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Gary US Bond

Il Summer Jamboree merita la patente di festival internazionale

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Summer Jamboree in attesa di diventare maggiorenne? No perché, come in America, al suo 16° anno merita già la patente, avendo dimostrato di saper guidare una macchina che continua a piacere. Sapete cosa convince di più? E’ la sua autorevolezza nel sapersi presentare come un festival che nasce da un territorio bello come quello di Senigallia ma ripulendosi da qualunque vizio provinciale. C’è il senso internazionale del sapersi proporre, si respira aria nuova e lo stesso pubblico è curioso e divertito senza bisogno di “vizi” da aggiungere. Lo sballo è nell’atmosfera che si respira e nella curiosità di vedere quello che succede, ora dopo ora, giorno dopo giorno. Ad Angelo Di Liberto e Alessandro Piccinini, i due instancabili e gloriosi organizzatori, va dato il merito di aver saputo mantenere il livello artistico sopra la media. Nulla al caso, scelte intelligenti e condivisibili. Di quel poco che siamo riusciti a vedere, vogliamo sottolineare l’entusiasmante performance di Ondrej Havelka and His melody Makers senz’altro la novità più brillante dell’intero cast. A cui vanno aggiunti, e non spirito campanilistico, i Cialtrontrio BigBanda. Di quello che vi abbiamo detto vi invitiamo a vedere i nostri video in allegato.

Ma andiamo con i numeri stratosferici per la sedicesima edizione del Summer Jamboree che si è aèèena conclusa. Stimate, secondo il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi circa 400 mila presenze nei 9 giorni del festival (più uno di anticipazioni).   Impressionanti anche i dati della rete: la pagina Facebook ufficiale ha superato i 100 mila fan mentre i post sul Summer Jamboree hanno raggiunto una copertura di oltre 700 mila contatti. Sul lato artistico 40 concerti che hanno visto protagonisti 194 tra artisti e dj. Tuttavia, a rendere l’idea del livello raggiunto dalla manifestazione è stata una frase, più che un elenco di dati. “Non ho mai visto tanta gente felice tutta insieme. Girando ad ogni angolo della città tutti hanno il sorriso in volto”. Parole pronunciate da Gary US Bond, uno dei big che si sono esibiti quest’anno. Ma dall’impeccabile organizzazione, si insiste ancora sulla quantificazione numerica della portata dell’evento: 6 i palchi utilizzati per gli spettacoli dal vivo, per allestire i quali sono statiimpiegati 18 mixer, 120 tra microfoni e radiomicrofoni, 78 casse acustiche, 370 altoparlanti, pilotate da oltre 180 amplificatori, e oltre 3 km di cavi per audio e luci. Infine 10 le “piazze” in cui si sono svolti i dj contest e 120 le persone che hanno lavorato all’evento (escludendo il personale dei fornitori del Festival). Tra gli eventi più partecipati del dopo festival, vanno menzionati il Burlesque Show di Eve La Plume e Grace Hall che ha riempito gli 800 posti disponibili del teatro La Fenice, e il Big Hawaiian Party sulla spiaggia di velluto di Senigallia in cui hanno ballato circa 20 mila persone. Un bel regalo, a sorpresa, agli organizzatori Angelo Di Liberto e Alessandro Piccinini dal palco (Main Stage Foro Annonario) del Rock’n’Roll Revue di sabato notte insieme è arrivato da Renzo Arbore. (l’11 agosto in scena con l’Orchestra Italiana al campo sportivo Squarcia di Ascoli in un concerto della Tyche Eventi).

Kruger Agostinelli

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