Category archive

Mangiare e bere

Utopia, il Verdicchio, nella SuperClassifica dei Bianchi su Gentlemen, è il primo vino marchigiano

in Mangiare e bere/Vini di Montecappone da

Utopia, Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva 2019 è il primo vino marchigiano presente con il sesto posto nella Superclassifica 2023 di Gentleman dei migliori 50 vini bianchi fermi. Superclassifica in quanto è ottenuta incrociando i voti delle cinque più autorevoli guide italiane dal Gambero Rosso alla Guida dei Vini Vitae dell’Ais (Associazione Italiana Sommelier), oltre alla Guida Essenziale dei Vini d’italia Doctor Wine di Daniele Cernilli, i Vini di Veronelli e l’Annuario dei Migliori Vini Italiani di Luca Maroni. Segnalato proprio come un vino della tradizione.
Una soddisfazione che parte da lontano per Gianluca Mirizzi, proprietario dell’azienda vinicola di Jesi, Mirizzi di Montecappone.
– Ancora una volta il verdicchio in vetta alle preferenze dei maggiori critici italiani ?
“Utopia è il vino più importante dell’Azienda Montecappone, fondata nel 1968 da mio nonno. Nasce da una selezione massale dei nostri vigneti, ovvero dal metodo tradizionale di propagazione della vite, per via vegetativa. Una lavorazione immediata di queste uve perfette, portate in cantina subito e protette dall’ossigeno. La vinificazione è parzialmente fatta in legno e in cemento, questo vino affina per 18 mesi. Al bicchiere lo troveremo particolarmente elegante, speziato, fresco, agrumato”.
– Quali meriti sono da attribuire a Utopia?
“Un grande vino è tale quando è buono, riconoscibile e longevo. Ecco Utopia soddisfa in pieno, secondo me, queste tre caratteristiche. Vale davvero la pena assaggiarlo”.
-E per il pubblico più esigente ?
“Posso suggerire e proporre anche una degustazione verticale, dove si può provare bottiglie di Utopia di diverse annate. Ogni annata metterà in luce tutte le diverse caratteristiche del vino, dalla sua complessità alla sua evoluzione durante le fasi di invecchiamento. Abbiamo a disposizione per la vendita bottiglie dal 2009 in poi. Sono esperienze irripetibili”.
L’azienda di Gianluca Mirizzi, oltre a vendere i suoi prodotti dentro il suo spaccio aziendale in Via Colle Olivo 2 a Jesi, permette su prenotazione, di effettuare degustazioni guidate e visita alla cantina. Promotori del resto, da tempi non sospetti, dell’enoturismo, ovvero di quel turismo tematico che pone al centro dell’attenzione il vino e la sua produzione.

Violante, vino rosso lacrima da bere fresco ma non freddo. Consigliato da Mirizzi di Montecappone

in Mangiare e bere/Vini di Montecappone da

“Violante, vino ottenuto da uve Lacrima, è un vino rosso da mettere in fresco per l’estate” è una delle recenti proposte di Gianluca Mirizzi, apprezzato viticoltore di Jesi. L’azienda Mirizzi di Montecappone, questa la denominazione aggiornata, che fonde l’attuale produzione con quella storica. Da sempre leader nei vini bianchi, soprattutto di verdicchio, si sta strutturando anche nell’offerta del vino rosso e in questo caso ci spiega che: “Violante è un vino lacrima fresco, giovane ed estremamente godibile. Abbiamo deciso di imbottigliare un vino rosso da uve lacrima in purezza dopo tanti perché crediamo profondamente nei vitigni tradizionali del nostro territorio ed anche perché abbiamo ricevuto molte richieste di questo vino soprattutto nei mercati esteri. Benvenuta Violante, vino estivo soprattutto se servito tra i 12 ed i 14 gradi di temperatura, poco sopra la temperatura di un vino bianco giovane.  Una bottiglia che segue, sempre fra le nostre proposte di rosso, il pluripremiato Cogito R., da uve grenache, un nobile vino che nasce a Monte Roberto, uno dei Castelli di Jesi più vocati per la produzione di vino. situato a 300 mt. E certificato “eroico” dal CERVIM. A metà strada tra gli Appennini ed il mare. I suoi suoli sono composti da marne arenaria calcaree con poche argille. Il risultato è un vino elegantissimo e longevo”.

Vino bianco e rosso, bollicine e olio evo un assortimento di elevata qualità che raccontano il nostro territorio marchigiano nel suo autentico valore.  “Questi anni di pandemia hanno reso la nostra clientela più attenta e propensa alla conoscenza dei prodotti, quando possibile, direttamente in azienda” continua Gianluca Mirizzi “ed ecco perché con il periodo estivo  abbiamo recentemente ottimizzato il nostro show room aziendale, per venire incontro ai sempre più numerosi enoturisti ed appassionati”.

E’ uno dei punti forti del nuovo turismo marchigiano?  “Certo, le parole d’ordine sono accoglienza e competenza. Visitando la nostra azienda, previo appuntamento, si  potranno assaggiare buona parte della nostra produzione Mirizzi di Montecappone sia di vini che di olii extravergini con visite guidate, singole e di gruppo con annesse degustazioni”.

Le emozioni non vengono solo raccontate ma vengono partecipate anche attraverso eventi mirati come il recente Cantine Aperte o nell’imminente Cena in Vigna. C’è poi anche la soddisfazione del medagliere che annualmente guide e blog di settore riconoscono meriti e riconoscimenti all’intero settore a livello nazionale. E qui cosa succede ? “Senza entrare nello specifico delle varie ed autorevoli testate, ormai visibili a tutti in tempo reale, ammetto di essere orgoglioso che sia l’azienda Montecappone che l’azienda Mirizzi (nata nel 2015) hanno piazzato entrambe un vino nella top 50 dei migliori vini d’Italia. La classifica di GENTLEMAN, viene effettuata semplicemente attraverso una media aritmetica dei punteggi di tutte le guide nazionali”.  Le bottiglie  presenti nella top 50 sono state  Utopia, Castelli di Jesi Verdicchio classico Riserva 2018 ed Ergo Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2019.

 

Maurizio Molella e il Verdicchio, sognando il vino della notte con Montecappone di Mirizzi

in Mangiare e bere/Vini di Montecappone da

Non sarà sicuramente sfuggito ai fans di Maurizio Molella, uno dei quattro fantastici del DeeJay Time con Albertino Fargetta e Prezioso, sulle storie di Instagram, la lezione di vino che si è regalato recentemente a Jesi all’azienda Montecappone di Mirizzi. I centomila followers del popolarissimo dj di Radio DeeJay e M2O sanno da tempo che oltre la musica di cui è un formidabile professionista, da tempo ha una spiccata passione per vino ed olio.
Aveva un desiderio particolare per le specialità marchigiane e Gianluca Mirizzi ha esaudito con entusiasmo a questo desiderio. Cosa è successo? Ce lo spiega lo stesso Gianluca: “Visita in vigna, poiché diventa più comprensibile la cantina e i calici da assaggiare”. Per dirla con una battuta non è stato difficile per Molella, da gran dj che è, passare dai piatti (come si chiamano nel gergo i giradischi) ai bicchieri. Il tutto con un sapiente abbinamento di piatti tipicamente della tradizione marchigiana dal ciauscolo ai pecorini pesaresi per virare su due tipi di vincisgrassi e atterrare su olive fritte all’ascolana. Beh per i vini l’imbarazzo della scelta in casa Montecappone di Mirizzi e il video realizzato da Molella, visibile anche nella pagina facebook dell’azienda di Gianluca ne mostra l’ampia varietà.
“Siamo partiti dai vini che il nostro ospite prevalentemente consuma per poi attirarlo nelle magie dei nostre diverse tipologie di verdicchio e non solo. Maurizio ha saputo mixare con sapienza le nostre proposte dimostrando una predilezione per il nostro Utopia, verdicchio dei Castelli di Jesi doc e come chiusura il Kylix, Marche IGT Passito. Capitolo a parte poi la trionfale degustazione di olii dove il massimo gradimento è andato a “O Mirizzi” che proviene dagli oliveti, a varietà Rosciola, di Cupramontana, condotti secondo i criteri dell’agricoltura biologica”.
Poi un sogno nel cassetto per entrambi sotto il segno della lettera maiuscola M, come Maurizio Molella e Montecappone Mirizzi un vino della notte. Il nome? Con la M naturalmente, magari ne sapremo di più alla prossima puntata.

Capolavori a Tavola 2020, foto e video

in Capolavori a Tavola/Mangiare e bere da

La diciannovesima edizione del prestigioso format ideato da Simone Fracassi presso la Discoteca Piscine River Piper, a Castel San Niccolò (Arezzo), martedì 7 luglio 2020. Realizzazione Kruger.it

QUI LE FOTO su piattaforma facebook

Nikita Sergeev, non più come prima ma più di prima fra Ristorante L’Arcade e Banco_12

in Carla Latini/Mangiare e bere da

E’ il terzo anno consecutivo che l’amico Chef Nikita Sergeev invita me e il direttore Kruger a degustare le sue ultime invenzioni e le sue evoluzioni. Ma questo è un anno speciale, purtroppo, e siamo entrambi curiosi si capire come il nostro ha saputo trasformare il lockdown in una grande opportunità. Durante il viaggio sulla sempre più impraticabile A14, sai quando entri ma non quando arriverai a destinazione, ci sembra di essere in vacanza. Eterni ragazzini. E poi rivedere Nikita ci mette sempre di buon umore.

Prima tappa Banco_12 ai numeri 1 e 2 del mercato coperto di Porto San Giorgio che offre alla cucina dello Chef Francesco Pettorosso, collaboratore stretto di Niki, prodotti contadini e pescato locale. Davanti a un bel bicchiere di Franciacorta, ci fa assaggiare, nell’ordine, ostriche irlandesi, quelle più carnose e gustose, calamari arrostiti al profumo di rosmarino e crema di borlotti, sanno di cucina casalinga, di tradizione, crostone di pane casareccio con peperoni di piquillo e ricotta al forno, croccante e ricco di sapori forti, e vitello tonnato, rucola emulsione di pomodoro secco. Queste leccornie e tutte le altre del menu sono anche da asporto. Ma non diciamolo troppo forte. Niki rimane sempre contrario ma se il mercato lo chiede si fa. A L’Arcade no. Non c’è asporto. Bisogna andare e sedersi al ristorante.

Ci avviamo accanto al nostro Chef che non ci anticipa nulla di quello stiamo per vivere a breve. A parte mascherine e sanificatore all’entrata qui nulla è cambiato e Leonardo Niccià, il prezioso Maitre, ci sorride con gli occhi. Invece il menu si apre con questa frase: nulla sarà più come prima. Ma lo renderemo un motivo per migliorarci. Seguono verbi come sperimentare, cercare, non confinarsi nella comfort zone, cambiare con i nostri ospiti e fornitori. Segue la pagina delle proposte che sembra una partita a poker.

L’amore per il gioco, l’ironia e il doppio senso è un sentimento forte nel cuore e nella mente del nostro colto Chef. Estate 2020, Piccolo Buio (4 portate) Grande Buio (7 portate) Percorso Nikita (11 portate). Non ci sono nomi di piatti ma indicazioni tipo appetizer piuttosto che primo e secondo. Iniziamo il percorso concentrati fra assaggi, belle foto, racconti e scambi di idee. E’ così bello farlo con lui che ha una risposta saggia per ogni domanda. Le mie qualche volta possono sembrare stupide e lui le fa diventare intelligenti. Trasformazioni, evoluzioni, divenire.

Ecco il nostro aperitivo con finta oliva al forno con arancia, una vecchia conoscenza, cracker ricotta e pomodoro essiccato, indimenticabile, cannolo ripieno baccalà mantecato, zafferano e saor, da leccarsi i baffi, spugna rapa rossa e tonno, un’altra conferma. Ma il freddo profuma? Il nostro appetizer sì. E’ un brodo freddo di pomodoro verde e finocchietto selvatico. Geniale il ragazzo. Negli antipasti esplode la sua arte di saper incastrare, sciogliere, fermetare ogni ingrediente che diventa un altro ingrediente. Ostrica irlandese vinaigrette allo scalogno e distillato di prosciutto crudo ne è prova vincente. Bevuto one shot esalta la sapidità del boccone.

E’ a questo punto che ci raggiunge Luca Pesaro, la mia valida spalla radiofonica, che ha il suo primo incontro molto positivo con l’ostrica poco amata. Coquillages “molluschi e gelatina di pollo” ci catapulta, come in un film di fantascienza, in una scena casalinga dove con nonna spolpiamo ossa di pollo ‘marino’ nella sua gelatina. E’ con gamberi rosa, ciliegia sottaceto e mirto che Kruger esclama: “Il piatto dell’Eden. Siamo in Paradiso! Non ci sono confini. Un piatto universale.”

Dopo tanti anni riassaggio la Murena, un pesce difficile e brutto ma tanto buono. Niki la fa fritta in salsa di pomodoro e mirto fresco. Confortante e golosa come scampo, yuzu, basilico e tartufo nero che, in più, è rotondo e avvolgente. E adesso arriva il mio preferito. Cervo e cozze. Siamo tutti d’accordo che è un piatto erotico, sensuale con quei petali di rosa sulla tartare che si inebria di acqua di cozze allo zafferano.

“Adesso arriva il primo, fettuccelle, crema di pesci di scoglio e gamberi rossi, un piatto sveglia” Il nostro ha una padronanza della lingua italiana e un vocabolario ricco e complicato molto gradevole. “Cucina anche quando parla.” Dice Kruger. Prima del secondo c’è il predessert. La pungente ironia culinaria esplode nel limone sorbetto. Che apre il palato al piatto forte: anatra, wakame e foie gras. Siamo in Francia, avvolti nel burro con una carne cotta alla perfezione accompagnata da un’insalatina di alghe e nocciole.

Un dolce salato, poteva essere diversamente? conclude il nostro Percorso Nikita. Un po’ più lungo del normale. Di fronte alla piccola pasticceria registriamo una puntata per il mio retrocucina che andrà in onda Mercoledì 15 Luglio. Ma senza i nomi dei piatti come funziona con gli ospiti? E’ facile. Alla prenotazione viene spiegato il tutto e chiesto preferenze, intolleranze, crudo o cotto, carne, pesce ecc…

Le informazioni raccolte si incastrano con le scelte della cucina e di quello che offre il mercato. Un lavoro sottile, intelligente e matematico che permette di non avere sprechi e di trovare sinergie nuove con gli ospiti. Se nulla sarà più come prima qui è tutto meglio di prima.

Carla Latini

Stoccafissando XXIII edizione a Portonovo

in Mangiare e bere/Stoccafissando da

L’Accademia dello Stoccafisso all’anconitana nasce nel 1997 dalla volontà dei soci fondatori Aldo Amleto Roscioni, Terenzio Montesi, Roberto Farroni e Gualberto Compagnucci  con lo scopo di mantenere viva e diffondere la ricetta tipica, da secoli tradizione nella città dorica. Fù infatti tra i primi porti a conoscere il merluzzo essiccato diffuso grazie a Pietro Querini che lo portò a Venezia dopo un tragico naufragio in Norvegia.

Tutti gli elementi codificati del piatto sono ricordi da tramandare e condividere. L’Accademia è un punto di riferimento importante per la vita sociale della città. Il 30 Ottobre scorso, al Ristorante La Fonte del Seebay Hotel a Portonovo, circa 200 persone sono accolte da un aperitivo di benvenuto brindando con le bollicine dell’Azienda Agraria degli Azzoni Avogadro Carradori di Montefano. Lo chef Claudio Api anticipa i giochi proponendo il suo stoccafisso sulla pizza. Gli chef Marco Cupido e Marco Ravaglia lo ‘nascondono’ dentro soffici bon bon. Gli ospiti girano fra le isole del mare, dei latticini e dei salumi con Co.Pe.Mo, Cooperlat Tre Valli e Salumificio del Conero. Si ringrazia il Consorzio della Baia di Portonovo sempre presente quando si tratta di tradizioni e territorio.

 Il Presidente, Pericle Truja, nella sala congressi, saluta e ringrazia gli ospiti e le autorità presenti. Dalla prima fila applaudono le associazioni:la Confraternita bacalà alla vicentina,con il Presidente Luciano Righi, l’ Accademia dello stoccafisso della Calabria con il Presidente Enzo Cannatà, gli Amici del Merlin Cocai con il Presidente Otello Fabris, l’Accademia dello stoccafisso alla fermana con il Presidente Saturnino Di Ruscio, i tre frati della Vulnerabile Confraternita dello Stofiss dei Frati e Trym Eidem Gundersen, responsabile del Norvegian Seafood Council che garantisce l’origine norvegese dei prodotti ittici. Con loro il segretario dell’Accademia, Gilberto Graziosi.

 Racconta Truja che, per tenere alto l’interesse e rendere omaggio alla sua missione, organizzano incontri didattici, dibattiti e cene a tema dove lo stoccafisso rimane il punto focale con lo sguardo rivolto al mondo. I nuovi progetti per il 2020 riguardano i cambiamenti climatici che rischiano di compromettere anche la pesca del merluzzo intorno alle isole Lofoten in Norvegia  e si rivolgono, principalmente,ai giovani. Come coinvolgerli? Con serate create ad hoc, ricche di sane e intelligenti ‘contaminazioni’ come la prossima con gli Amici del Verdicchio dei Castelli di Jesi che si terrà il 26 novembre all’Osteria della Piazza. 

L’artista Francesco Paladino ha cantato i brani più belli della musica d’autore italiana e Grazia Balboni ha narrato, in musica e versi sulle note di Onda su Onda, la via italiana dello stoccafisso.

 Il conviviale di gala si apre con i maltagliati di Alberto Berardi saltati con baccalà ceci e cicerchia. Segue Elis Marchetti con il vialone nano mantecato al baccalà, ricci di mare e cavolo romanesco allo zenzero. Beviamo il Verdicchio base dell’Azienda Agricola Luca Cimarelli di Staffolo. A questo punto 4 locali anconetani celebrano la ricetta codificata dandone 4 versioni. In cucina c’è anche il mitico Odino Messi, memoria storica. Qual é il più buono? Quello di Gino, quello del Giardino, quello di Carotti, quello della Fonte? C’è ancora voglia di fare zuppetta con il pane artigianale di Lucci. Beviamo il Verdicchio Superiore di Luca Cimarelli. Per il dessert ecco il cedro napoletano a sorpresa di Endrio Severini della Gelateria la Golosa. Immancabile il Varnelli con il caffè. Stoccafissando chiude l’anno accademico e lo stare bene assieme si respira in tutta la sala. Soci, familiari, ristoratori amici e produttori hanno contribuito alla realizzazione di questo evento che non finirà mai di stupirci.

Carla Latini

qui la galleria fotografica

Ottavo compleanno da Menchetti a Perugia

in Mangiare e bere/Menchetti da

Aria di Festa da Menchetti a Perugia per l’ottavo compleanno. Si festeggia venerdì 24 maggio dalle ore 19 con un’eccellente colonna sonora. Madrina e protagonista della giornata Oyadi, dj e produttrice musicale. Influenzata dalla sua cultura africana, Oyadi proviene da una famiglia nigeriana e dalla musica europea che ha sempre ascoltato dal funk alla techno, dal soul al blues e al jazz. Personale vibrante ora ventiseienne, ha cominciato la sua carriera a 15 anni prima in noti lounge bar e poi nei migliori club. Un master universitario in “Business internazionale e Finanza ” ma su tutto la musica. Ha studiato composizione e produzione elettronica. Il suo esordio discografico arriva nel 2016 grazie a “Remedy”, pubblicato da Time Records. Al suo fianco per contaminare la sua musica, ci sarà il sax dell’emergente Enrico Giovagnola, un giovane talento ascoltato anche alla corte dei Negrita.

Ingresso libero per tutti e sicuramente un appuntamento da non perdere con musica da ascoltare e da ballare e naturalmente tutte le irresistibili sfiziosità di Menchetti. Otto anni irresistibili a Perugia. Stiamo parlando di uno dei più importanti punti vendita dell’azienda Menchetti che dal 1948 dà più sapore al tempo. Sotto il segno del pane la famiglia Menchetti ha saputo trovare sempre il giusto equilibrio fra tradizione ed innovazione al motto del piacere di vivere insieme. Un sapiente mosaico che ha il cuore in Valdichiana con la propria azienda agricola che è il motore di tutte le attività, dove cresce il grano Verna prima di diventare pane, pizza e dolci. Una famiglia apprezzata da sempre per il rispetto dell’ambiente e la continua ricerca di eccellenze del territorio.

MENCHETTI dal 1948 – Strada Trasimeno Ovest 7 Perugia – info 075 5009617

#AriaDiFestaDaMenchetti
ShocKing Events Perugia
Marchi Auto
Astoria Wines
OYADI
Enrico Giovagnola

coordinamento artistico Fabio Romagnoli
comunicazione Kruger.it

Menchetti a Calenzano nuova apertura, le foto

in Mangiare e bere da

Menchetti 1948 è una delle realtà più interessanti d’Italia nel mondo della panificazione. Vi racconto cosa è successo a Calenzano, alle porte di Firenze, nell’inaugurazione del 9 marzo 2019 con EleNoir dj, Frank Nastri e Gutyerrez Sanchez. La coordinazione artistica è stata curata da di Fabio Romagnoli.

cast opening party da Menchetti a Calenzano

QUI trovi le foto

#ariadifestadamenchetti

Ergo, la tradizione del verdicchio secondo Mirizzi

in Mangiare e bere/Vini di Montecappone da

Gianluca dopo 22 anni di esperienze nella Montecappone ha immesso nel mercato, con successi qualitativamente riconosciuti dalle più importanti guide di settore, eccellenti vini da uve verdicchio. Dalla prestigiosa riserva Utopia al Classico Superiore Federico II, a cui ora si aggiunge pure l’interessantissimo Muntobè. Nella schiera dei vini bianchi poi, non ultimo, Tabano Bianco il blend aromatico amatissimo dalla guida Luca Maroni che per ben cinque anni lo ha decretato al primo posto nazionale.

Ora proprio in concomitanza del cinquantennale nasce una nuova azienda che prende il cognome di Gianluca, Mirizzi. La neonata azienda possiede 6 ettari di vigneti coltivati a Verdicchio nel comune di Monteroberto e 3 ettari di oliveto nel comune di Cupramontana a 350 mt di altitudine. Entrambe le colture, uva ed olive, sono scrupolosamente Bio. L’azienda Mirizzi nasce per produrre diversi Verdicchio e spumanti (metodo classico o champenoise),

Da qui l’esordio con Ergo, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore che lo stesso Gianluca Mirizzi descrive: “Un cru di Verdicchio dallo stile molto tradizionale, grasso, carico di struttura e colore, esattamente come si produceva verdicchio anticamente. Il vino affina poi in anfora di terracotta diversi mesi prima di essere imbottigliato. Ergo viene prodotto in poche migliaia di bottiglie distribuite esclusivamente nei migliori ristoranti ed enoteche. Giallo paglierino con riflessi oro. Intenso ed ampio, ricco di frutta tropicale con sferzate agrumate addolcite da sentori di miele e frutta secca. Un sorso pieno e morbido ma anche sapido che incanta per il suo equilibrio. Un vino importante perfetto compagno di una terrina di agnello e coniglio in porchetta. Posso insomma dire che l’azienda Mirizzi, con l’araldica di famiglia ben in evidenza rappresenta con orgoglio i valori fondanti che mi sono stati trasmessi”.

Bevendo verdicchio a cavallo, si comincia da Montecappone a Jesi

in Mangiare e bere/Vini di Montecappone da

Partirà dalla Cantina Montecappone di Jesi, sabato 24 Novembre alle ore 10.00, l’evento pilota del progetto di turismo sostenibile Equi-Wine.

Iniziativa destinata alla promozione dell’enogastronomia locale connessa all’attività equestre. Un’idea, che ha preso luce in occasione della Fieracavalli a Verona. Ovvero la possibilità di seguire le vie del vino del territorio marchigiano a cavallo. Il tutto nasce dalla volontà di una collaborazione tra Marche Incoming, associazione di promozione turistica marchigiana, con IMT, l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e E.N.G.E.A, Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali. In pratica sarà possibile tracciare dei percorsi nei territori marchigiani ad alta vocazione vitivinicola, integrati anche con significative attrattive naturalistiche, culturali e storiche. Il tutto, grazie alla sua evidente natura ecologica, ha avuto l’appoggio da Legambiente e del Comune di Jesi che da sempre è favorevole ad accogliere qualsiasi tipo di iniziativa volta alla sostenibilità del territorio. Del resto si tratta di un’ulteriore risorsa anche per il turismo locale.
Per informazioni 347 926 7495 . Il referente è Giuseppe Palumbo dell’Equi Wine Marche.

QUI LE FOTO

Go to Top