omicidio carabiniere Roma Prati

Omicidio del carabiniere non è una gara per buoni e cattivi

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/politica da

 

Sull’omicidio del carabiniere si agitano le ombre di tante versioni discordanti che i media hanno sparato a velocità supersonica. Lo sappiamo bene si parla, prima, di una donna derubata, di un cavallo di ritorno, poi di nordafricani, poi di un italiano e un albanese. Solo in serata inizia a emergere una verità molto diversa da quella raccontata dai primi testimoni.

Insomma ognuno vorrebbe la propria verità, in grado di irrobustire le proprie convinzioni. Anzi leggendo nei social c’è una non simpatia per la realtà dei fatti e qualcuno tende addirittura ad esorcizzarla preventivamente poiché cozza con le proprie aspettative. Mi domando che fine ha fatto il buonsenso di ogni cittadino dotato di un minimo di senso civico. Sul dolore per la morte siamo tutti uniti (ci mancherebbe) ma ora è bene stabilire il perchè di evidenti anomalie, compreso il libero arbitrio della nostra polizia. Io non riesco a comprendere, se così fosse, un pusher, assai noto nell’ambiente trasteverino, essere addirittura incensurato. Non possiamo avere i buoni o i cattivi secondo i nostri gusti, altrimenti continueremo a perdere ancora una volta tutti quanti, diventando irrimediabilmente ciechi. Una verità che comunque non attenua il dolore di chi in queste ore piange per la morte del militare

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