intervista Kruger Agostinelli Resto del Carlino

Intervista di Michele Mastrangelo sul Resto del Carlino

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

La tragedia di Corinaldo ha aperto un dibattito sull’opportunità della presenza dei giovanissimi in discoteca. Ho risposto su questo tema ad un caro amico e giornalista del Resto Carlino, Michele Mastrangelo. Di seguito l’intervista integrale:

Chi negli ultimi trent’anni ha messo piede almeno una volta in discoteca conoscerà sicuramente Kruger Agostinelli. Giornalista, fotografo, con un passato da disc jockey, cura la comunicazione di tantissimi locali. Anche nel Maceratese.

Agostinelli, quanto è cambiato il popolo della notte?

“E’ cambiato sostanzialmente. Nelle prime discoteche di fine anni Settanta, penso al Piranha Club di Falconara o ad altri, c’era la domenica pomeriggio dedicata ai giovanissimi. Si andava a ballare verso le 15 o 16 e alle 19.30 tutti a casa. E non passava neanche per l’anticamera del cervello a nessuno di fare una festa studentesca di notte. Ecco cos’è cambiato. L’anomala del pubblico dei giovanissimi”.

Trova che i giovani vadano troppo presto in discoteca? Colpa dei genitori permissivi?

“Non è colpa dei genitori, che si arrendono alla richiesta dei figli motivata dal “la maggior parte dei miei amici ci va”. Purtroppo il punto è che prima la discoteca era luogo di divertimento, ora di trasgressione, accentuata da un’indole giovanile, che ha dalla sua parte l’energia dell’età. Ma c’è anche meno razionalità del pubblico adulto. Poi è vero che pure i ragazzi della mia generazione ne combinavano di cotte e di crude, ma andavamo la sera ai concerti, dove c’erano pericoli più contenuti”.

Perché?

“Ora c’è l’alcol, che se lo portano da casa. Sono capitato in una discoteca frequentata da giovanissimi per vedere un artista e arrivavano giovani al parcheggio con buste di carta piene di beveroni. Certo, non tutti, ma c’è chi lo fa ed è inevitabile che ciò comporti un pericolo maggiore nel locale. Già si è giovani, se poi si entra già alterati… e l’ora notturna rende le cose ancora più complicate.

Rimpiange allora i tempi passati?

“No, quello che trovo assolutamente pericoloso, ripeto, è l’uso dell’alcol. Che non lo comprano in discoteca, ma nei supermercati a basso prezzo. Tale alterazione fa ridurre il già basso senso del pericolo dei giovani. Lo dico da genitore, quasi mi verrebbe da chiedere ai locali notturni di non far entrare i minori di sedici anni. Ma non per un divieto, quanto per salvaguardare i ragazzi