the, con pane fresco, marmellata, possibilmente casalinga, e frutta di stagione sono gli ingredienti di una perfetta colazione.

Il segreto numero 9: divertirsi a variare e a cucinare. Imporselo come fosse una delle tante medicine prescritte dal nostro medico. Mangiarsi uno yogurt a metà mattina, un frutto a merenda. Togliersi lo sfizio di un piatto di patate fritte fatto in casa, di una pizza, sempre casalinga, di una crema spalmabile alle nocciole che sia fatta artigianalmente e nel rispetto degli ingredienti utilizzati. E un bicchiere di vino rosso a pranzo e a cena va benissimo sotto tutti gli aspetti.

Il segreto numero 10: cercare il più possibile di non mangiare da soli (questo vale per tutti anziani e non). Se non è possibile organizzarsi con gli amici “delle carte” e cucinare insieme una cena ogni tanto. O un pranzo. Condividere la tavola è uno dei momenti più belli della giornata. Senza Tv magari solo con un po’ di buona musica.

Il segreto numero 11: aiutarsi con integratori naturali e prendere l’acido folico. Quello che prendono le mamme quando aspettano un bambino. L’acido folico è contenuto in tanti alimenti tipo il fegato, i funghi, gli spinaci. Aiuta la mente a rimanere giovane.

Il segreto numero 12: uscire se è possibile di casa o ricevere a casa. Cinema, teatro, università della terza età, palestra. L’ordine è comunicare e scambiarsi compagnia e affetto. Quindi anche un pranzo fuori è la soluzione per vivere una giornata da ricordare.

In conclusione non posso fare a meno di chiedere a Francesco Guidi, vista la sua esperienza, come viene vissuta da parte dell’anziano la figura della badante. Mi risponde così: <<In alcuni casi molto bene. Diventa come il confessore, il medico di fiducia. Diventa stimolante. In altri casi accade l’esatto contrario. L’anziano la vive come un’intrusa e la boicotta. L’ideale sarebbe, alla fine della nostra vita, dividere un appartamento con altri amici anziani come noi, con un paio di badanti fisse che sappiano preparare e cucinare, che ci rallegrino, che ci facciano compagnia e che ci “curino” se ne abbiamo bisogno>>.

Sarà il futuro? Confesso che, con qualche amica ci stiamo già pensando… grazie Dottor Francesco Guidi. È stato un piacere parlare con te. Faremo tesoro, tutti, di questi consigli.

Carla Latini

Il Tao dell’alimentazione: nel libro di Mauro Mario Mariani le regole per mangiare sano

in Libri da

Mauro Mario Mariani è un carissimo amico mio e di tutta la mia famiglia. In tempi non sospetti avevo già capito quanto fosse trascinante e convincente il suo modo di essere, come dice lui, “mangiologo”. Fan di Renato Zero fino in fondo all’anima, dj per passione (che non ha mai perso), è colto, sempre sul pezzo, coraggioso, affettuoso dal profondo. Lo scorso venerdì ad Ascoli ha presentato il Tao dell’alimentazione, il suo primo libro. Un libro che poggia fondamenta solide su 3 M che sono il filo conduttore del suo pensiero: Mangiare Meglio e Mediterraneo per Mantenere la Massa Magra in forma e, soprattutto in salute. La salute, quella nostra ormai di adulti ma, soprattutto, quella dei nostri figli e dei figli a venire, è la mission che Mario ha dato alla sua vita. Tutte le sue attività, i suoi congressi, convegni, le presenze televisive costanti su Rai1, hanno un unico preciso scopo: aiutarci a comprendere quali sono i cibi che appesantiscono il nostro corpo e sono nocivi alla nostra salute, indicandoci, invece, quali cibi dobbiamo mangiare per volerci bene e per cominciare a fare una vita salutare e, perché no, anche salutista.

Mariani, emozionato, ha aperto la presentazione con queste parole: <<Quello che avete in mano non è soltanto un libro su cosa si deve e su cosa non si deve mangiare, è qualcosa di più: è il racconto della mia vita>>. Inizia proprio così il Tao dell’alimentazione, il libro d’esordio del dottor Mauro Mario Mariani, ideatore del Metodo 3 M. Un libro frutto di 25 anni di studi e ricerche, di esperienze cliniche e di emozioni. Emozioni che ha provato a trasferire su carta, pagina per pagina, raccontando i passaggi della sua vita che hanno caratterizzato la sua storia non solo di medico. Il libro inizia con il capitolo autobiografico “Questo sono io” dove viene spiegato perché un giovane dee jay si iscrive alla facoltà di medicina, perché un medico si occupa d’inquinamento e perché un angiologo diventa “mangiologo”. Nel resto delle 360 pagine si vuole donare al lettore consapevolezza, parola che evoca nella sua etimologia due termini: “cum” e “sapere”. Il riferimento al “cum” è inteso come un insieme, una relazione, una socialità, senza la quale la conoscenza profonda, il “sapere”, non può avvenire. Tutto porta inevitabilmente ad una scelta: scelgo ciò che mangio, scelgo ciò che fare. Ecco come nasce il Tao, dove il cibo non assume mai alcuna sfumatura di grigio, ma è o bianco o nero, fa bene o fa male, ti difende o ti nuoce. L’equilibrio nel Tao consiste nell’acquisire un metodo, che non sia moda o situazione contingente. Un metodo che ci porti a contrastare e gestire un quotidiano carico di troppi stressogeni. Non c’è nessuna pretesa filosofica orientale nel Tao dell’alimentazione e nessun riferimento al simbolismo cinese dello “yin e yang”. Nel libro non c’è mai complementarietà, i due principi opposti qui non possono convivere, se lo facessero subiremmo sintomi e andremmo alla lunga a rompere un equilibrio. L’obiettivo è di guadagnare più Tao Bianco possibile. Il Tao Nero è il nostro “body burden”, ovvero la zavorra corporea, che quotidianamente carichiamo di sostanze tossiche: è come se avessimo un rubinetto che perde una goccia al giorno in un vaso, lentamente e inesorabilmente si riempie sino a che questo non trabocca e si iniziano a manifestare sintomi che inevitabilmente si trasformano poi in malattia. Il Tao Bianco è la difesa verso il Tao Nero. È educazione, consapevolezza, scelta, metodo. L’educazione parte nell’insegnare le giuste scelte con consapevolezza per arrivare all’applicazione di un nuovo Metodo, il ritorno alla dieta Mediterranea: Mangia meglio Mediterraneo! Ed ecco ancora le 3 M. Auguro a Mauro Mario Mariani, da tutta la Redazione di Tyche, un caldo Natale in famiglie e lo ringrazio per esserci. Con lui accanto, durante tutti questi anni, ho imparato e capito tante cose che poi, in fondo, sono semplici cose, lontane da mode e tendenze di breve durata. Con lui ho imparato, senza fatica, una disciplina alimentare che mi fa star bene. Ma il vero segreto, che Mario svela alla fine, è sorridere, sorridere sempre… Per saperne di più il Tao dell’alimentazione è in tutte le librerie e anche online, per Capponi Editore. È fresco anche lui di pubblicazione il nuovo sito di Mariani che si chiama “il mangiologo”.

Carla Latini

Go to Top