La “dolce” storia di Ilaria Traditi: dalle news agli amaretti

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Storia di una bella e “dolcissima” ragazza, Ilaria Traditi, firma importante di un quotidiano regionale, che è elegantemente uscita dalle inchieste e dalle news per entrare nel magico mondo delle farine, del pane e della pasticceria. Ora, scambiandoci i ruoli, sono io a scrivere di lei.

Me la trovavo sempre, lo dico con grande affetto perché spesso ero io ad invitarla e se non la vedevo la cercavo con gli occhi e le mandavo sms, in importanti eventi eno-gastronomici marchigiani. Presente nell’organizzare tour per altri colleghi in cantine famose, prima fra le prime a riunire i blogger del vino, sensibile a iniziative in embrione, come la città di Pergola che reclamava il suo posto al sole parlando di tartufo bianco pregiato. Abbiamo condiviso lunghe serate gastronomiche. Lei esile ed eterea. Una bambola bionda che assaggiava, chiedeva, mi coinvolgeva. Per qualche tempo Ilaria è stata un po’ la mia ombra/stampa. Ed io, so che posso scriverlo, uno dei suoi stimoli. Poi per un po’, come spesso succede a chi fa e disfà della sua vita (diffidate di chi non lo fa) ci siamo perse di vista. Non la leggevo più sulle pagine del quotidiano che l’ha vista crescere ed affermarsi. Voci e gossip me ne arrivavano di ogni. Poi il tempo passa e altri affanni occupano le tue giornate. Tre anni fa qualcuno mi racconta che Ilaria ha acquistato un panificio. Insieme ad amici investitori ha ridato vita ad un panificio in quel di Pietralacroce ad Ancona. Il pane prodotto dai suoi fornai è distribuito nei migliori negozi della città. Me ne parlano. Lo assaggio. Buono.

Poi la vita ci ha fatte rincontrare. Non poteva essere che così. Ci siamo scritte su uno di questi “maledetti” social e ci siamo riviste il giorno dopo. Lei con un sacchetto di amaretti in mano davanti al suo Market del Conero a Pietralacroce. Che sta, appunto, sopra il forno. Gli amaretti sono senza farina, buonissimi, teneri. Nulla a che vedere con i prodotti industriali che ce li hanno fatti odiare. Un po’ come è successo per i canditi. Sono piccoli, quasi rotondi. Ilaria in questa avventura ha soci oculati e pieni di esperienza. Gli amaretti hanno un marchio che si chiama La Valle. Quando l’ho incontrata, qualche giorno fa, mi raccontava che producono anche i “brutti ma buoni” ma solo quando è finita la raccolta della frutta secca necessaria che li rende unici. Dal forno escono anche biscotti, pane , dolci in genere.

In questo “supermercato sui generis” potete trovare di tutto: da detersivi e carte da forno, a prosciutti di Carpegna, cioccolato Domori, ghiotta e introvabile pasticceria da prima colazione Borsari. La frutta e la verdura sono in linea con la richiesta della clientela che, qui, è quella dell’Ancona silenziosa ed esigente. Il consumo delle mozzarelle di bufala della comune amica Giulia Honorati né è la dimostrazione.

Dopo l’incontro abbiamo deciso di non perderci di vista. Per voi anconetani che leggevate Ilaria sulle pagine di un quotidiano e online (online potete ancora trovare tutti i suoi articoli) sarà una golosa sorpresa assaggiare i suoi dolcetti. Qui mette la grazia e l’intelligenza unite all’intuizione ed a un briciolo di sana incoscienza che fanno parte della sua bella persona. Per assaggiare gli amaretti di Ilaria Traditi potete andare direttamente al Market del Conero che è in via Pietralacroce 33, la strada sopra i campi da tennis, oppure chiamare lo 071 34940 e chiedere direttamente in quale altro posto nelle Marche potete trovarli.
In Europa li ho già visti!

Carla Latini

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