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Gualtiero Marchesi assapora il tartufo bianco di Acqualagna. E taglia il nastro della Fiera nazionale

in Mangiare e bere da

“Io sono il mio stile”. Con questa frase Gualtiero Marchesi ha salutato, lo scorso 25 ottobre, i cittadini di Acqualagna e le Marche intere. Posso affermare, a ragione, che il Maestro di tutti i più grandi cuochi italiani, si è realmente affezionato alla nostra regione.

Quindi ogni scusa è buona per ritornare. A lui, quest’anno, l’onore di tagliare il nastro tricolore della Fiera nazionale del Tartufo Bianco Acqualagna, accanto al sindaco della città Andrea Pierotti e al Presidente Luca Ceriscioli. Che ho scoperto essere un grande buongustaio oltre che cuoco. I marchigiani lo vedranno all’opera il prossimo 15 novembre sempre ad Acqualagna. Perché qui il tartufo si festeggia per un mese intero. Ritorno a Gualtiero. Alla domanda: come usa il tartufo nella sua cucina? Ha risposto citando un suo cavallo di battaglia. Un piatto storico del suo repertorio: <<In insalata con asparagi e penne, accompagnate da tartufo fresco secondo le stagioni>>. Ha poi ripreso il discorso, mai interrotto, aperto a Senigallia durante l’incontro con i ragazzi dell’Alberghiero. Il concetto della materia prima ed il rispetto sacro di essa non abbandonano mai i suoi pensieri. <<Arriverò a fare un piatto con un solo grande ingrediente. Che sia carne o pesce o verdura. La materia prima da sola. Esaltata da se stessa>>. Mi dice al telefono qualche giorno dopo che è stato contento della calda accoglienza che gli hanno riservato e del premio La Ruscella d’Oro. Essendo i 50 anni della Fiera del Tartufo di Acqualagna, il Comune ha fatto le cose ed in grande. Il Maestro ha poi passeggiato per gli stand gastronomici dando saluti e attenzioni a tutti. E’ sempre un grande. Ed io sono felice di essere sua amica…

Carla Latini

Alla Lanterna di Fano: a tavola con le “autorità”… della forchetta

in Mangiare e bere da

Flavio Cerioni è un anfitrione dalle idee vulcaniche. Direi una sorta di oste, uomo di sala, albergatore riflesso nei tempi che corrono. Elide in cucina, sua moglie, è una mano raffinata ed energica. Qui, Alla Lanterna a Fano, si mangia il pesce più fresco della zona ed ogni prodotto lascia nel piatto il segno della sua tracciabilità. Flavio, che da uomo intelligente conosce i ‘suoi limiti’, si avvale di amici esperti di eno-gastronomia, mare, terra e storia della cucina italiana sia per ragionare insieme nuovi piatti (la domenica potete trovarli seduti al tavolo delle decisioni mentre degustano prove o nuovi ingredienti) sia per rendere diverse le “solite” serate a tema. Le tipiche serate ormai già viste e riviste dove il produttore, spesso di vino, racconta la sua azienda, dove un altro produttore, magari di miele, parla delle sue api e così via.

Da Flavio le serate a tema hanno un aspetto ancora più ludico. Gli esperti che possono essere Alfredo Antonares per l’enogastronomia, Fiorenzo Giammatei per la storia della cucina italiana e Fiorenzo Piccinetti per il mare ed i suoi abitanti, vengono prima presentati e poi si siedono a turno a tavola con i partecipanti. Ogni tavolo quindi avrà sempre un paio di posti volutamente vuoti per ospitare uno di loro. In questo modo i clienti superano la barriera della timidezza e della vergogna e se vogliono sapere qualcosa di più di un piatto, di una ricetta classica o di un pescato possono chiedere liberamente e senza microfono. Una cantica, immancabile, accompagna il conviviale. Ma il produttore è “obbligato” da Flavio a parlare del territorio, della collina, della vigna, del vino e poi della sua azienda. Il tema delle serate di quest’anno è stato: i prodotti del mese. La stagionalità di mare e terra. Ogni volta in cucina con Elide, oltre ai ragazzi che vedete in foto che si chiamano Patrick, Matteo e Davide, c’è una guest star ospite. Un cuoco invitato perché identificato con un prodotto di pregio. Per la serata del mese di agosto (fatta il 9 settembre perché Flavio non aveva ancora avuto l’ispirazione!), c’era il tartufo nero e non poteva mancare l’amico di mille scorribande culinarie Alberto Melagrana del Ristorante del Furlo. Dalle sue mani “uovo pochè con crema di patate al tartufo nero estivo e ventresca croccante di tonno”.

Queste serate hanno il pregio che se vuoi che non finiscono mai. Il 9 settembre abbiamo fatto le due e mezza. Lo scopo, insiste sempre Flavio, non è quello di far cassetta con il locale pieno per l’occasione, ma di fare cultura fra i suoi clienti. Di farli crescere ancora di più. Perché possano apprezzare una cucina fatta di grandi ingredienti ben lavorati e rispettati. Sembra retorica vero? Ed invece non lo è. <<Devo portare via i clienti alle multinazionali del cibo spazzatura>> spara a zero Flavio senza timore. <<Non ho fatto ferie e non ne faccio da tanto. Le mie ferie sono le soddisfazioni che mi prendo o anche le arrabbiature. Con queste so che sto costruendo…>>. In queste serate si accendono dibattiti che rendono vivo lo stare a tavola insieme. Se volete essere informati seguite la pagina Facebook di Alla Lanterna o iscrivetevi alla loro newsletter tramite il sito. Per metà novembre è gia sold out una serata top. Che è top secret ancora per poco…

Carla Latini

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