Tag archive

radio arancia

Quando eravamo disc jockey con Nicoletta e Ada

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

In questa foto c’è la storia delle prime vere radio libere con Nicoletta di Radio Arancia e Ada, ovvero Diana di Radio Conero. Non solo bei ricordi ma sopratutto vita vissuta. Poi arrivò Carla Latini peccato che non sia in questa foto.

Andrea Fochista, indimenticabile disc jockey Mr Tilt

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Inciampo volentieri nei ricordi, soprattutto se mi hanno arrecato delle forti emozioni. I ricordi mascherano la realtà e amplificano, un po’ come succede nei sogni, le sensazioni e le situazioni. Invece quando mi affido alla memoria, anche se a volte sbiadita e malconcia, riesco a mettere in ordine dei tratti del mio percorso di vita in cui ho incontrato persone che hanno inciso nella mia personalità sia in senso positivo che negativo. Hanno avuto il merito di mettermi in movimento, evitandomi di sprofondare nella dilagante mediocrità a cui quotidianamente assisto, da chi non vuole mai mettersi in discussione. Insomma il mio antidoto naturale ai primi o alle prime della classe…

Ciao Mr Tilt, sapessi le volte che mi sei venuto in mente. Oggi preso dall’inconsueta voglia di ordine in uno scaffale da liberare ho trovato questa lettera qui che da anni cercavo invano. Tu sei apparso in un breve percorso della mia vita, troppo piccolo. Noi “veri” pionieri, agli albori delle radio private, uniti da quel sacro amore, anzi preferirei dire fuoco, per la musica nuova da scoprire. Eh già poco tempo ma vissuto, nel garage di Borgo Rodi alle radici di Radio Arancia. Poi ti accompagnai nella prima ed unica esperienza in discoteca. Avevamo Senigallia tutta per noi, io al timone del Papagajo Club e a te presentai il Conte Babele per il suo Number One. Sento ancora la leggerezza delle nostre chiacchierate fra un disco e l’altro e qualche volta a bere e mangiare da Marion, nelle notti senigalliesi. Poi quel maledetto sabato notte mi portarono a voce la notizia di quell’incidente stradale dove potevi essere tu. Purtroppo eri tu. Poi ti ho rincontrato una notte di tanti anni fa (qualche decennio penso) quando mi regalasti in sogno anche dei numeri. Ero troppo felice di averti rivisto e non li giocai nemmeno. Siamo fatti così, sbadati ma profondi negli affetti da conservare. Un abbraccio amico mio mentre David Bowie canta ancora una volta per noi “starman”.

Kruger

ps: in memoria di Andrea Fochista.

Go to Top