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Pino Scaccia maestro e mentore fra ricordi e sogni realizzati. Un omaggio all’uomo e all’amico di sempre.

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Ogni giorno assisto allo scorrere di quelle cifre fredde ed implacabili che mettono paura sulla pandemia, ma oggi ce n’è una che addolora il mio cuore. Una parte importante della mia vita che si agita fra ricordi, sogni e tanta leale amicizia. Pino Scaccia mio maestro e mentore è volato via poco fa. Per quel poco o tanto che sono riuscito a fare nella mia attività di giornalista, di disc jockey sia nelle discoteche che nelle radio ho avuto la sua presenza e la spinta. Ed ora che ripercorro affannosamente ciò che ci lega.
Ci lasciavamo andare negli ultimi anni, quasi in ogni incontro, ai soliti racconti che ci facevano ancora divertire. Io dai capelli lunghi che fui accompagnato alla sua scrivania del Corriere Adriatico per tentare di conquistare una collaborazione, anzi la prima importante occasione. Fiducioso della “leggera” raccomandazione del mio preside dell’Itis, che era pure Sindaco di Ancona, Alfredo Trifogli. Pino mi guardò negli occhi e mi disse “dall’accento mi sembra che vieni da Roma, ecco questo ti può aiutare di più”. Da quel momento vicino o lontano ho capito di avere un amico che mi voleva davvero bene. E feci sempre del tutto per non deluderlo. E dire che nel mio primo impegno esterno, quando mi mandò a fare l’inviato in un epico festival rock a Civitanova Marche (era metà degli anni 70). Poiché non arrivavano articoli nella frequenza pattuita, dovette venire a scovarmi dentro il sacco a pelo di una giovane spettatrice. Me lo fece pesare ma mi perdonò. Con lui ho condiviso tante curiose peripezie, come quando finimmo nel primo locale gay della zona, ll Rouge et Noir per accompagnare il giovanissimo Renato Zero.
Poi prima con Giorgio Galeazzi al Krakatoa e poi con Tonino Carraro al Carillon, Papagajo e Piranha mi propose come disc jockey addirittura prima dell’era del Saturday Night Fever. Arrivarono poi le radio private per me e poco dopo iniziò il suo esaltante periodo alla Rai dal regionale Marche al nazionale per poi spiccare il volo come inviato speciale in tutto il mondo. Per prendere confidenza con il microfono, ebbi l’onore di averlo come conduttore in quella Radio Conero che tante soddisfazioni mi diede anche grazie alla sua presenza. E mi portava pure fortuna, una volta con la sua adorata Rosaria mi accompagnarono a Caorle dove si svolgeva un festival intitolato Centocittà con tutte le emittenti private d’Italia dove arrivai, inaspettatamente anche per me, al primo posto. Come non ricordare poi quando gli acquistai la sua macchina un A112, grazie alla percentuale di un guadagno grazie a Riccardo Cocciante. Poi insieme al mio matrimonio nel 1986.
E nei periodi anconetani (ti ricordi Gabriele?) quante notti a giocare a carte tutti insieme a casa sua. Oppure al Bar Torino con Gualtiero, Rita ed Argento. Il periodo magico anconetano di Pino e la sua famiglia, una sorta di filo invisibile e indissolubile che il tempo non ha mai interrotto. Intanto il laziale Pino (come mio padre). ebbe pure il tempo di portarmi una volta ad Ascoli, lavorava per Novantesimo Minuto, per farmi vedere la mia Fiorentina ritorna nell’orbita capitolina. Una casa ad Ostia ed una valigia sempre pronta per partire. Dove? Bastava accendere il Tg dal terremoto a San Francisco a qualche guerra in medio oriente. E quanti di noi, suoi conoscenti ci vantavamo di conoscerlo. Ricordo ancora che in una delle telefonate che gli feci per aggiornarlo su qualche amico in comune, mi rispose da Londra mentre stava raggiungendo la metropolitana, c’era stato un attentato. Era incredibile per gli amici trovava sempre tempo. Non se l’è mai tirata. Ecco Pino aveva una sacralità speciale per coloro che considerava suoi amici. Nessun difetto, vi starete domandando? Ma certo un paio pure grossolani, era completamente astemio e non amava la cucina troppo sofisticata, soprattutto se con presenza di panna. In sua difesa però va il suo amore illimitata per la Pasta Latini che la raccontò pure in un libro di guerra. Ecco, ora se mi leggesse, immagino che mi sorriderebbe ancora.
Come quando si sfotteva con Vladimiro Riga che spesso lo voleva ai suoi eventi. Sono stato sempre orgoglioso della sua amicizia e l’ho condivisa volentieri sempre anche con altri amici. Addirittura lo feci pure scrivere per il mio Kruger.it, la sua rubrica si intitolava “Filo Diretto”, insomma a modo nostro avevamo anticipato gli attuali social.
Mentre scartabellavo fra le foto su fb mi è venuto fuori un suo post del 23 settembre 2014 che aveva pubblicato sul mio profilo, si tratta di un articolo in cui mi citava dicendo: “Con Kruger Agostinelli abbiamo conosciuto tanti personaggi e i giornali regionali erano un punto di riferimento per gli artisti”.
Ed io gli risposi così “Con Pino ho avuto, ed ho tuttora, un rapporto di stima non solo frutto di amicizia (e credetemi ne ho tanta di lui) ma quanto di onestà intellettuale e lungimiranza nella comunicazione. Un indissolubile complicità che mi spiace abbia dovuto viaggiare ormai a distanze così lontane. Con lui rimarrò debitore a vita per tutta quella fiducia che mi ha regalato, permettendomi di realizzare molte cose che ho amato nella mia complicata ma ricca esperienza professionale. E quando volavo magari troppo alto con lui mi sono sentito sempre protetto, quasi fossi il suo aquilone. Dai Pino non è male questa commemorazione da vivi… ”
Mi rispose così “;))) e come disse catalano: meglio da vivi…..”
E’ vero eravamo troppo avanti…

Ed ora un abbraccio caro Pino, tanto non ti dimenticherò mai. E mi accorgo che fortuna ho avuto a farti sentire quella mia cadenza romanesca.

Tuo Kruger

Pino Scaccia Kruger 16 matrimonio 1986 Pino Scaccia Kruger 15 inaugurazione tyche 2015 Pino Scaccia Kruger 14 portonovo 2011 Pino Scaccia Kruger 13 portonovo 2011 Pino Scaccia Kruger 12 portonovo 2012 Pino Scaccia Kruger 11 senigallia 2012 Pino Scaccia Kruger 10 senigallia 2012 Pino Scaccia Kruger 09 senigallia 2012 Pino Scaccia Kruger 08 senigallia 2012 Pino Scaccia Kruger 07 senigallia 2012 Pino Scaccia Kruger 06 senigallia 2012 Pino Scaccia Kruger 05 senigallia 2012 Pino Scaccia Kruger 04 ristorante delle rose 2012 Pino Scaccia Kruger 03 Corriere Adriatico

Chi sono

in lavoro da

 

“Scrivere e’ sempre nascondere qualcosa in modo che venga scoperto” (italo calvino)

Ci sono momenti della vita che vanno tradotti in parole scritte per sottrarli dalla confusione del quotidiano.
 

Mi chiamo Kruger Agostinelli e considerando che ho per codice fiscale GST KGR 53S21E837G, capirete che oltre ad essere il mio vero nome sono nato il 21/11/1953 in provincia di Ancona.  Ritengo che per sapere dove si andrà, bisogna conoscere da dove si viene, per cui dalla sfera del mio destino vi offro qualche frammento del passato…

 

I miei primi diciotto anni li ho passati a Roma. Casualmente amico, giocavamo a pallone insieme in parrocchia, di Francesco De Gregori ma soprattutto accanito frequentatore degli studi RAI quando c’era “Bandiera Gialla” (ero uno di quelli che urlavano…forte). Memorabile il primo concerto cui ho assistito, era la fine degli anni 60 al teatro Parioli (già proprio quello del Costanzo show), con “The Rokes”, l’esagerata band di Shel Shapiro, un’autentica scossa elettrica !!! Musica, musica e ancora tanta musica con tutti i miei amici del quartiere di Monteverde e soprattutto un’amicizia indelebile con Robertone e Marco

Nel 1971, al seguito dei miei, a causa di mio padre ferroviere, sono approdato a Falconara Marittima, dove risiedo tuttora. Nel 1972 mi sono beccato un terribile terremoto. Ho fatto l’istituto tecnico industriale, con un andamento disastroso, in tutto questo tempo  organizzavo feste studentesche.

Kruger Agostinelli (nel 1973 circa al Passetto di Ancona)

Avevo un debole per i cantanti da scoprire, anticipando spesso il loro successo come Riccardo Cocciante e Angelo Branduardi o magari seguendo l’onda di quel periodo come per Paolo Frescura o Cico della Formula 3.

Ho iniziato a collaborare nel 1973 circa con il “Corriere Adriatico” (il quotidiano della regione Marche). Qui mi prese in simpatia un giovane giornalista romano che era l’allora responsabile della pagina spettacoli. Il suo nome? Pino Scaccia, proprio colui che è l’attuale inviato del TG1. Quando lo vedete c’è solitamente una disgrazia in corso, ma posso garantire che non porta sfiga. Anzi per la verità a me ha portato davvero fortuna.

Pino Scaccia e Kruger Agostinelli

(Pino Scaccia con gli occhiali, insieme a me 1979 circa)

 

Dieci anni di sana ed intensa collaborazione nel settore musicale, con qualche sconfinamento per Teatro, Cinema e Tv. Come risultato sono riuscito anche a diventare giornalista pubblicista iscritto all’albo. Non c’è davvero religione Da segnalare anche qualche collaborazione sporadica con “Ciao Big” e altre riviste che all’epoca scimmiottavano “Ciao 2001”.

 

Queste esperienze mi hanno permesso di conoscere personalmente tutti i grandi nomi della musica italiana Renato Zero, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Riccardo Cocciante, Pooh, Matia Bazar, Ron e veramente tutti quelli che passavano nella mia regione).

Riccardo Cocciante e Kruger Agostinelli

(Riccardo Cocciante & Kruger Agostinelli si… misurano – 1974 circa)

 

Era il 1973 quando inaugurai la prima discoteca proprio a Falconara Marittima. Allora esistevano soltanto due piccoli locali nella zona, ad Ancona “Ora X” e a Senigallia “Billy club”.

Mi affidarono il “Krakatoa” ed era la prima discoteca gigante di quel periodo, oltre mille persone. Orbitavano tutti gli spettacoli primi anni settanta da Alan Sorrenti a Rovescio della Medaglia, da Santo & Johnny a Josephine Baker.

Poi passai al “Carillon” di Cesano di Senigallia, piccola ma scioccante discoteca che inaugurò ( credo il 1975) con Gloria Gaynor.

Poi una stagione estiva di transizione al “Covo Nord Est” di Senigallia (Ray Charles, Carol Douglas, Fabrizio De Andrè, etc) e passaggio al “Papagayo Club” di Senigallia, un gioiellino, un’autentica bomboniera di discoteca. Per la cronaca qui veniva spesso Enrico Ruggeri, ma per la verità tutti ricordano più volentieri una miriade di bellissime ragazze, le più belle della spiaggia !Ero davvero uno dei disc jockey più invidiati della costa adriatica!

Kruger Agostinelli DJ

(il tempo del sabato sera)

 

Il locale che in ogni modo mi ha decretato una notevole popolarità anche a livello nazionale fu il “Piranha” megadiscoteca (duemila persone circa) inaugurò alla grande, anzi alla grandissima con Donna Summer. Tutti allora pensavano che si trattasse di un’invenzione di Giorgio Moroder in sala d’incisione. Lei dimostrò che non era proprio così! Dell’avvenimento ho una bobina incisa direttamente dal mixer audio (quanto vale ?). Il “Piranha” accolse sul suo palcoscenico i più grandi personaggi della musica italiana ed Internazionale. Di tutti ricordiamo James Brown e Grace Jones, Vasco Rossi, Renato Zero, Pooh, Matia Bazar e Lucio Dalla: ma a ricordarli tutti rischieremmo davvero di dimenticarne molti. Vennero comunque anche quelli dell’ della banda di Arbore.

Anna Oxa e Kruger Agostinelli

(eccolo Kruger con Anna Oxa mentre parlano della…Carrà )

 

Che grande amore ho ancora per il microfono! Nonostante abbia una vociaccia, molto, ma davvero molto, simile al regista-attore Nanni Moretti, ho sempre goduto di un particolare e piacevole attaccamento da parte dei miei fedelissimi. Il motto era condire ottima musica (soprattutto italiana) e trasmettere con il cuore. Questo mi ha sempre permesso di avere altissimi indici di gradimento. Dal 1973 in sequenza programmi e direzioni artistiche di: Radio Arancia, Radio Conero International, Radio Senigallia. Condite con collaborazioni a Rai 3 Marche e Radio Rai 1.

Nel 1980 ho vinto un primo premio nazionale per emittenti private, a pari merito (mannaggia a loro!), con Rete 105. Si chiamava “Premio Centocittà” si d era organizzato dalla RCA. Un bel gettone d’oro come ricordo di una strana ed inattesa serata. Si trattava di un programma su Bob Marley che avevo concepito a Radio Conero con Bon Bon, Nicoletta Montanari e Roberto Galeazzi.

Studio Arancia

(il 1° “storico” studio di Radio Arancia) 

 

Mi sono ritirato poco dopo e mi piace ricordare il privilegio che proprio Radio Conero, per volontà del boss e amico Marco Rossignoli, mi dette nel 1981 la possibilità di trasmettere in diretta da casa mia. Era comunque finito un ciclo.

Ho avuto un paio di esperienze discografiche la prima diretta con un progetto chiamato BARCODE , il titolo era: “One”. Duemila mix venduti grazie alla Nonstop di Stefano Scalera. Ed un video clip da parte del mio grande amico Massimo Cerioni. L’idea era di un mio carissimo collega dee jay Enrico Filippini e coinvolgemmo per la parte vocale l’architetto ed assessore Emilio D’Alessio.

Kruger Agostinelli - Emilio D'Alessio - Mario Flores

(in missaggio Kruger, Emilio D’alessio e Mario Flores -1974 circa)

 

Questo progetto lo sviluppai a Rimini da , cui in seguito affidai dei cari amici di Ancona e Falconara, con un brano che mi piaceva molto ma che non potevo gestire. Il brano era “Diamond”, loro gli Hyra ma poi diventarono Via Verdi con Claudio Cecchetto, che ne fece la sigla di “Dee jay television” ed arrivò al primo posto in classifica.

Tutti iniziò in collaborazione del “Disco Story di Civitanova, il suo nome Disco Fantasia, il mio negozio di dischi. Fu un decennio magico dal 1981 al 1991 sono rifornito tutte le maggiori discoteche delle Marche e dell’Abruzzo. Poi la crisi economica di tutto il settore delle discoteche mi ha costretto ad altre scelte commerciali.

Quindi dal 1991 ad oggi ho convissuto dignitosamente con una vendita tradizionale e specializzata di compact disc con i recenti e gravi problemi che ben si conoscono (caro dischi, aumento I.V.A., tradimenti Veltroniani e concorrenza sleale al massacro della Grande Distribuzione Organizzata). Nel commercio discografico ho operato anche come rappresentante di dischi per la Decca (fine anni 70) e attualmente sindacalista e rappresentante nazionale per l’ANCRA (il sindacato di settore della Confcommercio).Ho vissuto con entusiasmo la nascita del compact disc ma non vedo molto rosa nel futuro. Troppe scelte confuse e contraddittorie da parte dell’industria, degli stessi artisti e dei politici.

Michele Pecora - Antonella Giampaoli - Claudio Casalini (Michele Pecora, Antonella Giampaoli e Claudio Casalini)

 

Nel Natale 1997 mi sono regalato Internet, con cui cautela e tanta imbranataggine ho preso confidenza nei primi mesi. Vi garantisco che sono un misero autodidatta del computer e di cui adoro le possibilità intuitive del mezzo. Sono di quelli che lo considerano, se usato nella direzione giusta, un forte mezzo di comunicazione, duttile e al servizio della creatività. Ho iniziato a giocare con l’e-mail mandando messaggi sperimentali ai miei amici “cavia” e con l’appoggio indispensabile del buon Mauro Carnevali, un istigatore nel rincorrere nuove soluzioni. Prima lettere regolari, normali come da manuale poi sempre più personalizzate, un po’ come nella mia filosofia di assemblatore di idee. Del resto un disc jockey “ruspante” è un abile assemblatore di situazioni condite di musica. Sono poco ordinato ma credo sicuramente creativo. Finché un giorno non mando per sbaglio un mio messaggio all’adorabile, Paola Laterza di Bari, della Vacanze on line. Mi risponde e mi chiede di avere tutte le mie e mail perché le trova divertenti. Da quel momento mi è venuto naturale perfezionare la tecnica di composizione e mi è ritrovato ad allargare il bacino d’utenza dei contattati.

Ho provato a contattare il “maestro” Marco Baldini di Radio Dee Jay, di cui, oltre alla simpatia, condivido le sue evidenti passioni (donne e Fiorentina). Credo che anche lui sia rimasto colpito, positivamente spero, dai miei “lavori”. Ho ripetuto questo contatto anche con un tipo molto divertente conosciuto proprio su Internet, si chiama Roberto Mangosi ed è il divertentissimo vignettista sul sito americano Ohmygoodness e spero di continuare ad avere anche lui mio compagno di viaggio.

Poi è arrivata anche la prima intervista su Arcobaleno, il sito di Antonia Bonomi, con una giornalista “speciale” Jusy Accetta. Quello che provo quotidianamente è il contatto, la sincerità e la tenera complicità di tutti coloro che sono in linea con me, che crescono giorno dopo giorno.

Ora mi domando, ma è davvero così assurdo che possa essere il vostro mail jockey personale dal futuro?

Kimberly - Kruger - Mila e Kevin Agostinelli

(kimberley, kruger, mila & kevin – austria 1998)

 

 

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